Home » appunti » n. 178/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

n. 178/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

Contante: d’obbligo coerenza a livello europeo – Il tetto al contante salirà. La norma sarà inserita nella legge di Bilancio. Anche la soglia parrebbe già decisa: 5mila euro. Inferiore ai 10mila della proposta di legge presentata dalla Lega. Un compromesso del quale si sarebbe discusso ieri durante il vertice convocato dal premier Giorgia Meloni sui temi economici, anche se restano le pressioni per aumentare la soglia almeno fino a 6mila euro. “Non c’entra nulla il pagamento in contanti con l’evasione fiscale o il riciclaggio… in un momento di difficoltà economica per cittadini, imprenditori, artigiani e commercianti, obbligare all’utilizzo della carta di credito tutti quanti significa arricchire le banche, perdere clienti e perdere business”, afferma il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in un video su twitter. Il Presidente di Federpreziosi Giuseppe Aquilino ha sottolineato come “la presa di posizione del Governo in merito all’aumento della soglia dei pagamenti in contanti è un deciso passo in avanti che pone i nostri operatori in condizione di concorrere ad armi pari con il resto dei Paesi comunitari. D’altronde, il senso di appartenenza all’Europa scaturisce anche da una corretta applicazione dei principi derivanti dalle direttive comunitarie in materia e, nel nostro caso, vi è stata un’evidente miopia in questo continuo altalenarsi di limiti.”

Per salvare i consumi urge un’iniezione di fiducia – Il clima di fiducia delle imprese continua a registrare flessioni: l’indice, dopo la marcata crescita registrata nel corso del 2021, subisce un ridimensionamento a gennaio 2022 entrando in un periodo di stasi fino a giugno. Da luglio 2022 è iniziata una nuova fase di calo. Lo comunica l’Istituto Superiore di Statistica aggiungendo che nel commercio al dettaglio tutte le componenti registrano un deterioramento che riguarda essenzialmente la distribuzione tradizionale.
“Le indicazioni sulla fiducia di famiglie e imprese in ottobre non possono stupire. Sembrano più colpiti i consumatori. Se le ingenti risorse del governo a sostegno del potere d’acquisto hanno funzionato fino a ieri, il persistere di tensioni inflazionistiche rilevanti comprime il valore reale della ricchezza detenuta in forma liquida (che perde oltre 70 miliardi di euro nella prima parte dell’anno in corso). Inoltre, il clima d’incertezza, di cui i dati odierni (ieri n.d.r.) sono perfetta testimonianza, non agevola l’incremento della propensione al consumo. I due fenomeni si rafforzano, originando la recessione tecnica che si acuirebbe nei trimestri a cavallo della fine del 2022″. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio, che aggiunge: “Permangono, dunque, la necessità e l’urgenza di ulteriori interventi per la riduzione dei costi delle imprese e il sostegno della domanda delle famiglie, senza trascurare l’importanza di un piano di forte risparmio energetico. L’obiettivo complessivo è quello di confinare la recessione a un fatto tecnico e transitorio, evitandone un possibile avvitamento che comprometterebbe le prospettive di crescita nel prossimo biennio”.

Perché il mestiere dell’orafo non attira i giovani? – Dove trovare giovani orafi? Nell’era del digitale e del metaverso c’è chi crede che si debba tramandare il sapere in arti e mestieri che parrebbero oramai oltre l’orizzonte. Accade dentro le mura vaticane, nella Fabbrica di San Pietro, dove è nata una scuola per formare scalpellini, marmisti, muratori stuccatori, decoratori e falegnami. Impareranno dalle maestranze che lavorano nella Fabbrica accumulando quelle esperienze e quelle conoscenze che altrimenti sarebbero destinate ad andare perdute. La lodevole iniziativa, che registra già il tutto esaurito, potrebbe essere replicata in altri contesti. Ma nel settore orafo gioielliero cosa accade? Più volte da queste pagine abbiamo sottolineato come le grandi maison internazionali del lusso e le piccole imprese faticano a trovare esperti specializzati in lavorazioni di gioielli, capaci di integrare il know how tecnico tradizionale alle nuove competenze innovative, come quelle legate ad esempio al laser, al digitale, alla stampa 3D e all’utilizzo del software CAD. Non siamo sufficientemente attrattivi? O cosa altro che non riusciamo a delineare in maniera sufficientemente adeguata a coinvolgere le giovani leve?
Difficile fornire risposte esaustive in tal senso. Alle apprezzate iniziative che a più riprese nei giorni scorsi abbiamo descritto, seppur in maniera forzatamente sintetica a causa del ridotto spazio disponibile, se ne aggiungono altre frutto di intese e accordi con le pubbliche amministrazioni tese a metter a fattor comune competenze con un deciso cambio di passo rispetto al passato. Basti pensare che a Roma, l’Assessore alla Cultura e Turismo ha una delega alla Moda per il rilancio e dunque valorizzazione delle tradizioni manifatturiere e dunque artigiane della capitale, in una recente intervista ha dichiarato, come la formazione sia cruciale in un processo di sviluppo e rigenerazione dei comparti legati alla moda, tra cui il nostro. Altro esempio: l’Assessorato della Regione Lombardia alla Formazione e Lavoro ha supportato l’iniziativa formativa della Pomellato Virtuosi Academy, creata da Galdus e Pomellato in collaborazione con la fondazione ITS Innovaprofessioni, che ha dato modo ai propri diplomati di essere inseriti in quindici imprese del comparto dislocate tra Milano, Torino e Valenza. Un mero esempio, al pari di molti altri di cui quotidianamente leggiamo, che ci porta ad individuare nell’ambito formativo settoriale il ruolo fondamentale rappresentato dalla politica – quella visionaria – ma anche dalle imprese che stanno investendo sempre di più in formule di apprendimento miste (scuola-impresa) finalizzate a creare nelle nuove leve la consapevolezza delle abilità e degli atteggiamenti richiesti nella vita e nel lavoro per una adeguata preparazione ad un mestiere, quello dell’orafo, in costante cambiamento. Esempi virtuosi da replicare.

Quotazioni dell’oro ancora in calo questa mattina. ll lingotto passa di mano a 1653,19 dollari l’oncia pari a 53,44 euro al g.

n. 178/2022 |APPUNTI DEL GIORNO| Venerdì 28 Ottobre 2022 — SS. Simone e Giuda

leggi anche

72/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prosegue sui mercati finanziari il fermento dell’oro, che supera i 2400 dollari l’oncia. Stamane in …

Powered by Rodolfo Bartucca