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n. 70/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prezzo dell’oro sostanzialmente stabile stamane: quotazione spot 1998,09 dollari l’oncia pari a 58,27 euro al grammo.

ViviOro per “vivacizzare” l’oro – Il gioiello, tra tutti, è forse l’oggetto più capace di assumere una fortissima valenza simbolica e affettiva che si declina in molteplici dimensioni: simboleggia un legame tra persone, l’appartenenza ad un gruppo sociale, la memoria di un momento e di chi abbiamo amato. Il gioiello è inoltre visto dai giovani come il più classico dei regali: si preferisce il gioiello ad altri doni quando si vuole sancire un legame tra persone, l’appartenenza a un gruppo sociale, fissare il ricordo di un momento, comunicare un messaggio a una persona per noi importante, fare un dono che abbia un valore, al di là del gusto personale di chi lo riceve. Questa la descrizione del gioiello, stante le risultanze della ricerca di Format Research illustrate nel corso della conferenza stampa di presentazione di ViviOro giovedì 20 aprile in Unioncamere, il gioiello che, inoltre, risulta rappresentare per i giovani anche un importante elemento che definisce il loro look e, per gli intervistati più maturi, può rappresentare anche un investimento economico, cioè un ‘bene rifugio’ che mantiene il suo valore negli anni. L’idea di gioiello come oggetto/regalo ‘sostenibile’ è risultata nuova ed inattesa, tuttavia molti concordano nel ritenere che effettivamente il gioiello può essere considerato realmente sostenibile. Trattandosi però di un concetto nuovo e poco intuitivo andrebbe introdotto ed esplicitato con una chiara campagna promozionale.
Ma quali sono i driver di scelta del gioiello? La ricerca ha evidenziato che quando si acquista un gioiello per sé è il gusto personale a guidare la scelta, per i regali tra amici la marca spesso assume un’importanza rilevante, mentre per i regali in famiglia il valore economico che rimane nel tempo è l’elemento fondamentale. Il gioiello unbranded (quando accompagnato dalle opportune ‘certificazioni di garanzia’ e consigliato da un gioielliere di fiducia) costituisce una scelta assolutamente all’altezza rispetto ai gioielli di marca, soprattutto quando si ha un’idea chiara dello stile e del design dell’oggetto che si vuole acquistare (perché è destinato a noi stessi o a qualcuno a noi molto vicino) oppure quando si vuole acquistare un oggetto con valore economico importante e durevole nel tempo.

L’argento va a ruba – “Green” viene spesso dimenticato quando si parla di metalli. Ma l’argento – proprio come il litio o il cobalto delle batterie – ha un ruolo di primo piano nella transizione energetica, legato all’impiego nei pannelli fotovoltaici e anche ai consumi nel settore automotive, che crescono con il passaggio all’auto elettrica e con la diffusione di veicoli a maggior contenuto hi-tech.
Sul mercato si stanno già manifestando i primi segnali di tensione, che in futuro rischiano di aggravarsi provocando carenze. L’offerta del metallo prezioso per oltre un decennio ha superato la domanda, ma la situazione si è capovolta nel 2021. E nel 2022 il deficit è diventato molto più significativo: ben 237,7 milioni di once (pari a 7.393 tonnellate): «molto probabilmente un record storico» secondo l’ultimo rapporto del Silver Institute, curato da Metal Focus. Nei due anni passati il mondo ha già consumato tutto il surplus di argento accumulato negli anni precedenti. Tra il 2021 e il 2023, se le previsioni saranno rispettate, si arriverebbe ad una riduzione delle scorte pari a 430,9 Moz: volumi – fa notare il rapporto – che equivalgono a oltre sei mesi dell’attuale produzione mineraria o a più di metà dell’argento da investimento oggi custodito nei caveau delle banche a Londra.
Anche se il riciclo è in aumento, l’offerta dalle miniere rimane «stagnante» e sempre più inadeguata a fronte dell’eccezionale sviluppo della domanda, che si è spinta al record storico di 1,24 miliardi di once, in crescita del 18% rispetto al 2021 e del 38% rispetto al 2020 del Covid. Non c’è un singolo settore in cui non si sia verificato un boom dei consumi nel 2022. Solo gioielleria il balzo è stato del 29%…
(Tratto dall’articolo di Sissi Bellomo “Argento come il litio: la transizione energetica fa esplodere la domanda” pubblicato su il numero odierno de Il Sole 24 Ore)

Trimestre ancora in ascesa per gli orologi svizzeri – Secondo quanto riportato nella rilevazione mensile pubblicata ieri dalla Federazione dell’industria orologiera svizzera, l’export dei segnatempo continua a crescere e aumenta del 13,8% a marzo e dell’11,8% per l’intero trimestre con un valore totale di 2,4 miliardi di franchi svizzeri (pari a 2,4 miliardi di euro al cambio odierno). In particolare, a marzo sono stati esportati in totale 1,5 milioni di orologi, un aumento di quasi il 24% rispetto allo scorso anno, pari a ulteriori 300 mila unità. A trainare questa crescita sono stati soprattutto gli orologi con un prezzo inferiore a 200 franchi svizzeri (circa 182 euro) con un aumento rispettivamente del 34,2% in unità e del 38,6% in valore su base annua. Anche il segmento da 200-500 franchi svizzeri (182-482 euro circa), che è rimasto a livelli storicamente bassi secondo l’associazione, ha registrato una crescita del volume del 2% e un aumento del valore del 2,4%. Nello scacchiere geografico, gli Stati Uniti restano il mercato principale per gli orologi svizzeri, tuttavia nel mese l’export è aumentato del 7,8% suggerendo un indebolimento rispetto al 15,5% del mese scorso e al di sotto dei balzi dal 20% al 40% visti nel 2022. Con un incremento del 12% crescono anche Germania e Francia, mentre l’Italia vede una crescita del 5,5 %.

n. 70/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Mercoledì 26 Aprile 2023 – S. Marcellino

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