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INTELLIGENZA E “MESTIERE” – L’ARTIGIANO DEL FUTURO SECONDO IL CLUB DEGLI ORAFI ITALIA

Agli orafi italiani vengono riconosciute indiscusse capacità di gestire piccole ma solide imprese e, al contempo, di utilizzare al meglio le potenzialità offerte dalle innovazioni.

Ma ora è indispensabile accelerare il processo di valorizzazione delle proprie competenze e dare continuità al “mestiere” comunicandone le potenzialità con mezzi e con linguaggio più adeguati ad attirare “nuove leve”.

Si è discusso di quale è la realtà e di quali sono gli auspicabili sviluppi nell’incontro dal titolo “La sfida dell’artigiano ‘tecnologico’ – L’intelligenza italiana per le Nuove Generazioni del Gioiello” organizzato a Milano, lunedì 9 Febbraio, dal Club degli Orafi Italia. Alla discussione hanno portato il loro contributo: Stefano Micellli, professore di Economia e Gestione delle imprese dell’Università Ca’ Foscari; Armando Branchini, Vice presidente Fondazione Altagamma; Luisa La Via, esperta di Gestione delle Risorse Umane nel mondo del Lusso; Azzurra Cesari, della  Cesari & Rinaldi Gemmai Project, come testimone dei giovani del Club degli Orafi.

Gli imprenditori orafi italiani hanno saputo mantenersi in sella malgrado la perdurante sofferenza economica, le problematiche dovute alla concorrenza dei prezzi, ai lacci e lacciuoli di normative che creano vincoli senza fornire supporto allo sviluppo. Come sottolinea il presidente del Club degli Orafi Italia, Augusto Ungarelli  “abbiamo mantenuto vive le nostre imprese praticamente con il solo nostro impegno per rimanere concorrenziali sul mercato senza incidere sui salari e soprattutto senza incidere sui posti di lavoro perché anche un solo posto di lavoro conta” . Il settore è sempre stato ben cosciente della necessità di cambiamento. Basti solo pensare al talk show “Il valore della mano – Fra conservazione ed innovazione: idee per un futuro dell’artigiano orafo” organizzato agli inizi del 2000 dall’Associazione Artigiani di Vicenza e Fiera di Vicenza. Questa sempre forte sensibilità è stata testimoniata dagli interventi da parte dal numeroso pubblico di operatori invitati all’incontro milanese.

Significativa la scelta della sede dell’evento, il Museo Poldi Pezzoli che ospita, tra le altre, una pregevole raccolta di oggetti preziosi. La direttrice Annalisa Zanni ha affiancato il presidente Ungarelli nell’introduzione tracciando una coinvolgente sintesi storica dell’artigianato orafo italiano e annunciato una collaborazione con il Club degli Orafi che prende il via con il contributo al restauro di due “altaroli portatili”  della collezione del Museo.

 

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