Federpreziosi Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie
E’ in via di concretizzazione l’organismo di rappresentanza degli orologiai in seno all’Associazione Orafa Lombarda. Nella prima decade di luglio gli orologiai lombardi si riuniranno in una categoria a loro dedicata che si affiancherà alle altre categorie già operanti in seno all’Associazione: banchi metalli, produttori industriali e artigiani, grossisti orafi e argentieri, commercianti di gemme e dettaglianti che formano l’organigramma dell’associazione. Grande impegno, dunque, a favore di una categoria in cerca di certezze per il proprio futuro. Nei giorni scorsi, intanto, a seguito di un’istanza a firma del presidente AOL Andrea Sangalli nei confronti della Commissione Europea perché si arrivi sollecitamente ad una definizione in merito questione della distribuzione delle parti di ricambio originali degli orologi, in sospeso da due anni a questa parte, è pervenuta da parte di João Cardoso Pereira, della Direzione generale della Concorrenza (DG Concorrenza) il quale ha risposto che “la Commissione sta ancora svolgendo indagini nel settore degli orologi. L’indagine al momento si concentra sul presunto rifiuto da parte dei fabbricanti di orologi di approvvigionare dei pezzi di ricambio i riparatori indipendenti. Onde evitare equivoci, è opportuno precisare che consideriamo le informazioni da fornite come informazioni relative al mercato e non come una denuncia formale, che dovrebbe invece rispettare determinati obblighi giuridici di cui all’articolo 5 del regolamento (CE) n. 773/2004 della Commissione. Le siamo pertanto grati per avere deciso di informarci sulla questione e prendiamo atto delle sue preoccupazioni”. L’auspicio, come ribadito nella riunione svoltasi lo scorso mese di febbraio a cui presero parte numerosi orologiai provenienti da tutta la penisola, e che, in un momento di grave crisi economica, le Autorità Comunitarie, si pronuncino definitivamente sulla questione in modo chiaro e risolutivo a favore di una distribuzione libera e non selettiva o arbitraria, sottolineando come un’eventuale decisione sfavorevole sia destinata a portare inevitabilmente alla chiusura di numerose imprese artigiane e commerciali.
Steven Tranquilli
