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Il PRESIDENTE DEGLI ORAFI REATINI CHIEDE ATTENZIONE E COLLABORAZIONE AI COLLEGHI DELLA PROVINCIA

Fabrizio Formichetti, eletto presidente degli orafi di Rieti e provincia, lo scorso ottobre attraverso le pagine del notiziario del Commercio Sabino, periodico della Confcommercio reatina, in distribuzione nei giorni scorsi,  si rivolge ai propri colleghi della provincia facendo il punto della situazione ed invitandoli a collaborare alla soluzione delle problematiche che coinvolgono la categoria non solo a livello locale.
E’ con grande piacere che ricevo questo incarico e ringrazio fin da ora tutti i miei colleghi per la fiducia e la stima che mi hanno dimostrato. Cercherò di sostituire degnamente il mio predecessore Enio Battisti, a cui sono profondamente legato da amicizia e da una collaborazione professionale nata all’inizio della mia carriera.
Mi rendo conto che il momento storico che viviamo è molto difficile e anche il nostro settore ha risentito fortemente di questa recessione, ma alla fine, io credo che la conoscenza e la professionalità debbano premiare quelle attività che saranno in grado di distinguersi e di cogliere tutte le opportunità che si presenteranno.
La situazione macroeconomica attuale non permette di migliorare in maniera considerevole la redditività delle aziende del settore orafo-orologiero.
Purtroppo stiamo subendo il calo, ormai endemico, della spesa da parte dei nostri clienti, ciò dovuto alla diminuzione del potere di acquisto e ad un aumento vertiginoso del costo delle materie prime che ci interessano.
Il costo dell’oro, dalla tragedia delle Torri Gemelle nel 2001, è passato da 286 $ ai 1884 $ l’oncia di fine agosto 2011, idem per l’argento, e per la prima volta abbiamo assistito al sorpasso del metallo giallo sul platino.
Il mercato dei gioielli rimane fiorente nei paesi asiatici, come India, Thailandia, Turchia ed i Paesi Arabi, mentre di fatto si è assistito ad una contrazione abbastanza rilevante in Cina, dopo anni di crescita a due cifre. Gli ultimi dati vedono una perdita in queste zone di circa il 30%, mentre Hong Kong , noto punto di riferimento per i consumi di gioielli e orologi, segna un meno 20%.
Paradossalmente l’Europa, con in testa la Germania e l’Italia, è in crescita per quanto riguarda il settore dell’alta orologeria, con un lieve calo del mercato nordamericano (fonte Ufficio Stampa Confederorafi).
La vendita nel mercato interno delle pietre preziose è abbastanza vivo, sostenuto soprattutto dalla richiesta di diamanti certificati per investimento (certificazione IGI, GIA, HRD).
Comunque anche nel resto del mondo la richiesta di pietre preziose è abbastanza elevata soprattutto per quanto riguarda pietre di piccolo taglio fino a 0,30 ct. Di fatto si è assistito ad un aumento del costo, abbastanza importante, di queste carature.
Attualmente Il nostro settore sta subendo anche la concorrenza dovuta all’apertura delle attività di “Compro oro”, che ormai non si limitano più soltanto all’acquisto di rottami e di gioielli non più alla moda, ma si dedicano anche alla vendita, spesso con poca professionalità, di articoli che non sempre hanno una provenienza lecita.
Tutto questo testimoniato anche dalle continue sospensioni e chiusure imposte dalle forze dell’ordine. Per questo, a mio avviso, dobbiamo un riconoscimento al Presidente Giuseppe Aquilino e al Segretario Steven Tranquilli della Confederorafi, per l’impegno e la tenacia profusi per regolamentare il settore, che specialmente nelle grosse città è a volte in mano a vere organizzazioni criminali, sempre molto attente a cogliere al volo le opportunità di facile guadagno.
In questo momento nel nostro settore ci sono più ombre che luci, molto dipenderà dalle politiche economiche e di crescita che il nostro Governo riuscirà a mettere in pratica; certo è, che quasi tutti i settori merceologici stanno vivendo un momento delicatissimo, condizionato dalla situazione economica delle famiglie di oggi.
La continua perdita di posti di lavoro, che ha raggiunto i 2,8 milioni di persone (fonte Istat settembre 2012), l’erosione continua degli stipendi e delle pensioni dovuto ad una tassazione iniqua, mobilità e cassa integrazione che sono diventate le uniche fonti di reddito per interi nuclei famigliari.
Pertanto, mi rendo conto che è molto delicato ricoprire questo incarico in questo momento storico, ma quello che vorrei chiedere ai miei colleghi è prima di tutto attenzione e collaborazione, cercare di coinvolgere nelle nostre iniziative il maggior numero di soci, apportare il proprio contributo attraverso idee e proposte, credo che siano già degli ottimi presupposti per trovare un dialogo costruttivo, che possa condurci a soluzioni condivise per i problemi della nostra categoria.

Fabrizio Formichetti

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