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n.39/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

Continuiamo a porci domande che probabilmente rimarranno senza risposte di fronte alla crudeltà di azioni che hanno il solo risultato di cancellare le radici di un popolo la cui ostinazione, coraggio, orgoglio devono essere d’esempio a tutti noi. Una resistenza che lascia incredulo l’intero mondo occidentale, che stenta a trovare giustificazioni al cruento e insensato attacco ad un ospedale e che sta mostrando, giorno dopo giorno, non solo una insperata coesione nel condannare azioni così orribili ma la volontà di trovare la via diplomatica e non lo scontro diretto che va cercando l’invasore.

Scenari – Il Governo è pronto ad altri interventi massicci per fare fronte al caro energia. Nei prossimi giorni approverà una serie di misure che possono essere definite da economia di guerra e che, in ogni caso, rappresentano un ulteriore importante intervento a sostegno di famiglie e imprese. Ma non prima di essersi coordinato con l’Unione Europea, il Premier Draghi, intervenendo ieri al question time alla Camera “Non abbiamo alcuna intenzione di derogare alla nostra politica delle sanzioni, che sono condivise con tutti gli altri alleati. Allo stesso tempo dobbiamo fare di tutto per poterle rendere sostenibili al nostro interno. L’obiettivo è tutelare il potere di acquisto delle famiglie e le imprese e ridurre gli effetti della crisi energetica”. D’altronde, le prospettive per l’economia italiana alla fine dello scorso anno indicavano un quadro favorevole, come riportato dall’ISTAT nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. A febbraio la fiducia dei consumatori, su livelli storicamente elevati, aveva segnato moderate correzioni, con la componente clima futuro ancora in deciso aumento. Nello stesso mese anche la fiducia delle imprese era cresciuta dopo il forte calo di gennaio. Le pesanti tensioni geopolitiche hanno modificato sostanzialmente il quadro internazionale e la possibile evoluzione dell’economia italiana. La quantificazione puntuale degli effetti per il nostro Paese della crisi geopolitica internazionale è estremamente difficile e legata all’ampia incertezza riguardante gli esiti del conflitto, per cui necessiterà di ulteriori analisi e aggiornamenti. Le ricadute sui prezzi, sui consumi e sulla produzione si vedranno in misura concreta solo a partire dai dati di marzo ed aprile. Tutto ciò rende sempre più problematico il raggiungimento nel 2022 di una variazione del PIL vicino al 4%. Dopo giornata di riscatto di ieri per le Borse europee, che hanno guardato con speranza alle trattative tra Mosca e Kiev in corso in queste ore ad Antalya con l’oro sotto la soglia dei 2.000 dollari l’oncia, nel corso della notte i mercati asiatici hanno chiuso con il metallo giallo ancora in calo a 1.980 dollari l’oncia. In netta discesa anche il palladio che perde un irrilevante 1% così come argento e platino. Attualmente la quotazione media è di 1977,67 pari a 57,56 euro g.

Stop delle gioiellerie in Russia – Le insegne della gioielleria internazionale continuano a spegnersi nelle principali città della Federazione Russa non solo per le conseguenze delle sanzioni comminate dall’occidente ma anche in segno di protesta silente. Quanto conta in cifre il mercato della gioielleria italiana all’ombra del Cremlino? Secondo i dati delle Dogane Russe rielaborati da ICE, per quanto concerne gioielleria e bigiotteria il 2020 ha mostrato una dinamica negativa nelle esportazioni di monili verso la Russia: -22,8% rispetto al 2019. La Cina è primo Paese fornitore con 71,8 milioni di euro e una quota di mercato del 26,8%; l’Italia si posiziona al secondo posto, con 58,1 milioni di euro e il 21,6% del mercato (-25,1% sul 2019); la Thailandia è terza, con 25,8 milioni di euro e detiene il 9,6% del mercato. In una situazione in cui vige la certificazione obbligatoria delle pietre preziose le vendite di gioielli in oro sono diminuite del 33% in 10 anni mentre è rimasta inalterata la popolarità dei gioielli in argento. Ma tutto questo è il passato remoto…il futuro, nostro malgrado, è tutto da scrivere.

Libertà ma con cautela – Nei prossimi giorni il Governo emanerà un decreto per stabilire un cronoprogramma e dal primo aprile, all’indomani della scadenza dello stato di emergenza, inizierà una fase di allentamento delle misure restrittive. Gradualmente, ma con effetto immediato, ci saranno situazioni in cui il Green Pass non sarà necessario. Inizierà poi un ulteriore e graduale allentamento ed entro giugno ci sarà uno scenario senza più restrizioni. Lo ha affermato ieri il Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: “Non c’è dubbio che in Italia, come in altri Paesi europei, c’è un incremento dei contagi. Dobbiamo continuare a monitorare — sottolinea il viceministro – ma siamo di fronte a numeri gestibili e la pressione sugli ospedali è sotto controllo”.

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n.39/2022 APPUNTI DEL GIORNO|Giovedì 10 Marzo 2022 — S. Macario

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