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DALLE PAROLE AI FATTI – RAFFORZATI CONTATTI TRA ASSOCIAZIONE ORAFA CALABRESE E QUESTURE

logo_arcoL’incontro assembleare dello scorso 23 marzo dell’Associazione Regionale Calabrese Orafi  è stato tradizionalmente il momento di confronto tra i soci sull’andamento del comparto e sulle varie iniziative in cantiere, che per i prossimi mesi prevedono, in particolare, incontri di aggiornamento professionale da organizzarsi nelle cinque provincie calabresi. Ma non solo: da parte degli gli associati è stata unanimemente evidenziata con grande forza la necessità di un confronto con le  autorità di Pubblica Sicurezza della Regione con l’obiettivo di creare un collegamento costruttivo, e soprattutto costante, in tema di sicurezza, nonché su quello degli  adempimenti previsti dal Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

In un periodo di crisi economica generalizzata, è indiscutibile che il problema della sicurezza costituisca un ulteriore motivo di precarietà tra gli operatori; e ciò malgrado nell’ultimo biennio si sia registrata una diminuzione degli eventi criminosi.

Al di là di questo, sono però emersi forti dubbi e perplessità per quanto riguarda il corretto utilizzo del Registro di Pubblica Sicurezza, soprattutto con riferimento alla compilazione per la presa in carico di oggetti preziosi usati, nonché alle modalità di gestione dei beni lasciati in riparazione e alla possibilità di trascrivere queste operazioni in registri separati, così da favorire la trasparenza delle stesse  e razionalizzare il lavoro degli operatori. Problematiche, peraltro, che negli ultimi mesi sono all’attenzione dei vari uffici preposti delle Questure calabresi anche al fine di scongiurare fenomeni di ricettazione di beni preziosi di provenienza illecita.

Steven Tranquilli con Mario Bartucca, Vice Presidente Federpreziosi
Steven Tranquilli Direttore di Federpreziosi e  Mario Bartucca, Presidente A.R.C.O.

L’appello lanciato all’indomani dell’Assemblea dal presidente Mario Bartucca ai vertici delle  cinque  Questure non è rimasto inascoltato. La pronta risposta dei Questori di Cosenza, Crotone e Catanzaro ha consentito di organizzare immediatamente incontri, cui hanno partecipato il presidente Bartucca e il direttore di Federpreziosi Confcommercio Steven Tranquilli, per uno scambio schietto e sincero di opinioni sul settore e sulle sue problematiche, che hanno consentito  di aprire la strada a un rapporto collaborativo.

Sul tema sicurezza, da sottolineare da parte di tutti gli interlocutori la massima disponibilità ad interagire con la categoria al fine di far fronte alle esigenze legate alla prevenzione di episodi delittuosi. A Cosenza si sono avute rassicurazioni  in tal senso da parte dal questore, dott. Luigi Liguori, coadiuvato dal capo di gabinetto, dr.ssa Paola Fabris, e dal dirigente della Polizia Amministrativa, dott. Alfredo Cantaffa, il quale ha sottolineato la massima attenzione dei suoi uffici anche per quanto riguarda la segnalazione di attività sospette attraverso il centralino del 113: l’azione preventiva – ha ribadito nel corso dell’incontro – è fondamentale e contribuisce a dare al cittadino un senso di sicurezza e ogni segnalazione, anche se frutto di un semplice sospetto, non viene trascurata.

Di collaborazione attiva tra imprenditori e forze dell’Ordine e della necessità di favorire quel processo di interazione intesa come scambio di informazioni tra le parti, si è parlato con il questore di Crotone, dott. Luigi Botta, che ha ricevuto la delegazione con il supporto del responsabile della Polizia Amministrativa, dott. Antonio Ferrante. Il dott. Botta, peraltro, è autore di un interessante compendio in materia di prevenzione che costituirà la base di un approfondimento in materia da distribuire agli operatori, non solo della provincia crotonese.

Notevole la sensibilità dimostrata in materia di prevenzione dal  Questore di Catanzaro, dott. Giuseppe Racca, appena giunto nel capoluogo calabrese, che si è impegnato ad illustrare nel corso di un incontro da organizzarsi nella seconda metà dell’anno per consentire un confronto con la categoria sulle tematiche più attuali: dalla videosorveglianza al comportamento da adottare in negozio per prevenire sinistri.

Sul tema degli adempimenti previsti dal TULPS è emersa la chiara volontà di tutti gli interlocutori incontrati di far quadrato per quanto riguarda le problematiche esposte, con il dichiarato intento di monitorare il territorio e le operazioni connesse all’attività di preziosi e, al contempo, di agevolare gli operatori nello svolgimento del loro lavoro.

Per quanto concerne la presa in carico di oggetti preziosi usati, si sono volute evidenziare le difficoltà connesse alla richiesta di realizzare una documentazione fotografica degli oggetti stessi, concordando sull’evidente necessità di standardizzare tale procedura onde evitare non solo confusione ma una archiviazione non corretta.  

Mario Bartucca, estremamente soddisfatto, commenta: “Considero questi incontri per la nostra categoria – che ricordo essere tra le più sensibili – e  in particolare quelli avuti nei giorni scorsi con i titolari delle Questure di Cosenza, Crotone e Catanzaro, un passo importante verso una collaborazione ancora più stretta con gli operatori di settore. Da sempre richiediamo la possibilità di esercitare con la massima tranquillità e nel rispetto delle normative vigenti in materia di pubblica sicurezza, normative che, in particolare  se pensiamo a quelle sulla tenuta dei registri, sono farraginose e si prestano a controverse interpretazioni,  soprattutto se valutiamo le necessità quotidiane di esercizi commerciali nella stragrande maggioranza a conduzione familiare, che necessitano di snellire il più possibile operazioni di routine”.

Dobbiamo ricordare”, tiene a sottolineare il presidente Bartucca, “che attività commerciali come la nostra richiedono professionalità, competenze, etica e, non da ultimo l’adozione di soluzioni tecniche e procedure di controllo che di per sé costituiscono un concreto contributo alla sicurezza pubblica e un deterrente per azioni criminose: basti solo ricordare i sistemi di videosorveglianza anche esterna e le procedure di controllo e di segnalazione delle transazioni.”

“Sono convinto”, conclude Bartucca” che si sia sulla strada giusta e i prossimi incontri con gli operatori che sono stati promessi per un confronto sulle principali tematiche, sono la prova  di una rafforzata collaborazione”.

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