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QUANTO “COCCOLIAMO” I NOSTRI CLIENTI?

considerazioni di Mario Didone

Non sempre descrivo situazioni che avvengono dopo un acquisto, ma anche in diverse altre fasi ed eccomi questa volta a descrivere cosa è bene fare durante una vendita, situazione molto importante nella nostra quotidianità e che fa la differenza tra un posto ed un altro.

E’ anche la fase più “scrutata” dalle direzioni commerciali delle varie marche attraverso l’utilizzo dei “clienti misteriosi”, i quali dopo ogni visita in incognito, danno un punteggio in base al modo comportamentale del venditore, il che mi sembra molto giusto nell’interesse comune e per dare un’immagine sempre più perfetta della nostra categoria.

In generale nell’ambiente commerciale ci vuole stile, preparazione, attenzione e rispetto per le persone, nel caso nostro per i clienti.

Quante volte ci siamo lamentati quando, recatici in un negozio o da un artigiano o in un ufficio  siamo stati trattati con superficialità, scarsa attenzione, sufficiente preparazione,  mancanza di puntualità o maleducazione?

Ecco mai e poi mai questo deve accadere nei nostri negozi per di più in quelli che in qualità di “ambasciatori” rappresentano e vendono orologi di alto di gamma che come ben sappiamo necessitano per questo di essere accompagnati da informazioni non solo inerenti al prodotto stesso, ma anche di chi lo produce, dove lo produce e la lunga storia che ha fatto di una marca un cosa speciale, un’eccellenza nel proprio panorama, un qualcosa che traspira  passione e dedizione assolute.

Solo così rappresenteremo pienamente il fascino del nostro mestiere, le capacità che abbiamo acquisito con anni di intenso lavoro,  studio della materia e tempo a curiosare tra quei molteplici piccoli ed ingegnosi meccanismi.

Un cliente è un ospite d’onore e come tale va trattato, gli va dedicato il tempo necessario per appagare ogni sua curiosità, lo dobbiamo far sentire a proprio agio rilassato e senza pressioni da parte nostra.

Dobbiamo solo guidarlo, confermare le sue certezze, renderlo felice, semmai ampliare le notizie che solo da noi potrà avere descrivendo tutto ciò che si cela dietro le “quinte”.

Permettetemi l’esempio:

è come portare per mano un bambino a Disneyland, regno dei suoi sogni e dei suoi idoli che finalmente sarà pronto ad abbracciare.

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