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n. 99/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

A seguire le quotazioni dell’oro in rialzo sui mercati asiatici, inizio di settimana con il segno + sui mercati occidentali ove il lingotto con consegna immediata è quotato a 1.863,075 dollari l’oncia pari a 55,64 euro al g.

Incentivi: tutto in un unico portale – Una piattaforma integrata — incentivi.gov — che include in un unico portale bandi, avvisi, istruzioni, chiamate per manifestazione di interesse, agevolazioni ad imprese, partite Iva, startup, professionisti. On line da giovedì 2 giugno, si pone l’obiettivo di avere una logica rovesciata: centrata sulla domanda di imprese potenzialmente beneficiarie e non sull’offerta dei bonus e dei progetti promossi dal Governo. Per ogni agevolazione, verranno specificate le categorie di interesse, le date di apertura e chiusura degli sportelli, le caratteristiche tecniche, i costi ammessi e l’ambito territoriale. Sul sito, realizzato dal ministero dello Sviluppo Economico, l’aggiornamento della normativa e della modulistica per la presentazione delle domande, con un’organizzazione dei contenuti improntata a favorire la conoscenza degli interventi di sostegno alle imprese, anche attraverso applicazioni basate sull’intelligenza artificiale.
Un impegnativo mese di giugno – Il mese di giugno significa per i contribuenti uno scoglio arduo da superare. Alle 141 scadenze mappate dall’Agenzia delle Entrate vanno infatti aggiunti i tributi locali (primo fra tutti il versamento IMU del 16 giugno) e gli adempimenti sugli aiuti Covid.

Un pioniere del gioiello: Mario Pinton in mostra a Padova – Fino al 3 luglio prossimo le sale del Museo Eremitani di Padova ospitano la mostra dedicata a Mario Pinton dal titolo Mario Pinton. Gioielli, sculture e poesia. L’artista padovano fu il pioniere della “nuova gioielleria” in Europa e nel mondo e iniziatore della Scuola orafa padovana. Con altre importanti personalità del mondo dell’arte e dell’oreficeria europea, nel secondo dopoguerra Pinton seppe imprimere una svolta radicale al linguaggio del gioiello, non più concepito unicamente come oggetto di ornamento, ma come vero e proprio prodotto artistico. Le sue creazioni degli anni Cinquanta, esposte nell’ex convento dei frati Eremitani, annesso al complesso la Cappella degli Scrovegni, sono in controtendenza rispetto al dilagante astrattismo, evocano un classicismo che si esprime nelle scelte iconografiche e figurative e nella leggerezza di lamine sapientemente incise e battute, che evocano il fascino della gioielleria greca, etrusca, romana, con soggetti animali e vegetali di raffinatissima fattura.

Dove nasce la “luce verde” – “La Colombia produce due terzi degli smeraldi estratti in tutto il mondo. Per la precisione, è nel dipartimento di Boyacà che viene estratto il 99% degli smeraldi colombiani. In questa area di 23.189 km quadrati, ancora oggi, si combatte una guerra sporca per il controllo del commercio di questa pietra verde e brillante. Muzo, un comune di appena 9mila abitanti il 75% dei quali vive grazie alle miniere, è l’ombelico di questo traffico che conta 1.038 licenze minerarie in vigore (erano 1.332 nel 2019) e ha in corso l’analisi di altre 486 domande. Quasi tutte sono concentrate tra Muzo, Maripí e San Pablo de Borbur. C’è poi, anche con concentrazioni inferiori, il Dipartimento di Cundinamarca. Nel 2020 sono stati prodotti ed esportati 1.603.224 carati di questa pietra preziosa, oltre a 3.117.799 carati di altre qualità, una produzione destinata ad aumentare con gli investimenti che da alcuni anni vede protagoniste, oltre a quelle colombiane, anche compagnie straniere. Le alleanze commerciali con Paesi come la Cina e l’India hanno posto gli smeraldi colombiani al di sopra dei suoi principali concorrenti (Brasile e Zambia), con esportazioni superiori a 142 milioni di dollari all’anno. Sui mercati internazionali al dettaglio il valore, come minimo, si triplica. A tutto ciò si aggiunge il commercio illegale, che esce da qualsiasi radar e che è dunque impossibile contabilizzare. Le statistiche ufficiali sulle esportazioni rivelano che gli Stati Uniti sono il maggiore importatore di pietre preziose dalla Colombia” … “Un tempo il Brasile era il maggior esportatore di smeraldi e spazio avevano – e hanno tuttora – anche Paesi come Zambia e Zimbabwe ma il Paese che non ti aspetteresti, anche perché l’infinita guerra ne ha offuscato ogni prospettiva di sviluppo economico e sociale, è l’Afghanistan. Questo Stato possiede grandi ricchezze naturali nel sottosuolo e, tra queste, proprio gli smeraldi. Come nel caso della Colombia, anche qui c’è un’area particolarmente ricca, vale a dire la provincia del Panjshir. L’estrazione sistematica è iniziata negli anni ’70 ed è rimasta in gran parte artigianale. Ogni miniera viene attraversata da una squadra di una decina di minatori, che scavano gallerie lunghe fino a 500 metri”. (dall’articolo di Roberto Galullo pubblicato su il Sole 24 Ore dell’8 aprile 2022 “Quegli smeraldi sporchi di sangue e cocaina tra narcos colombiani e talebani”)

Gioielleria e metaverso – Non avete avuto la possibilità di seguire il webinar di CIBJO / The World Jewellery Confederation dello scorso giovedì 26 giugno? Volete saperne di più sulle opportunità, le evoluzioni di questa nuova frontiera del digitale, apprendere i metodi di lavoro e le opportunità di sviluppo che offre al settore della gioielleria? Cliccando qui potrete rivedere on line l’incontro e saperne di più.

n. 99/2022 |APPUNTI DEL GIORNO| Lunedì 30 Maggio 2022 — S. Ferdinando

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