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n. 188/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prezzo dell’oro mosso questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso con consegna a dicembre passa di mano a 1.776,36 dollari l’oncia pari a 54,88 euro al g.

Non sempre chi fa da sé fa per tre. Chi scrive non ha dubbi quando afferma che ogni imprenditore deve riporre l’individualismo nel cassetto delle memorie e convertirsi al gioco di squadra. Questo, naturalmente, non significa annullare la propria individualità, tantomeno negare la centralità del “fattore umano”. Al contrario: significa da un lato esaltare le qualità del singolo in un rapporto creativo e dialettico con l’ambiente in cui opera, dall’altro riaffermare che l’uomo imprenditore è la prima e più importante risorsa di ogni impresa degna di questo nome. Anche in un Paese d’individualisti sfrenati, come il nostro, gli orafi sono riusciti a distinguersi tra le tante categorie, innalzando a vette sublimi la tendenza nazionale a privilegiare gli interessi del singolo rispetto a quelli della comunità. Chissà, sempre a giudizio di chi scrive, se avrà influito anche la sciagurata convinzione che chiunque abbia a che fare con materiali preziosi sia automaticamente un artista, un titano della creazione condannato alla solitudine. Ma perfino in questo settore sta guadagnando sempre più punti l’idea che non sempre chi fa da sé fa per tre. Era ora! Giorno dopo giorno, gli imprenditori scoprono che associarsi per dibattere di tematiche comuni, ponendo sul tavolo la propria esperienza, non è peccato che dieci o più operatori spinti da un interesse comune arrivino dove le singole forze mai consentirebbero di arrivare, che tutto sommato non è poi così doloroso condividere con qualche collega punti di forza e di debolezza del proprio lavoro e puntare tutti insieme verso un obiettivo condiviso. Testimonianze chiare e brillanti della voglia di collaborazione ci sono, ne parliamo tutti i giorni da queste Appunti. Associazioni territoriali di Federpreziosi costituite in ambito Confcommercio, di cui molte virtuose, giocano in attacco e hanno scopi del tutto pratici, essendo orientate a comunicare all’esterno la loro esistenza, il che equivale non solo a dire “ci siamo” ma a far conoscere le peculiarità della categoria in ambiti istituzionali e non. La già citato collaborazione tra Federpreziosi Roma e Università La Sapienza è solo un esempio e non sarà l’ultimo. All’evidenza, è questo il “segreto” del loro successo e da qui la necessità da parte di quelle “meno virtuose” di replicare i modelli posti in essere dalle realtà più dinamiche o, se volete, più intraprendenti. Se ne parlava proprio ieri ad Arezzo, in un ambito sicuramente più ampio, dopo aver presenziato con la collega di Confcommercio Arezzo, con gli imprenditori della Consulta Orafa della provincia, con i rappresentanti istituzionali della Camera di Commercio ad un vivace, costruttivo ed appassionato dibattito su un’iniziativa che richiede la collaborazione a tutto campo del settore. Ognuno con le proprie competenze, ognuno con la propria esperienza per un unico obiettivo: promuovere il gioiello sotto un grande anzi grandissimo ombrello su cui è stampato un marchio: “VIVIORO“. Appeal commerciale o garanzia di origine e delle tipicità di filiera con annessi i valori di sostenibilità ed eticità? Ne parleremo assieme il 2 dicembre, sempre ad Arezzo, nell’ambito del Summit del Gioiello organizzato da Arezzo Fiere, IEG-Italian Exhibition Group e camera di Commercio di Arezzo Siena.

Il digital intimorisce ancora – Cresce la percentuale delle Pmi italiane che strizzano l’occhio al digitale. Ma non abbastanza. A fotografare l’avvicinarsi alla risorsa del digital, ma soprattutto la diminuzione (il crollo è ancora lontano visto l’alto numero di quelle che restano ancorate ai mezzi tradizionali) delle imprese che ne restano completamente a digiuno, è l’Osservatorio dei Punti Impresa Digitale (PID) delle Camere di Commercio (promosso da Unioncamere e coordinato da Dintec) che fa un bilancio buono ma non buonissimo. Se si è ridotta di 16 punti percentuali la quota di imprese con un livello di competenze digitali basso (che restano comunque tante, ben il 44%), contemporaneamente è salito di oltre 7 punti percentuali il numero delle realtà “esperte” (quelle che applicano con successo il digitale in tutte le funzioni dell’azienda) e di quelle chiamate “campioni digitali” (le realtà di eccellenza che possono essere un modello per le altre) e che attualmente sono il 17%.

Il NEORETAIL parte dalla moda. Se ne parlerà a Milano – Il contesto del settore retail presente e futuro è molto dinamico e richiede un momento di riflessione. Post-pandemia, digitalizzazione e sostenibilità sono i tre fenomeni che impongono un significativo ragionamento del modo di competere per trovare un nuovo equilibrio tra uomo-macchina-ambiente. RETAILORING, il nuovo testo di Emanuele Sacerdote — nostro interlocutore a Vicenzaoro sul tema del cambio generazionale nel settore – tratta questi argomenti da una prospettiva strategica, proponendo un ordine e delle soluzioni per prepararsi alla prossima era del retail, il NEORETAIL, che vedrà una nuova generazione di aziende fortemente informatizzate e digitalizzate nonché governate da principi di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Questo nuovo libro sarà al centro dell’incontro Retailmoda sulle prossime sfide e prospettive in programma a Milano sabato prossimo 19 novembre presso l’Istituto Moda e Design Raffles in Via Felice Casati 16. Visto l’argomento di stretta attualità ne leggerete anche su queste pagine.

n. 188/2022 |APPUNTI DEL GIORNO| Martedì 15 Novembre 2022 — S. Alberto Magno

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