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L’IPOTESI DI ABBASSARE IL LIMITE DI UTILIZZO DEI CONTANTI PENALIZZA INUTILMENTE ALCUNI SETTORI SENZA ALCUNA REALE UTILITA’ NEL CONTRASTO ALL’EVASIONE E AL RICICLAGGIO

ASSOROLOGI e FEDERPREZIOSI CONFCOMMERCIO esprimono viva preoccupazione per l’ipotesi, formulata in sede di definizione della manovra economica 2020, di ridurre a 1.000 euro il limite di utilizzo del denaro contante.

Tale limite, già in vigore fino a quattro anni fa, si è dimostrato anacronistico, inefficace ai fini del contrasto dell’evasione fiscale e inutilmente penalizzante per le imprese del settore orafo ed orologiero soprattutto quelle ubicate in aree di confine, e per i consumatori, anche considerando le normative dei Paesi europei, molto più tolleranti, e la stessa normativa dell’UE che indica soglie assai più ampie.

Si tenga presente che il comparto orafo-orologiero, che attraversa da alcuni anni una preoccupante fase di flessione, è attualmente rappresentato da circa 15.000 aziende con quasi 40.000 addetti: si tratta quindi di un mercato che necessita di supporto e non di nuovi ostacoli alla crescita.

«Siamo preoccupati per queste ricorrenti ipotesi di penalizzazione dell’utilizzo del denaro contante – dichiara il Presidente ASSOROLOGI Mario Peserico -. Si tratta di una misura che si è dimostrata penalizzante verso le nostre imprese e del tutto inutile a contrastare evasione e riciclaggio. Questi fenomeni criminali non vengono generati nei negozi e non è colpendo l’utilizzo del contante che li si potrà efficacemente arginare».

Analoghi timori vengono espressi dal Presidente di  FEDERPREZIOSI CONFCOMMERCIO Giuseppe Aquilino che ribadisce, sulla dichiarazione del Presidente Peserico, come “siano ancora ben presenti nella memoria dei dettaglianti orafi le negative conseguenze subite da aziende del settore operanti in zone ‘frontaliere’ a causa della loro vicinanza operativa a Paesi in cui erano in vigore soglie di utilizzo del contante differenti da quelle italiane, se pure nell’ambito dei limiti previsti dalla Direttiva Comunitaria. Come già da noi denunciato in occasione delle richieste avanzate a suo tempo al Governo Renzi per favorire l’aumento della soglia dei contanti da 1.000,00 a 3.000,00 Euro, il fenomeno della ‘migrazione’ di clienti potrebbe ancora una volta trovare terreno fertile nelle nuove ipotesi formulate dal Governo, che, a nostro giudizio, su questa materia dovrebbe favorire a livello comunitario un’opportuna armonizzazione in termini di utilizzo della moneta contante.”

Milano – Roma, 15 Ottobre 2019

   

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