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È MANCATO GIUSEPPE AQUILINO IL RICORDO E IL RIMPIANTO DI TUTTI

Roma, 24 maggio 2023 – Stamane è mancato il nostro Presidente Onorario, Giuseppe Aquilino. Barese, classe 1945, era orafo per passione ma anche per tradizione. Coadiuvato dalle figlie Rossella e Antonella, gestiva l’azienda di famiglia fondata nel lontano 1860.

Impossibile, in questo istante, presi dal turbinio di emozioni che ha suscitato in noi la notizia, non ricordare una delle tante foto pubblicate nel volume realizzato per festeggiare i 150 anni della sua azienda, nel 2010. È ritratto accanto a Rosa, la mamma, Lora, la moglie, Rossella e Antonella, le figlie con Luca e Federica, gli adorati nipoti.

Da sempre attivo in campo associativo, già nel 1968 all’indomani dell’esperienza maturata a Valenza, allievo di Speranza Cavenago, colei che viene considerata “la madre della Gemmologia”,  è chiamato a rappresentare gli orafi del capoluogo barese. Dopo una lunga pausa, nel 1997 in ambito Confcommercio crea le basi di ASSOORO – Associazione Commercianti e Operatori Orafi Gioiellieri della Provincia di Bari Bat. Nominato all’unanimità Presidente all’indomani della fondazione, ancora oggi, affiancato da una squadra di validi imprenditori ne era alla guida.

Nel 2009, dopo una legislatura in veste di Presidente Vicario, viene eletto Presidente della Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi di Confcommercio. Fu lui, nel 2012, a spronare il Direttivo  a mutare la “missione” dell’Associazione, che divenne l’attuale Federpreziosi Confcommercio, proprio a voler rappresentare l’intera filiera orafa attraverso le associazioni territoriali di Confcommercio. Un notevole salto di qualità in termini di rappresentanza e, quindi, di effettiva rappresentatività nei confronti dei principali stakeholder del comparto.

Ne è stato lo stendardo, ovvero la figura di riferimento,  sino al 17 aprile scorso, quando in una partecipata assemblea – da lui fortemente voluta nella sua città  e alla quale per motivi di salute non poté prendere parte –  è stata eletta la nuova governance di Federpreziosi.

Uno spettacolo andato in scena privo del suo attore principale. La chiusura di un cerchio a cui ha dedicato le ultime settimane di operatività, volendo far  sentire i suoi tanti colleghi ovvero ospiti, a proprio agio in un contesto, a lui caro, quello familiare.

Non è facile, in questo istante, in cui le emozioni inevitabilmente si rincorrono,  in cui i  sentimenti affiorano, riassumere in poche righe oltre tre decenni in cui abbiamo condiviso un percorso di vita professionale e privata. Lo conobbi, quando ero ancor giovane di buone speranze nel lontano 1989 in occasione di Orolevante,  palcoscenico di un settore che intendeva solcare il Mediterraneo alla ricerca di nuovi mercati verso cui dirigere gli sforzi di un export in crescendo. Fu quella l’occasione di confronto, quando le altre manifestazioni non lo favorivano, che ebbe il merito di dare l’avvio a quel dialogo schietto sempre mantenuto nonostante il trascorrere degli anni. Bastava uno sguardo, un semplice gesto e l’intesa era raggiunta. Molti la chiamano empatia. Prima Vicario e successivamente Presidente, i suoi mandati  furono un susseguirsi di iniziative, a partire dai viaggi in ogni luogo di interesse per il comparto, alle fiere, agli incontri congressuali della World Jewellery Confederation di cui fu anche membro della Giunta esecutiva. Tutto con l’obbiettivo di  favorire lo scambio di esperienze, il patrimonio di ogni associazione.

Tante storie da raccontare e soprattutto da tener ben custodite tra quei preziosi ricordi che hanno fatto la differenza. Due legislature e mezzo che lo videro dare sostanza a una “missione” associativa rinnovata nel segno del cambiamento dei tempi. A suo modo di vedere il mondo, un innovatore, ma soprattutto un punto di riferimento che trova il suo erede nell’attuale presidente Andreis, da lui fortemente voluto al timone della “sua” – anche se rivolgendosi al suo Esecutivo la definiva sempre “nostra” – Federpreziosi. Oggi ci ha lasciato un uomo buono, sensibile e profondo conoscitore delle dinamiche di un comparto che ha attentamente osservato, analizzato e al quale, forte della sua grande esperienza, ha voluto essere di supporto nelle tante sfaccettature di cui si compone. Riposa in pace Pino.

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