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n. 205/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

Il metallo giallo con consegna immediata si porta stamane a 1.790,19 dollari l’oncia pari a 54,62 euro al g.

Manovra economica: forzare i motori – Prosegue l’iter parlamentare a tappe forzate per cercare di approvare la manovra economica prima di fine anno ed evitare l’esercizio provvisorio. Sulla strada della maggioranza di centrodestra ci sono diversi ostacoli. I nodi politici ancora da sciogliere, su cui le posizioni tra i partiti sarebbero ancora differenti. Incide anche il fattore tempo, che obbliga a scrivere e votare la legge di bilancio in tempi stretti. Venerdì circa mille emendamenti, un terzo del totale, sono stati dichiarati inammissibili dalla Commissione Bilancio che ora esaminerà i ricorsi presentati. Ieri è scattata l’ora dei testi segnalati, ovvero i 450 emendamenti ritenuti prioritari dalle forze politiche, 200 per la maggioranza e 250 per l’opposizione. Intanto la UE darà mercoledì la sua “opinione” sulla manovra di Bilancio.

Il Pos non trova pace – Non una retromarcia, ma una presa d’atto. Il governo Meloni è disposto a rivedere il tetto ai pagamenti con il Pos. Il passo di lato lancia un segnale distensivo a Bruxelles, in vista del Consiglio europeo del 15-16 dicembre in cui Giorgia Meloni chiederà flessibilità per il Pnrr italiano. Dopotutto era stato il premier ad aprire a una revisione delle regole sui pagamenti elettronici. Incassata la benedizione Ue sul tetto al contante – fissato dal Consiglio a 10mila euro, il doppio di quello italiano, notano soddisfatti dal Governo – non ci saranno arroccamenti sul Pos. Resta un nodo da sciogliere: le commissioni bancarie. È l’altro lato della medaglia. Soluzioni? Poche, perché lo Stato non può mettere mano a un servizio privato. Il Governo ha già incontrato l’ABI (Associazione Banche Italiane). Ma un accordo per abbassare le commissioni andrebbe trovato anche con i circuiti privati (Mastercard, Nexi, etc).

Import oggetti preziosi: precisazioni – Risposta a un quesito pervenuto in materia di importazione di oggetti preziosi. Partiamo dal principio che tutti gli oggetti in metallo prezioso fabbricati e posti in commercio nel territorio italiano debbono essere a titolo legale e portare impresso il titolo stesso ed il marchio di identificazione (articolo 4, Decreto Legislativo 251/99). Ma in caso di importazione? Distinguiamo due casi:
Oggetti in metallo prezioso prodotti e commercializzati in ambito UE o SEE
Gli oggetti in metallo prezioso legalmente prodotti e commercializzati nei Paesi membri dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo per essere posti in commercio sul territorio italiano, sono esentati dall’obbligo di recare il marchio di identificazione dell’importatore a condizione che rechino l’indicazione del titolo in millesimi e del marchio di responsabilità previsto dalla normativa del Paese di provenienza o, in sostituzione di quest’ultimo, di una punzonatura avente un contenuto informativo equivalente a quello del marchio di identificazione italiano e comprensibile per il consumatore finale (articolo 5 comma 1, Decreto Legislativo 251/99).
Oggetti in metallo prezioso prodotti e commercializzati fuori dallo spazio UE o SEE
Gli oggetti in metallo prezioso importati da Paesi che non siano membri dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo per essere posti in commercio nel territorio italiano devono essere a titolo legale, recarne l’indicazione in millesimi, riportare il marchio di responsabilità del fabbricante estero ed il marchio di identificazione dell’importatore italiano (articolo 5 comma 2, Decreto Legislativo 251/99).
L’applicazione del marchio di identificazione da parte dell’importatore italiano non è necessaria soltanto nel caso in cui esiste un accordo di mutuo riconoscimento tra l’Italia ed il paese estero non appartenente all’UE o allo SEE (per esempio Svizzera; vedasi articolo 5 comma 3, Decreto Legislativo 251/99).

Da umile dolce milanese a lussuosa prelibatezza – Una semplice miscela di ingredienti, acqua e farina arricchita per diventare squisitezza non può mancare sulle tavole di Natale. È il Panettone. Lo scoprirono presto a Milano e poi, via via, in tutto lo stivale fino a trasformare quel pane dolce – realizzato con burro, uova e altri ingredienti – in un dolce della tradizione italiana. Di questa storia, che affonda le radici nella cultura culinaria del nostro Paese, è consuetudine ormai che i migliori pasticceri e chef propongano sempre nuovi prodotti reinterpretando il suo gusto classico con innovazioni e personali aggiunte. In Piemonte e precisamente a Carmagnola è stata creata una “variante” su richiesta di un ricco indiano che ha voluto un prodotto con materie prime d’eccezione ma anche con elementi davvero “eccessivi”. Infatti, il dolce è sempre un impasto soggetto a lievitazione come da ricetta classica, ma in aggiunta è stato ricoperto con foglie d’oro 22 carati per uso alimentare. E non solo. Del peso di 5 Kg, a renderlo ancor più prezioso è un giro di diamanti che incornicia la base per un costo complessivo pari a oltre 500 mila euro. Una cifra di non poco conto, ma altrettanto elevata anche se ben più bassa, è quella di un altro panettone acquistabile nella stessa pasticceria: più piccolo, del peso di 1 Kg, sempre ricoperto da foglia d’oro alimentare a 22 carati, ma senza cornice di diamanti per il prezzo, non certo modico di 800 euro.

n. 205/2022 |APPUNTI DEL GIORNO| Lunedì 12 Dicembre 2022 — S. Giovanna

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