Federpreziosi Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie
Il redditometro è ormai “realtà”. La pubblicazione del decreto del ministero dell’Economia in Gazzetta Ufficiale ha sancito il definitivo “via libera” all’uso di questo strumento di indagine finanziaria. Dalle spese reali fatte nell’anno definite “elemento indicativo di capacità contributiva” contenute all’anagrafe tributaria verranno effettuati controlli sulle categorie di contribuenti rappresentate dalle 11 famiglie-tipo prese in considerazione dal fisco e sui single sotto i 35 anni e le coppie con tre o più figli.
100 le voci di spesa, tra cui argenteria, gioielleria e orologi, distribuite su 11 macro categorie che il redditometro è ormai pronto a confrontare con i valori stimati dall’ ISTAT per stanare gli evasori già da marzo 2013.
Gli evasori soggetti a verifica saranno quelli che possederanno delle significative inidoneità rappresentate da scostamenti tra le entrate e le uscite difficilmente spiegabili dal bilancio annuale personale relativi ad acquisti, investimenti e reddito ufficiale, partendo da quello dichiarato nel 2010.
L’accertamento avrà luogo per discrepanze superiori al 20%, margine di tolleranza, questo, che nei primi tempi sarà ancora più elastico come rassicurato da Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Il paniere dei beni a cui l’Agenzia guarda con particolare attenzione trova il riflettore nel settore degli investimenti perché più idonea a “fughe” e “scappatoie”. Ma delle 11 voci che formano il ventaglio delle categorie di beni soggetti a controlli rientrano anche gli acquisti di case terreni, auto e moto oltra a polizze assicurative e previdenza integrativa. Non sfuggono al redditometro l’intero panorama finanziario rappresentato da obbligazioni, fondi di investimento, derivate, numismatica, valuta estera, buoni postali, conti di deposito vincolati e l’oro da investimento. Va detto, infine, che al Fisco interessa l’incremento patrimoniale. Dunque agli investimenti andranno sottratti i disinvestimenti dell’anno e anche quelli dei quattro anni precedenti.
Rodolfo Bartucca
