“La Regolamentazione CITES per i coralli e per i materiali gemmologici” è stato uno degli argomenti trattati durante l’Incontro organizzato dall’Associazione Italiana Gemmologi (ex Collegio Italiano Gemmologi) dedicato a “Il corallo oggi, problematiche gemmologiche e commerciali”, svoltosi a Milano domenica 29 maggio 2016.
La dott.ssa Raffaella Navone, del centro gemmologico R.A.G. di Torino, ha introdotto e presentato l’Ispettore Superiore August Hartung von Hartungen, Comandante del Corpo Forestale dello Stato Nucleo Operativo CITES presso l’Aeroporto di Milano Linate, che ha diffusamente illustrato le linee guida per l’utilizzo delle normative CITES.
Commercio, inquinamento, mutazioni climatiche, bracconaggio, distruzione degli ambienti naturali sono causa di estinzione di specie di flora e fauna selvatiche.
CITES (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione – www.cites.org – www.corpoforestale.it/CITES) è un accordo o trattato internazionale tra Nazioni per garantire che il commercio globale delle risorse naturali sia gestito in modo responsabile. Il principio ispiratore è l’uso sostenibile delle risorse, il cui commercio, salvo alcuni casi di specie maggiormente a rischio estinzione, non viene vietato, ma controllato attraverso regolamentazioni. E’ compito dei Paesi che aderiscono alla Convenzione, gli Stati Parte (oggi 182), monitorare regolarmente il commercio delle specie animali e vegetali, e i prodotti da essi derivati, al fine di scongiurarne l’estinzione.
Il tema naturalmente riguarda anche il settore orafo. Numerose sono infatti le specie protette utilizzate in gioielleria. Tra le specie di corallo incluse nella Convenzione il Corallium elatius, il C. japonicum, il C. Konojoi,il C. secundum. Il Corallium rubrum, ossia il corallo del Mediterraneo, attualmente non è compreso in CITES, ma è inserito nella Direttiva Habitat della Convenzione di Berna. Tra gli esemplari di interesse gemmologico, sono inclusi perle e conchiglie di Strombus gigas e di Unionidae.
Per la commercializzazione i vari specimen (esemplari) protetti devono essere accompagnati dalla documentazione prevista, per non incorrere in sequestri, sanzioni e denunce all’Autorità Giudiziaria.
per saperne di più rimandiamo ad un articolo della dott.ssa Navone pubblicato su Federpietre informa nel gennaio 2012