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OBIETTIVO SICUREZZA

Dotare le attività del settore orafo di sistemi adeguati, permette oltre ad aumentare la sicurezza, di agevolare l’intervento  delle Forze dell’Ordine.

Il dilagare della crisi degli ultimi anni ha fatto aumentare esponenzialmente il numero di reati contro il dettaglio orafo. La tutela della propria attività commerciale passa anche e soprattutto attraverso la capacità di sorvegliare e allarmare la propria azienda e il proprio negozio rispettando la privacy e la normativa vigente.

Il  settore orafo è innegabilmente tra i più esposti agli attacchi della criminalità. Lo è sempre stato e lo sarà sempre; ma non tutti gli eventi criminosi sono inevitabili Molti eventi si possono prevenire o evitare del tutto ed è per questo che attraverso il mio lavoro che consiste nel proporre ad associazioni di categoria ed enti locali, sistemi d’allarme e videosorveglianza collegati alle Forze dell’Ordine. Queste tecnologie permettono di dare l’allarme e di mandare “in diretta” l’immagine di quanto succede alla centrale operativa di Polizia e Carabinieri, che sono dunque in grado di verificare in tempo reale ciò che si sta verificando nei locali di vendita. Purtroppo, spesso, sistemi come questo vengono richiesti e apprezzati dai dettaglianti solo “dopo” un evento criminoso. Il mio, il nostro compito è proporre queste tecnologie come prevenzione alle rapine e ai furti, al fine di salvaguardare sia attività sia le persone.

Il sistema è composto da telecamere, di diverso tipo a seconda del locale in cui vanno installate, e da un videoregistratore collegato all’adsl a banda larga. In caso di rapina l’allarme è dato dall’azione su un tasto o strumenti automatici. Ci sono poi dei sistemi, che si definiscono anti intrusione, che sono attivi quando l’attività è chiusa. Anche in questo caso le immagini di un eventuale scasso possono arrivare a un centro di vigilanza o alle Forze dell’Ordine. I sistemi descritti sono standard ma vengono personalizzati per i diversi tipi di attività, i nostri consulenti, appositamente formati in tal senso, svolgono sopralluoghi e verifiche per individuare le configurazioni ideali per le esigenze di ogni specifica attività, ad esempio: il posizionamento migliore delle telecamere o dei sensori che rilevano le intrusioni.

Oltre alle rapine, le attività commerciali in generale, ma soprattutto quelle del comparto orafo gioielliero sono soggette ai cosiddetti “furti per destrezza”: la sottrazione di piccoli oggetti da parte del cliente. In questi casi sensori e allarmi sono meno efficaci dell’attenzione del tabaccaio, ma va sottolineato che le riprese video del sistema descritto in precedenza, oltre a rappresentare un deterrente, grazie al fatto che tali impianti sono certificati a livello ministeriale, per cui assumono valore legale in sede giudiziaria. Le immagini registrate infatti sono criptate per impedirne la manomissione e inviate immediatamente alle Forze dell’Ordine; possono dunque venir portate come prove in un eventuale processo. Al contrario, in caso di utilizzo di sistemi di videoregistrazione standard, le cui immagini sarebbero modificabili con un banale software di editing, qualunque avvocato potrebbe contestare le prove.

L’evoluzione recente dei sistemi di videosorveglianza ha permesso di passare da registrazioni analogiche (su nastro) con immagini di scarsa qualità, a file digitali di grande fluidità e risoluzione.  Sulla qualità dell’immagine inviata ai monitor delle centrali influisce inoltre la larghezza di banda della linea adsl che serve la zona dell’attività. Inoltre, aziende come la nostra stanno lavorando su piattaforme che possono integrare qualunque sistema d’allarme già esistente, in modo da automatizzare il momento dell’invio della segnalazione alle Forze dell’Ordine. In sostanza il dare l’allarme si traduce in un gesto, o in un automatismo, che evita al gestore, ad esempio, di dover chiamare l’istituto di sorveglianza o la Polizia in un momento sicuramente critico: una circostanza che potrebbe indurlo a dare informazioni incomplete o sbagliate. I nuovi strumenti, al contrario, oltre alle immagini in diretta, inviano automaticamente alle centrali anche documentazione stampabile con le informazioni sull’attività, sulla località, sul gestore ecc.

E’ bene tener presente che gli impianti di sicurezza possono essere detratti come costi dell’attività e rientrano tra gli ammortamenti degli investimenti dell’azienda. In periodi precedenti lo Stato riconosceva un credito d’imposta in conseguenza a questi investimenti. Oggi ci sono alcuni Comuni, Province ma anche Camere di Commercio che erogano contributi per sistemi di sicurezza collegati alle centrali di polizia. In questo senso le associazioni di categoria a livello provinciale, come già accaduto in molte provincie del nostro Paese, dovrebbero far maggiore pressione sulle istituzioni locali per ottenere gli stessi incentivi che sono disponibili in altre regioni del Paese. Aumentare la sicurezza di molti locali commerciali, migliora di riflesso la sicurezza del territorio dove quei locali fanno attività.

Un altro vantaggio è la possibilità di ottenere sconti sensibili sui premi assicurativi. La stessa pratica di rimborso dell’assicurazione, viene facilitata dai sistemi integrati: la vittima di una rapina infatti è tenuta a dimostrare che l’allarme è scattato nel momento del furto, altrimenti l’assicurazione non paga il danno; il sistema descritto certifica e tiene memoria di qualsiasi evento sia sull’apparecchiatura in loco, sia sui server dell’installatore, sia su quelli della centrale operativa che riceve l’allarme. Tre comunicazioni che non sono contestabili.

Uno strumento efficacissimo per i furti “Nebbiogeno”, quello che non vedi non puoi rubare. In pochi secondi riempie il locale con una coltre di fumo, una nebbia atossica bianca e inodore. La nebbia prodotta dal “Nebbiogeno” non sporca e non lascia residui in quanto composta da una miscela di glicole alimentari ed acqua.

Le resistenze maggiori che incontriamo nel proporre queste soluzioni alle attività commerciali riguardano il costo del sistema. Vorrei precisare che dotarsi di validi sistemi di sicurezza non è un costo ma un investimento per proteggere l’incolumità personale e dei collaboratori ma, anche del patrimonio dell’azienda. Per cui dotarsi di tanta tecnologia vuol dire avviare una collaborazione più attiva con le Forze dell’Ordine qualora si evince un evento criminoso. Va però ribadito che in qualunque caso di evento criminale soltanto le Forze dell’Ordine dello Stato sono autorizzate ad intervenire; gli istituti di vigilanza privati, una volta che la rapina/furto è avvenuta, non possono far altro che piantonare l’attività in attesa che Polizia e Carabinieri arrivino per avviare le indagini. A maggior ragione quindi si ha bisogno di strumenti collegati alle centrali, che forniscano in tempo reale alle Forze dell’Ordine opportunità, mezzi e documentazioni valide per poter intervenire in maniera appropriata e rapida.

Lavoriamo anche sulla preparazione dei titolari e collaboratori delle attività a rischio, non si può discriminare l’attività più o meno a rischio. Tutte le attività che maneggiano del denaro sono a rischio rapina. Sto preparando un breviario per suggerire al negoziante come comportarsi nel caso che un malvivente entri ella sua attività. Ad esempio suggeriamo di non controbattere il malvivente ma di assecondarlo, perché lui non ha nulla da perdere, al contrario del negoziante; e in particolare ai tabaccai consigliamo di non chiudere completamente la visuale delle vetrine, ma di lasciare degli spazi che permettano al gestore di vedere anche dall’interno ciò che accade appena fuori dal negozio, allo scopo di individuare eventuali movimenti sospetti.

di Giacomo Ballarino
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