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CONFCOMMERCIO SU VENDITE AL DETTAGLIO: PERDITE ANCHE IN DISCOUNT SEGNO DI PROFONDA CRISI

Le vendite al dettaglio di gennaio 2013, come anticipato dall’ICC, mostrano un calo rilevante (-0,5%) che, in valore reale, si avvicina all’1%. In termini tendenziali, la contrazione mensile dei consumi supera costantemente il 4% reale almeno dall’ottobre scorso. Questo definisce la gravità della crisi e del vuoto di domanda confermato sia dalla circostanza che le variazioni nominali sono negative per tutti i comparti di spesa, sia dal fatto che anche il canale discount perde in termini di giro d’affari: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati sulle vendite al dettaglio diffusi oggi dall’Istat.

In questo quadro – prosegue la nota – le prospettive dei consumi rimangono fortemente negative e il clima di fiducia delle famiglie è tornato a scendere, a marzo, stazionando sempre sui minimi storici e facendo segnare il terzo peggior dato assoluto dal 2000. E’ da rilevare che raramente, in coincidenza con le tornate elettorali, il sentiment non è salito, come, appunto, accaduto questa volta, segno che la sfiducia si approfondisce e si diffonde, riducendo la propensione dei cittadini a credere alle promesse elettorali.

E’ dunque evidente – conclude Confcommercio – che l’incertezza politica e la previsione di tre rilevanti appuntamenti fiscali nel bimestre giugno-luglio (acconto IMU, debutto della Tares e incremento dell’Iva), non favoriscono i piani di spesa delle famiglie, peraltro già compressi da un reddito disponibile fortemente decrescente.

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