In tanti, oggi, davanti alla gioielleria di Daniele Ferretti a Pisa testimoniamo con una sola frase #iostocondaniele l’indignazione e la solidarietà per la dolorosa situazione che il nostro collega si trova ad affrontare per avere agito a difesa della propria famiglia e del proprio lavoro.
Indignazione e solidarietà in cui sono accomunati i tanti, troppi, che hanno vissuto sulla loro pelle l’esperienza di rapine, furti, atti di violenza.
E’ di soli due giorni fa l’assalto di tre banditi armati che hanno preso di mira in pieno giorno la gioielleria Veneziano nella centrale via Pitia a Siracusa: un colpo correttamente definito dalla stampa come “studiato a tavolino e nei minimi dettagli”. Entrati nel negozio intorno alle 10, i rapinatori, tra cui una donna, hanno fatto irruzione ammanettando il titolare e le commesse. In pochi minuti hanno fatto razzia praticamente di tutta la merce e prima di fuggire hanno anche divelto l’hard disk con le immagini del sistema di video sorveglianza, nel tentativo di renderle inutilizzabili.
Se dalle prime notizie non è ancora dato di sapere il valore esatto del bottino, e quindi il danno dal punto di vista economico, siamo ben consci quello psicologico sulle vittime della violenza.
Dovremo apprendere dai criminali cosa significa “efficiente organizzazione”?