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n.22/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

Contanti – Un emendamento al Decreto Milleproroghe sull’innalzamento del limite dei contanti è stato approvato ieri dalle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera. Il termine per la conversione in legge scadrà il prossimo 28 febbraio e, presumibilmente oltre che auspicabilmente, nell’iter previsto attraverso l’odierno passaggio in Aula alla Camera quello di lunedì per l’esame del Senato non dovrebbero intervenire modifiche.
Il via libera consentirà di poter effettuare – sino al gennaio 2023 – pagamenti in contanti fino a 2.000,00 euro. Fino a quel momento, il limite resta invariato in 999,99 euro. Un risultato parziale, fortemente sollecitato da Federpreziosi e che non è certo un punto di arrivo. La questione relativa alla limitazione della circolazione dei contanti ci vede in prima linea oramai da qualche anno. Le conseguenze negative subite da aziende del settore operanti in zone ‘frontaliere’ a causa della loro vicinanza operativa a Paesi in cui sono in ancora in vigore soglie differenti da quelle italiane, se pure nell’ambito dei limiti previsti dalla Direttiva Comunitaria. Ad oggi, solo in 12 (compresa l’Italia) dei 30 Stati membri sono vigenti limiti all’uso del contante. Si tratta per lo più di Paesi Sud Europa, oltre al Belgio e di alcuni Stati dell’Europa dell’Est.
Come ripetutamente sottolineato, è banalmente evidente non sono certo questi effetti ad effetto “fisarmonica” che possono portare alla soluzione del problema; da qui la richiesta di un intervento strutturale che tenga conto della realtà in essere negli Stati membri onde evitare discriminazioni.
https://www.federpreziosi.it/contanti-emendamento-aldecreto-milleproroghe-del-limite-del-contante/

Energia ancora in primo piano – Previsto oggi un Consiglio dei Ministri – preceduto da una riunione della cabina di regia – in cui è previsto un ampio dibattito per arginare il caro-energia.

Si cambia perché si cresce – In questi ultimi 24 mesi il dettaglio orafo è cambiato e anche parecchio. In maniera molto più evidente e più rapidamente di quanto non lo abbia fatto invece negli anni se non addirittura nei decenni passati. Il motivo, in fondo, è più semplice di quanto si possa immaginare ed ha origine da una sorta di istinto di sopravvivenza che automaticamente si manifesta sotto forma di reazione finalizzata alla propria salvaguardia. Il settore orafo al dettaglio, messo alle strette da una situazione sconosciuta e del tutto inattesa, si è trovato nella condizione imprescindibile di dover reagire, di evolvere e di doverlo fare senza troppo tempo a disposizione per poter riflettere. Per chi ha avuto maggior intuito e coraggio, la crisi si è così trasformata in volano di un cambiamento che nessuna situazione di comfort sperimentata in precedenza – solo all’apparenza più favorevole ed accomodante – avrebbe mai potuto innescare. Un cambiamento che ha coinvolto l’intera filiera, dalla produzione fino al negozio, ed ha contribuito a far spirare un’aria nuova. A nostro giudizio il settore ha operato una svolta perché era il momento di farlo ed ha deciso di ripartire dimostrando una resilienza fuori programma. Da non sottovalutare in questo processo di inevitabile cambiamento la percezione generalizzata, tornata con evidenza sotto gli occhi di tutti, di quanto sia effimera l’esistenza, contribuendo a portare all’ordine del giorno, anche nelle gioiellerie, il tema non certo secondario e non più procrastinabile della sostenibilità. Tutto questo mentre siamo tornati a riscoprire l’importanza della clientela locale e del territorio, autentico vero valore aggiunto del mercato interno, anche in forza della mancanza forzata di turismo internazionale. Una clientela da seguire sempre più e sempre meglio con nuovi servizi, nuove proposte e punti vendita rinnovati. Un fenomeno quest’ultimo, che sempre più coinvolge le nostre attività, anche in accordo con la produzione, in un’ottica di filiera lunga.

Orso e Toro – I venti di guerra che spirano intorno alla crisi Ucraina colpiscono i listini azionari che nella giornata di ieri, prudenti nella prima parte di seduta, hanno imboccato la via dei ribassi alla notizia diffusa dal presidente statunitense, Joe Biden, di un elevato rischio di attacco. Il clima di forte tensione ha portato l’oro a sfiorare ieri i 1.900 dollari l’oncia, ai massimi da otto mesi. Oggi mercati asiatici nervosi e volatili riportano il metallo giallo a 1892 dollari.

Covid-19: la memoria incisa – Partiamo dalla conclusione o speriamo tale. Quando la parabola ascendente di un evento catastrofico arriva a rallentare il suo corso diventa urgente e necessario, pur senza voltare le spalle al recente passato denso di esperienze vissute, formulare più di una domanda sul nostro ritorno a una vita normale, ad un percorso che non presenti più quei connotati di eccezionalità che abbiamo vissuto nell’ultimo biennio. Ognuno di noi, inevitabilmente, ha una storia da raccontare, parte di un patrimonio di esperienze collettive e individuali da lasciare a futura memoria. Perché non dare corpo a tutto ciò incidendolo su di una conchiglia che attraverso la lavorazione a cammeo posa lasciare un segno, un monito, una sensazione, un’emozione? A fronte di queste considerazioni Assocoral, l’Associazione Nazionale Produttori di Corallo e Cammei e l’Istituto Superiore “Francesco Degni” di Torre del Greco indicono la seconda edizione del contest “COVID-19: la memoria incisa” rivolto a studenti, incisori, appassionati.
Per saperne di più
https://www.facebook.com/Covid-19-la-memoria-incisa-110777620567488

n.22/2022 |APPUNTI DEL GIORNOVenerdì 18 Febbraio 2022 – S. Costanza

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