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GIUSTIZIA PER LA RAPINA AL GIOIELLIERE FERRETTI DI PISA. MA…

La Procura di Pisa ha riconosciuto la legittima difesa di Daniele Ferretti, che il 13 giugno 2017 sparò. Uccidendolo, uno dei quattro rapinatori che avevano assalito la sua gioielleria nel centro cittadino della città toscana.

Per i tre malviventi è stato richiesto il rinvio a giudizio immediato per i reati di tentato omicidio in concorso, tentata rapina e porto abusivo di armi. La perizia balistica ha infatti stabilito che Daniele Ferretti ha reagito sparando con la pistola, regolarmente detenuta, successivamente ai colpi esplosi dagli assalitori.

Tuttavia, lo choc subito dal collega è stato tale da spingerlo a chiudere l’attività – dopo 45 anni di appassionato lavoro – il 31 dicembre. Nell’annunciarlo alla fine di ottobre Daniele Ferretti aveva espresso il profondo dispiacere suo e della moglie e, al tempo stesso, l’irrevocabilità della decisione. “Sono stati anni ricchi di soddisfazioni professionali, pieni di lavoro intenso, un lavoro che era anche la mia passione. Abbiamo avuto tantissime soddisfazioni professionali. Sono stati anni ‘pieni’ nel vero senso della parola. Sono stato fortunato. La mia attività, oltre ad essere il mio lavoro, è stata anche la mia passione. Per non parlare della nostra clientela. Meravigliosa e cortese, che non ci ha mai abbandonato, che ci ha fatto sentire sempre il suo calore, come in questi ultimi mesi, duri sotto tutti i punti di vista. Con messaggi e piccoli pensieri. Ma non solo. Tutta la città si è mossa a nostro sostegno. Una vicinanza che abbiamo sentito e ci ha dato tanta forza, per non parlare dell’Arma dei carabinieri, sempre presente in ogni occasione e pronta a rassicuraci. Ma nel 1972 erano sicuramente anni diversi, come diversa era la società. Fino agli inizi del Duemila è filato tutto liscio, poi la criminalità ha cominciato ad alzare il tiro anche nella nostra città e anche noi, purtroppo, negli anni a venire siamo stati vittime di eventi che hanno lasciato il segno e che ci hanno veramente messo in ginocchio».

La tragedia aveva suscitato forti reazioni di sgomento, di rabbia, di dolore che si era espressa con un’unica voce #iostocondaniele nella manifestazione indetta da Confcommercio Pisa, che il 26 giugno aveva visto tanta gente in piazza con un presidio davanti alla gioielleria del collega.

“Pur nel dolore che l’intera vicenda lascia comunque in tutti noi” dichiara il presidente di Federpreziosi Confcommercio Giuseppe Aquilino “apprezziamo l’epilogo di quello che è uno dei tanti terribili episodi di cui la nostra categoria è troppo spesso vittima. Siamo riconoscenti alle Forze dell’Ordine per l’impegno costante sul territorio, ma mi preme evidenziare che per non vanificare il loro lavoro è necessario, come ho più volte sottolineato, inasprire le pene e garantirne la certezza.”

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