E ORA IL NOSTRO COLLEGA DOVRA’ DIMOSTRARE LA LEGITTIMITA’ DELLA SUA REAZIONE
Roma, 14 giugno 2017 – Siamo a Pisa. E’ il tardo pomeriggio di martedì 13 Giugno 2017. La gioielleria del nostro collega Daniele Ferretti viene presa di mira da rapinatori e purtroppo finisce in tragedia. Vedendo la moglie minacciata, il collega Ferretti reagisce spara e un malvivente resta ucciso.
Non è la prima volta che il negozio – situato in via Battelli, a ridosso del centro della città – viene preso di mira dai rapinatori: nel 1999 Ferretti era stato anche accoltellato, finendo in prognosi riservata
Poiché nel negozio sono ancora in corso le verifiche da parte della scientifica del corpo dei Carabinieri, le notizie che a buona ragione occupano pagine intere di tutti i giornali sono costellate di verbi al condizionale: i rapinatori sarebbero stati armati, uno di loro avrebbe sparato il primo colpo, i rapinatori sarebbero stati forse due, una vettura rubata li avrebbe attesi pronta per la fuga.
Al di là di ogni doveroso accertamento e della gravità del fatto come tale, questo episodio non fa che confermare quale sia lo stato di paura e di conseguente tensione in cui ormai si vive e nel quale sfidiamo chiunque ad agire con freddezza e “prudenza”. Sono situazioni terribili che occorre vivere per comprendere. Ci troviamo di fronte a uno degli ennesimi eventi criminosi di cui sono oggetto i nostri colleghi – così come altre categorie di commercianti – dove sotto il profilo umano (se vogliamo tralasciare quello meramente economico) le vittime, lo ha sottolineato anche il vicepresidente della Confcommercio di Pisa Alessandro Trolese, non sono i malfattori ma coloro che subiscono la violenza.
Non occorrono proclami pubblici in difesa del collega, che rischiano di avere il sapore di una strumentalizzazione politica: occorre fare occorre cambiare: e ben sappiamo a chi tocca!
“Cultura della prevenzione e maggiore coinvolgimento delle Istituzioni, afferma il presidente di Federpreziosi Confcommercio Giuseppe Aquilino, sono una priorità per salvaguardare il nostro lavoro, frutto di una vita di sacrifici, e per evitare le tanto, temute ma troppo spesso inevitabili, reazioni frutto di disperazione come nel caso del collega Ferretti. Siamo riconoscenti alle Forze dell’Ordine, alle quali va il nostro apprezzamento per l’impegno costante sul territorio, ma mi preme evidenziare che per non vanificare il loro lavoro è necessario, come ho più volte sottolineato, inasprire le pene e garantirne la certezza.”
Al collega e alla famiglia la sincera solidarietà e l’appoggio di Federpreziosi Confcommercio tutta.