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n. 68/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

Oro in salita – A ridosso della chiusura dei mercati per le festività Pasquali, le quotazioni del metallo giallo sono salite ai massimi da metà marzo dopo una fase di oscillazione in un range tra i 1.900 e i 1.952,46 dollari l’oncia. Nelle tre settimane che hanno preceduto l’invasione dell’Ucraina aveva già guadagnato 7 punti percentuali, portandosi sopra i 1.900 dollari, ai massimi dal maggio 2021, consolidando la risalita anche dopo l’inizio delle operazioni militari. La crisi ha inasprito il sentimento di rischio e spinto gli investitori alla sicurezza dell’acquisto di lingotti. Succede sempre nei momenti in cui scoppiano le grandi crisi globali, si tratta di un riflesso quasi automatico. Anche questa volta il metallo giallo non ha tradito il suo ruolo di bene rifugio. Le spinte rialziste sono continuate e negli ultimi giorni l’oro è salito dello 0,5% a 1.984,51 dollari l’oncia, toccando il massimo dal 14 marzo. Stamane il prezzo è in calo sui mercati. Scende dello 0,19% a 1977,41 dollari l’oncia, pari a 58,93 euro al g.

PIL in discesa – La Banca mondiale taglia le stime del PIL globale per quest’anno al 3,2% contro il 4,1% inizialmente previsto. Nella giornata odierna nel World Economic Outlook anche il Fondo monetario internazionale correggerà al ribasso le stime di crescita per 143 Paesi, che valgono 1’86% del PIL mondiale. Per l’Italia parteciperanno il ministro dell’Economia Daniele Franco e il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.
Il futuro secondo Confcommercio – Confcommercio sottolinea in una nota l’aumento delle incognite sul futuro. Il secondo trimestre del 2022, afferma l’Ufficio Studi Confcommercio, si è aperto all’insegna degli interrogativi sull’entità e sulla durata che potrà assumere l’attuale fase di rallentamento dell’economia. Il conflitto in Ucraina ha esacerbato e reso più estesa nel tempo una serie di impulsi negativi preesistenti e le tensioni inflazionistiche non sono più definite transitorie. Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, si stima per il mese di aprile 2022 una variazione dello 0,1% in termini congiunturali e del 6,3% su base annua.

Mascherine sì, mascherine no – Prevale la cautela al ministero della Salute sulla proroga dell’uso delle mascherine al chiuso. L’obbligo scade a fine aprile. La decisione sarà presa in questi giorni in base all’evoluzione epidemiologica. Ma le parole del ministro Speranza sono nette. «Oggi le mascherine sono un presidio fondamentale, in questo momento raccomando di usarle quando ci sono rischi perché la circolazione virale è ancora molto alta». Probabile, dunque, che si vada verso una riconferma dell’obbligo nei cinema e sui mezzi di trasporto, dove si potrebbe passare dalle Ffp2 alle chirurgiche. L’uso di mascherine al chiuso dovrebbe essere confermato (fino a giugno) anche negli uffici e in generale nei luoghi di lavoro, mentre si potrebbe decidere di farne a meno per i clienti di negozi e supermercati.

Nel vortice della sostenibilità – Il tema della sostenibilità sta diventando un prerequisito sempre più importante nel mondo della moda e, di pari passo, l’attenzione verso tematiche ambientaliste e sociali sta modificando anche la produzione gioielliera. A guidare questa rivoluzione ci sono brand che puntano su monili sostenibili ed etici, ovvero derivati da materie prime certificate e lavorati attraverso processi a basso impatto, ambientale e sociale. Secondo l’ultimo report di Euromonitor International, nel 2021 il 67% dei consumatori ha cercato di assumere comportamenti a impatto positivo per l’ambiente. Allo stesso tempo, il 78% delle imprese coinvolte nell’indagine ritiene che il cambiamento climatico avrà un impatto sulla domanda dei consumatori, cambiando comportamenti, bisogni e preferenze ed il 39% ha indicato che la propria azienda prevede già di investire in attività rispettose del clima. I consumatori stanno diventando consapevoli e “l’eco-ansia” sta guidando l’attivismo ambientale e le conseguenti decisioni di acquisto. In molti riducono l’uso della plastica, tagliano i rifiuti alimentari e riciclano. E chiedono altrettanto ai brand, soprattutto in termini di trasparenza. L’accessibilità economica resta però un ostacolo. Nel 2021, il 43% delle imprese ha sottolineato che la mancanza di disponibilità dei consumatori a pagare di più per questi prodotti è una barriera significativa che ostacola il business.
La moneta d’oro più cara al mondo – A Osnabruck è stata battuta all’asta la moneta chiamata Kampener Rosenoble: la base era di 250 mila dollari (228 mila euro) ed è stata aggiudicata per 700 mila dollari (638 mila euro). «Un risultato eccezionale», dichiara il direttore della casa, Fritz Kunker. Ha un diametro di 44 millimetri e pesa 61 grammi. In oro varrebbe circa 3.500 euro. Ha inciso il profilo di Elisabetta I d’Inghilterra e risale al 1600. Fa parte di una collezione di 6.500 pezzi che andranno all’asta nei prossimi giorni. Il valore complessivo si aggira tra i 15 e i 20 milioni di dollari. Alla moneta è legata la storia di una famiglia di ebrei costretti a fuggire dalla Germania nazista. 1700 mila dollari ricavati dalla vendita saranno devoluti in beneficenza per volontà degli ultimi proprietari e un terzo è destinato a Yad Vashem, il mausoleo della Shoah a Gerusalemme.

n. 68/2022 |APPUNTI DEL GIORNO| Martedì 19 Aprile 2022 — S. Emma

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