Il “Rapporto Italia 2014” dell’Eurispes, oltre a descrivere un Paese che, tra mille difficoltà, stenta ancora a riprendersi, pone l’accento, dopo l’impennata dello scorso anno (dall’8,5% del 2012 al 28,1% del 2013) sul calo, pari a circa il 10%, del numero delle persone che dichiarano di essersi rivolte a un “compro-oro”, analizzando, tra l’altro, le motivazioni che spingono a rivolgersi ad un Compro oro : Il 46,3% per necessità e per sopperire alle esigenze legate al quotidiano, il 30,4% per disfarsi di beni inutilizzati. il 19,8% per far fronte alle spese mediche e, infine, il20,3%, invece, per far fronte ai debiti contratti. Secondo l’istituto di ricerca la variazione della percentuale delle persone che si rivolge ai compro oro “può essere interpretata come un fenomeno legato al’esaurimento progressivo dei beni preziosi in possesso degli italiani”.
Un dato significato, sottolinea Steven Tranquilli, Direttore di Federpreziosi Confcommercio, che va ad aggiungere ad un ulteriore dato fornito in più occasioni, quando abbiamo evidenziato che a causa della caduta del prezzo del metallo giallo in più zone del Paese vi è stata la contrazione delle attività di “compro oro” con chiusure più o meno evidenti. Dati stimati, ovviamente a causa della mancanza di un codice attività legato a questa tipologia commerciale e fortemente richiesta dal comparto per far chiarezza sulla reale situazione di mercato”