Una persona, un professionista, un personaggio che ha avuto un significativo ruolo nell’ambito della cultura e del “mestiere” orafo e che indubbiamente ci mancherà: Stefano Ricci è scomparso alla fine di Agosto.
Architetto, designer, definiva la sua professione “creatività organizzata”, vale a dire una creatività generata e stimolata dalle esigenze produttive e di marketing. Era impegnato anche nel campo della formazione come docente di Design del Gioiello, dell’Orologio e dell’Accessorio Prezioso. Strenuo e a volte irruento sostenitore di quanto sia essenziale uscire dalla progettazione tradizionale per mantenere il primato della gioielleria italiana esaltando gli elementi emozionali di cui è ricco il nostro Paese, il pensiero dominante nelle sue battaglie professionali era la promozione della cultura del progetto.
Il suo modo di pensare e il principio ispiratore di tutto il suo lavoro ben si riassume in questa definizione “Il design è un sistema che mette in rapporto la produzione con gli utenti, occupandosi di ricerca, innovazione e ingegnerizzazione per dare funzionalità, valore sociale e significato culturale ai beni e ai servizi distribuiti sul mercato”.
Una filosofia che appare evidente in tutte le sue opere, caratterizzate da un’impronta e da una progettualità assolutamente personali ed inconfondibili, se pur sviluppate sempre in stretta sintonia con le esigenze e il mood delle importanti aziende con le quali ha collaborato in oltre trent’anni.
Ciao Stefano!!