Novembre 2014 – Daniele Oldani, presidente della categoria dettaglianti dell’Associazione Orafa Lombarda ha lanciato la campagna di monitoraggio e conseguente segnalazione dei produttori o distributori di gioielleria e orologeria che propongono direttamente on line i loro prodotti attuando politiche commerciali che potrebbero andare a discapito delle proposte commerciali del punto vendita tradizionale.
Sempre più spesso navigando in Internet – o perché qualche amico o cliente ce lo viene a raccontare ‐ ha precisato Oldani nella nota trasmessa ai suoi colleghi lombardi – ci rendiamo conto che l’orologio o il gioiello della tal marca viene venduto on line a prezzi super scontati.
Molte volte si tratta di un prodotto che proponiamo nei nostri negozi. Il fatto che venga svenduto su internet comporta, per noi, delle immaginabili ripercussioni negative. Prima tra tutte la perdita di credibilità nei confronti del nostro cliente. Di fronte a questa realtà ci siamo posti la domanda: cosa possiamo fare per tutelare i nostri interessi, la nostra immagine?
Sfruttando il concetto stesso di associazionismo abbiamo voluto far quadrato attorno al problema predisponendo una sorta di Osservatorio dei comportamenti dei brands. Va da sé, continua il portavoce dei dettaglianti milanesi, che per avere una panoramica di quello che succede su Internet, è impensabile trascorrere le nostre giornate a navigare, ma possiamo collaborare l’uno con l’altro segnalando quello di cui ognuno di noi viene a conoscenza.
Ricordo che la consultazione dell’Osservatorio è a disposizione degli associati – al quale si possono segnalare, in forma anonima, attraverso l’Associazione Orafa Lombarda info@orafalombarda.it -gli indirizzi web ove vengono posti in essere comportamenti che, a nostro giudizio, riteniamo essere lesivi dei nostri interessi di operatori al dettaglio, ricordando in primis le soventi costrizioni legate alle politiche distributive di alcuni produttori o distributori.
Tutto ciò, ci tengo a sottolinearlo, nasce dalla necessità di essere informati sui comportamenti nella rete che le varie aziende, con cui collaboriamo, hanno al di fuori del nostro negozio. Poi ognuno di noi, in piena autonomia potrà decidere se prendere provvedimenti.
Ribadisco. Non vogliamo giudicare arbitrariamente comportamenti prettamente commerciali, ma comprendere quanto ci accade attorno e nel contempo avere l’opportunità di conoscere al meglio le politiche commerciali di questo o quel marchio a cui abbiniamo l’ immagine della nostra attività. Riteniamo che questa iniziativa possa essere apprezzata anche dai produttori seri che, pur utilizzando anche canali di vendita alternativi, si comportano in maniera corretta.
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