Imposte: Confcommercio soddisfatta – “Bene le modifiche apportate al concordato preventivo biennale nel decreto correttivo approvato in via definitiva venerdì scorso, dal Consiglio dei ministri, anche sulla scorta delle richieste avanzate da Confcommercio al Governo e, nel corso dell’audizione, alle Commissioni parlamentari competenti“. È quanto riporta una nota di Confcommercio. “In particolare – si legge – tra le proposte della Confederazione recepite nel decreto correttivo, si esprime particolare favore per l’introduzione di una imposta sostitutiva sul differenziale tra il reddito dichiarato e il reddito concordato in base all’affidabilità fiscale del contribuente sulla base del punteggio ISA conseguito. Positiva anche la maggiore flessibilità in uscita dal concordato preventivo biennale, riducendo lo scostamento di reddito e di valore della produzione ai fini IRAP che legittima l’uscita, dall’attuale 50% al 30%. Altri interventi positivi sono la semplificazione della modalità di calcolo dell’acconto e il riconoscimento delle perdite su crediti fra i componenti straordinari che possono essere considerati a riduzione del reddito concordato. Particolare apprezzamento, infine, si esprime per la possibilità di poter effettuare i versamenti anche oltre il 31 luglio 2024 maggiorando gli stessi dello 0,4%.”.
L’estate mantiene calda la fiducia – A luglio è ancora in calo il clima di fiducia delle imprese rilevato dall’Istat: l’indice che scende per il quarto mese consecutivo, da 94,5 a 94,2. Migliora ancora, invece, il clima di fiducia dei consumatori, in crescita “senza interruzioni dallo scorso maggio”: l’indice – che sale da 98,3 a 98,9 – raggiunge il valore più elevato da febbraio 2022. “Anche a luglio non si scioglie il nodo sull’interpretazione delle aspettative di famiglie e imprese né si è in grado di tracciare una rotta sicura sull’evoluzione a breve dell’attività economica nel complesso“, rileva l’ufficio studi di Confcommercio commentando la rilevazione dell’Istat sul clima di fiducia per imprese e consumatori. “Il clima di fiducia dei consumatori migliora per il terzo mese consecutivo con aspettative più favorevoli sia per la condizione familiare sia del paese. Questo atteggiamento, associato a percezione e attese di miglioramento del bilancio familiare grazie a redditi crescenti e prezzi fermi, potrebbe riflettersi, a breve, in una ripresa dei consumi. Sarebbe, questo, lo scenario a svolgimento favorevole, corroborato da migliori aspettative rilevate tanto presso i produttori quanto presso i distributori di beni di consumo“. Mentre, afferma ancora Confcommercio, “emergono preoccupazioni per la frenata della fiducia degli operatori del turismo, settore che ha contribuito in larga misura alla crescita negli ultimi anni“.
Locali storici: gestori sfrattati – Il locatore di un esercizio commerciale dichiarato di particolare interesse artistico e culturale può intimare all’attuale conduttore la finita locazione anche se il vincolo di natura pubblicistica è posto sulla licenza di esercizio oltre che sugli arredi, le decorazioni e i cimeli storici contenuti nell’immobile: deve solo garantire la continuità nella destinazione del bene nei termini del provvedimento che ha istituito il vincolo. Così la Cassazione civile, Sez. terza, nella sentenza n. 19350 del 15/07/2024.
IA batterà business tradizionale? O lo aiuterà? – Per Millennial e Gen Z l’Intelligenza Artificiale ha tutte le carte in regola per rivoluzionare anche i modelli di business tradizionali, orientando i consumi e trasformando radicalmente lo shopping. Nel segno della rapidità e dell’efficienza. E ‘ quanto afferma Camilla Curcio nell‘articolo “La Gen Z punta a uno shopping personalizzato ed efficiente” pubblicato su Il Sole 24 Ore in edicola oggi.“Native digitali e tendenzialmente smart, le nuove generazioni hanno scoperto l’IA molto più velocemente rispetto a qualsiasi altra tecnologia. E, soprattutto, hanno capito quanto facilmente possa impattare sulle abitudini di offerta e acquisto”, spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm. “Uno degli aspetti più evidenti emersi dalle nostre ricerche è il vantaggio che restituisce: il modello di interazione domanda/offerta è cambiato e, dalla dimensione analogica – quella dei negozi fisici – siamo passati a Internet, dove il cliente cerca in autonomia i prodotti e compara funzionalità e prezzi. Fino ad arrivare al mondo dell’IA, che punta a fornire soluzioni immediate ai bisogni dell’utente”.
Rispetto a quelle precedenti, prosegue l’articolo, affezionate al contatto diretto tanto con i prodotti quanto con il venditore, la Generazione Z in particolare cerca sempre di più esperienze di acquisto “su misura”, che l’Intelligenza Artificiale agevola tramite pubblicità mirate e raccomandazioni confezionate dall’algoritmo grazie alla profilazione di gusti e preferenze. Oppure mediate da soluzioni come il machine learning e la computer vision che, soprattutto in comparti come quello della moda, possono fare la differenza. “I comportamenti dei giovani che, rispetto al passato, si evolvono e non si conformano alla massa, accendono i riflettori su una forte voglia di personalizzare scelte e consumi per riposizionare sé stessi nel mondo”, chiarisce Liscia. “Se col digitale il singolo individuo diventa il mercato, l’IA è lo strumento ideale per far sì che tutto questo si concretizzi e si potenzi”.
131/2024 |APPUNTI DEL GIORNO| Lunedì 29 Luglio 2024 – S. Marta