Roma, 13 Settembre 2024 – La decisione di ieri della Banca Centrale Europea di ridurre il costo del denaro dello 0,25% rappresenta un tentativo di allentare la pressione sui mercati e stimolare l’accesso al credito. Il tasso di interesse sui depositi è ora al 3,5%, mentre il tasso sui rifinanziamenti principali è sceso al 3,65% e quello sui prestiti marginali al 3,90%. “Tuttavia”, secondo Stefano Andreis, presidente di Federpreziosi, “questa misura, pur essendo un piccolo passo in avanti, non è ancora sufficiente per ridurre significativamente i costi di accesso al credito per le imprese, in particolare quelle orafe al dettaglio. Le aziende del settore orafo, che già affrontano sfide complesse dovute ai costi di produzione e alle fluttuazioni del mercato a seguito dell’aumento della materia prima, necessitano di un sostegno più incisivo da parte delle istituzioni finanziarie per poter operare con maggiore serenità. Andreis auspica, infine, “ulteriori interventi nel breve termine per rendere il credito più accessibile, così da garantire liquidità e ossigeno a queste realtà imprenditoriali strategiche per il nostro made in Italy”. “Come d’altronde espresso dall’ex presidente della Bce, Mario Draghi che ha sottolineato la necessità di incrementare gli investimenti in UE per circa il 5% del Pil. D’altronde – ricorda il presidente – parafrasando Draghi, senza un decisivo sostegno del settore pubblico, il settore privato non potrà sostenere gli investimenti necessari a dare slancio alla nostra economia”.
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