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102/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

Meglio poco che niente – La Banca Centrale Europea  ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione di giugno, come ampiamente previsto dagli analisti: è il primo ribasso dal 2016. Dopo nove rialzi consecutivi, i tre tassi di interesse di riferimento sono scesi quindi dello 0.25 per cento. La decisione è stata presa “sulla base di una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”, ha spiegato il consiglio direttivo della BCE.

Se l’economia va bene, perché i consumi calano? – Ad aprile 2024, rispetto al mese precedente, le vendite al dettaglio registrano una lieve diminuzione. Le vendite dei beni alimentari sono in calo mentre quelle dei beni non alimentari mostrano un aumento contenuto. A livello tendenziale si registra una variazione negativa sia in valore sia in volume, determinata dalla flessione delle vendite di beni alimentari, che, anche questo mese, risentono in misura significativa della differente collocazione della Pasqua, che nell’anno in corso è caduta a fine marzo mentre nel 2023 si è celebrata ad aprile. Lo rileva l’Istat aggiungendo che tra le forme distributive sono in crescita solo le vendite online, mentre si registra un calo per tutti gli altri canali di vendita. Rispetto ad aprile 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in diminuzione per la grande distribuzione (-3,8%), le imprese operanti su piccole superfici (-0,5%) e le vendite al di fuori dei negozi (-0,8%), mentre è in aumento per il commercio elettronico (+7,4%). Per quanto riguarda le vendite di gioielleria e orologeria l’Istat rileva, a livello generale, una variazione tendenziale del -1,2%, ancora in calo rispetto ai mesi precedenti.
I consumi di beni restano fragili e, dopo il dato odierno, il tema diventa un problema serio per le prospettive di crescita dell’intera economia italiana che, comunque, resta in buona salute, almeno per adesso. Potrebbero non bastare turismo e servizi per far quadrare i conti con il target di variazione del Pil attorno all’1%“. Così l’Ufficio Studi di Confcommercio commenta in una nota i dati sulle vendite al dettaglio ad aprile diffusi oggi dall’Istat. “I modesti miglioramenti sul versante del reddito disponibile, indotti dalla crescita dell’occupazione e dall’attenuarsi delle dinamiche inflazionistiche, non sembrano aver ancora prodotto effetti sulle decisioni di acquisto delle famiglie. È possibile – conclude la nota – che una scossa favorevole venga, oltre che dai rinnovi contrattuali, anche dall’avvio di una politica monetaria meno restrittiva e in grado di liberare risorse per i consumi e per gli investimenti“.

Italia a due velocità – Regioni italiane spaccate in due in termini di ricchezza pro capite. Da un lato ci sono le aree settentrionali che addirittura superano il Pil pro capite medio a livello europeo, dall’altro ci sono le performance negative di Calabria e Sicilia. In Calabria, ad esempio, il Pil pro capite si ferma a 57,3 (fatto 100 la media europea), poco più della metà rispetto alla ricchezza media di un europeo. Dall’altra parte c’è il 129 della Lombardia o il 130 della provincia di Bolzano https://lab24.ilsole24ore.com/italia-classifiche-europee/?cmpid=nl_24plus

“Il Sole” fa luce sui diamanti “artificiali” – Una volta scoperto il modo di creare diamanti artificiali, il mercato è stato stravolto. Ma non bastano mai: fondamentali per decine di applicazioni industriali, si sta iniziando ad utilizzarli anche per alcuni particolari tipi di semiconduttori. Cina e Stati Uniti dominano le produzioni. Nel podcast “Un diamante è per finta” di Radio 24/Il Sole 24 Ore Sissi Bellomo, Simone Spetia e Maurizio Melis parlano di diamanti naturali e sintetici, dello stato dell’arte dell’industria e del mercato, delle metodologie di estrazione e produzione e molto altro. Giornalisti esperti che affrontano con competenza le tematiche di cui attualmente si parla e si legge, a volte sulla base di informazioni fuorvianti: vale la pena di dedicare una mezz’ora di attenzione. Clicca qui

Anelli di fidanzamento irrinunciabili: per il matrimonio…si vedrà – Negli ultimi anni i matrimoni sono diminuiti, rimpiazzati dalle convivenze, celebrati spesso con meno sfarzo, messi in difficoltà dai cambiamenti sociali e dalla crisi economica. Anche gli anelli di fidanzamento sono cambiati: sia nell’estetica sia nel significato.
Come spiega Federica Frosini, direttrice responsabile dell’house organ di IEG VO+ Magazine: “il mercato si è evoluto e per le coppie che decidono di convivere senza sposarsi l’anello di fidanzamento è diventato ancora più importante”. In assenza delle fedi è l’oggetto che rappresenta l’unione affettiva della coppia. Oggi per molte di loro l’anello di fidanzamento non deve necessariamente costare tanto ed essere il canonico solitario con diamante dal taglio brillante. Per esempio, spiega Federica Frosini, la personalizzazione è sempre più importante e alcuni preferiscono un altro tipo di pietra rispetto al diamante o un disegno più contemporaneo; a volte anche chi sceglie l’anello classico ne cerca una versione meno “formale e ingessata”. È sempre più frequente riprendere “i gioielli di famiglia che si hanno in casa e che si tramandano, perché hanno già un valore affettivo e simbolico e consentono di risparmiare sui costi; in alcuni casi sono regalati così come sono, in altri vengono rilavorati e personalizzati, per esempio facendo incidere i nomi o le date importanti per la nuova coppia, o recuperando una pietra su montatura contemporanea”. (Tratto da www.post.it)

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