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AFFARI….DI FAMIGLIA QUANDO L’IMPRESA PASSA DI MANO

Ottobre 2017 – Molte, troppe volte parlare di cambio generazionale all’interno di una qualsivoglia azienda significa mettere il dito nella piaga. Non è un passaggio semplice, ma sicuramente è meno traumatico quando da parte di tutti vi è la capacità di ascoltare e di mettersi in gioco.

Per far sì che l’azienda orafa sfrutti il ricambio generazionale per innovarsi e per rafforzare la propria posizione sul mercato è fondamentale che si raggiunga un compromesso positivo tra gli eventuali atteggiamenti di resistenza al cambiamento dei padri e le prevedibili volontà di innovazione accelerata da parte dei figli.

Nella mitologia sono molteplici le storie fondate sui rapporti tra padre e figlio. Il mito a cui dovrebbero ispirarsi coloro che sono impegnati in una successione aziendale è quello di Ulisse che trae l’intelligenza e l’astuzia per affrontare la sua Odissea proprio dalla stabilità e dalla sicurezza affettiva con suo padre e con suo figlio: ciò per sottolineare come soltanto la forza e la fiducia che derivano da rapporti familiari  stabili e da conseguenti successioni non traumatiche permettono di superare le difficili prove che quotidianamente le nostre gioiellerie affrontano.

Si può uscire vincenti e fortificati dal processo di evoluzione in atto sviluppando un ambiente di lavoro in cui l’intera famiglia si senta coinvolta e sia in grado di incoraggiare e ricompensare la creatività innovativa di ognuno dei suoi componenti. E’ questo il tema che Federpreziosi Confcommercio affronterà nei prossimi mesi. Nel frattempo, un servizio a firma Roberto Chilleri dal titolo “Affari…di famiglia” pubblicato nel numero de Il Giornale dell’Orafo,  attualmente in distribuzione, mette a confronto tre operatori con i rispettivi figli,  che stanno vivendo il cambio generazionale all’interno della propria azienda. Vediamo come è andata…

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