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LA POLIZIA DI STATO E LA BACHECA DEI GIOIELLI RUBATI E DENUNCIATI

|di Rodolfo Bartucca|

Quanti di noi tornando a casa hanno provato quell’orribile sensazione nel vedere violato il proprio domicilio da ladri che facendo piazza pulita degli oggetti preziosi non custoditi in casseforti o armadi blindati ci hanno lasciato letteralmente di stucco o  impotenti di fronte all’accaduto; o quanti altri utilizzando i mezzi pubblici in molte città italiane si sono accorti con amarezza di non avere più l’orologio  al polso, o magari qualche altro oggetto nella propria borsa?

In questi casi rimane ben poco da fare per il morale che nonostante la denuncia dell’accaduto alle autorità competenti stenta a sollevarsi.  Lo shock talvolta è tanto e la memoria al momento della denuncia può vacillare nel descrivere quantità, qualità, caratteristiche e valore dei preziosi sottratti, allo scopo di favorire quell’auspicato  futuro riconoscimento al momento dell’eventuale ritrovamento di quei valori che in alcuni casi possono rappresentare  veri e propri ricordi di famiglia.  Inutile illuderci lo sappiamo molto bene che  le probabilità di ritrovamento e successiva  riconsegna della refurtiva ai legittimi proprietari sono veramente esigue. Ma come si suol dire, la speranza è l’ultima a morire. Infatti,  ai tradizionali mezzi offerti al cittadino per sporgere denuncia ultimamente, le autorità preposte a ricevere le segnalazioni di sottrazione furtiva hanno escogitato, è proprio il caso di dirlo, soluzioni più innovative ed efficaci, in modo da favorire le probabilità di rientrare in possesso di monili e gioielli.

L’uso del web in questo caso rileva la sua utilità. Infatti se lo sfortunato cittadino al momento della denuncia è in grado di produrre una documentazione fotografica dell’oggetto sottratto il gioco è fatto. Ovviamente altri dati – nel caso dell’orologio la referenza e la matricola – vanno a completare il cosiddetto “carteggio”. Una idea semplice ma efficace quella messa in campo dalla Polizia di Stato.

Quindi per agevolare le forze dell’ordine a rintracciare i propri oggetti rubati è sufficiente portare al momento della denuncia di furto una foto e i dati dell’oggetto rubato per consentire l’inserimento  nella sezione sito web della Polizia di Stato “oggetti denunciati non ritrovati” .  Un modo semplice, ma efficace per contribuire alla ricerca del proprio “gioiello”. Nei dettagli della scheda creata dagli addetti della Polizia di Stato a seguito della denuncia, dunque,  è possibile inserire una breve descrizione del bene, insieme ai riferimenti della denuncia, e agli estremi del contatto di un agente o un ufficio preposto alle eventuali segnalazioni in caso di ritrovamento. Tra le categorie previste nell’apposita bacheca creata sul sito della Polizia sono previste nella sezione “denunciati non ritrovati” un archivio di foto di beni rubati e denunciati dai proprietari principalmente di oggetti in oro o pietre preziose ma è possibile trovare anche quadri cellulari, macchine, fotografiche e vari altri articoli.

Se si vuole sfogliare le immagine presenti in archivio basta selezionare la voce  “Recuperati”   e in caso di riconoscimento cliccando sulla foto è possibile visualizzare il contatto telefonico della questura che ha recuperato l’oggetto e avere ulteriori informazioni. Naturalmente per ottenerne la restituzione è necessario essere in possesso di una copia della denuncia di furto.

Un servizio interessante, innovativo e forse ancora poco conosciuto (http://questure.poliziadistato.it/bacheca/) che annovera per la sola categoria dei gioielli e preziosi 3042 oggetti denunciati e 7919 oggetti ritrovati tra le questure delle varie provincie italiane. Certo sarebbe possibile migliorare e potenziare questo servizio e i gioiellieri potrebbero offrire il loro contributo per rendere più efficace l’identificazione dell’oggetto in caso di furto, magari effettuando delle micro-incisioni sull’oggetto di un numero identificativo da abbinare alla prova d’acquisto in modo tale da rendere  più agevole la determinazione del valore o l’identificazione del gioiello mediante l’utilizzo di foto e descrizioni più dettagliate ed esaustive per quegli oggetti di valore superiore o come strumento rivolto a quei fini assicurativi e di certificazione offerti come servizio aggiuntivo alla clientela interessata.  

Un nuovo servizio, dunque da offrire alla nostra clientela approfittando delle potenzialità e delle prospettive del servizio offerto dalle questure valutando oltre agli indubbi  vantaggi derivanti dalla condivisione in rete, anche la possibilità di una condivisione tra colleghi di macchinari idonei allo scopo o addirittura  auspicando qualche incentivo  istituzionali a tale fine. Il tutto finalizzato a ridurre in qualche modo quella piaga del furto in casa o dello scippo ove molto spesso non rimane  che stringersi tra le spalle e sperare esclusivamente nella buona sorte.

 

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