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CONTRAFFAZIONE: UNA GRADUATORIA IN CUI PER UNA VOLTA VORREMMO ESSERE ULTIMI

A volte non è cosa buona essere fra i primi in classifica e ne sono una riprova le stime del rapporto EUIPO, l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, di cui si legge nell’odierna edizione de IL SOLE 24 ORE in apertura della sezione Impresa & Territori. Secondo la mappatura effettuata dall’Osservatorio su 9 settori merceologici in Europa,  la perdita in termini di vendite dirette per la presenza sul mercato di prodotti contraffatti ammonta a 48 miliardi, a cui ne vanno aggiunti 35 persi nell’indotto.  Per gioielleria e orologeria “Made in Italy” significa una riduzione di vendite pari a  400 milioni con una perdita  e conseguenti ripercussioni anche sull’occupazione  e sul gettito fiscale.

Anche il CENSIS ha fornito stime sostanzialmente allineate, se pure meno “pesanti”, a conferma di come tutte le forme di illegalità comportino gravi conseguenze per le imprese, non solo per il loro sviluppo ma addirittura per la loro sopravvivenza.

Si tratta di un problema su cui Confcommercio – e Federpreziosi Confcommercio per lo specifico settore – da anni richiama con forza l’attenzione in occasione della giornata nazionale “Legalità: mi piace”, un problema sul quale non si deve mai abbassare la guardia a tutti i livelli.

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