Federpreziosi Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie
Il problema delle rapine a mano armata ad opera di professionisti e non, si sta intensificando in maniera preoccupante ed è stato oggetto di approfondimento nella trasmissione Storie Vere andata in onda martedì 3 Aprile scorso su Rai 1. Si tratta di eventi che non sono più solo espressione di azioni della criminalità organizzata ma un evidente sintomo del disagio, e in molti casi della disperazione, di questo particolare momento che si sta vivendo nel nostro Paese.
Gli interventi hanno preso il via dalla testimonianza di Daniele Oldani, gioielliere milanese, vittima qualche tempo fa di un’aggressione a mano armata. “Ho subìto una rapina violenta ma il porto d’armi non lo prendo”, dichiara il collega motivando la decisione con una scelta etica, ma sottolinea che “anche se sappiamo di svolgere un’attività a rischio, accadimenti del genere non ci trovano mai abbastanza preparati e lasciano il segno. E’ della massima importanza mettere in atto tutti i sistemi di prevenzione: dall’intensificazione del presidio del territorio all’attivazione delle apparecchiature di video sorveglianza, utili non solo come strumento di deterrenza ma anche di indagine, come ha dimostrato il recente caso dell’uccisione del gioielliere in via dell’Orso a Milano. Opinione ampiamente condivisa degli altri qualificati intervenuti.
In particolare Daniele Oldani ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’attività svolta dall’Associazione Orafa Lombarda che da tempo ha attivato una rete di segnalazione, che fa capo alla Segreteria, attraverso la quale gli associati informano e vengono informati tempestivamente di episodi criminosi (attuati o tentati).
