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CESSIONE DI OGGETTI PREZIOSI TRA OPERATORI: FORSE AD UNA SVOLTA IL FERMO AMMINISTRATIVO

Ministero_Interno_15_03_2016_01Finalmente un dialogo costruttivo volto a comprendere le reali necessità  operative del comparto orafo, al di là delle prescrizioni previste in materia di legislazione di pubblica sicurezza.

Questa è l’impressione a caldo al termine della riunione svoltasi stamane a Roma presso gli uffici della Polizia Amministrativa del Ministero dell’Interno, alla quale hanno partecipato il Direttore, Vice  Prefetto dott. Castrese De Rosa, il Vice Prefetto Aggiunto  Sandro Zappi, il sovrintendente capo, Gerardo Belperio, i rappresentanti di Federpreziosi Confcommercio, di Confindustria Federorafi e di A.N.T.I.C.O. Oltre al dott. Paolo Ceola di Confidustria Federorafi presente anche l’imprenditore Marco Tanda.

L’incontro è nato dall’esigenza di rappresentare  il disagio derivante alle imprese dall’obbligo di registrazione nel Registro di P.S., con il relativo “fermo amministrativo” di dieci giorni , per le transazioni di oggetti preziosi anche tra operatori di settore, siano essi grossisti, banchi metalli o raccoglitori. Di fatto, ai sensi dell’art. 128 del T.U.L.P.S.,l’operazione risulta già tracciata sia nella prima fase (acquisto da privato e relativa descrizione nel cosiddetto “registro delle operazioni giornaliere”) sia nella seconda fase (cessione descritta nella documentazione contabile fiscale).

Ministero_Interno_15_03_2016_03Dopo un primo intervento introduttivo sulle specificità del settore a cura di Stefano de Pascale, direttore di Confindustria Federorafi, gli operatori presenti, tra cui Giorgio Villa – al tavolo in rappresentanza dei Banchi Metalli aderenti all’Associazione Orafa Lombarda – hanno evidenziato come il fermo amministrativo rappresenti un onere eccessivo per le imprese. Infatti, gli operatori sono costretti a capitalizzare per un tempo eccessivamente lungo i beni le cui quotazioni non possono essere oggetto di contrattazione al momento della cessione, ma solo al momento dell’eventuale affinazione, seguito ad un processo di fusione; processo, quest’ultimo, che attualmente è  previsto solo dopo un periodo di 10 giorni, con tutti i rischi derivanti dalle quotazioni spot e del fixing giornaliero.

Nei loro interventi i rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali presenti al tavolo, tra cui Steven Tranquilli di Federpreziosi Confcommercio, Walter Marazzani  di Confindustria Federorafi e Nunzio Ragno di A.N.T.I.C.O., hanno unanimemente sottolineato come il provvedimento in questione non trovi attualmente un’omogeneità di applicazione sul territorio nazionale, creando non pochi disagi agli imprenditori del comparto, costretti ad adeguare la propria operatività alla richiesta delle diverse questure interessate. Il provvedimento, come sottolineato da Francesca Argentiero  dell’Associazione Orafa Lombarda, non è armonizzato neppure a Milano e nelle Provincie limitrofe.

Nel corso della sua disamina il dottor Zappi ha confermato, al di là del necessario approfondimento delle questioni meramente legislative, la disponibilità al dialogo, ma soprattutto all’ascolto delle istanze settoriali.

Nei prossimi giorni verrà predisposto un articolato e dettagliato documento sulle attuali procedure e sui conseguenti disagi per gli  operatori.

Possiamo ragionevolmente sperare in un intervento di semplificazione del provvedimento che vada a favorire l’attività delle imprese rappresentate.

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