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78/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

Economia italiana bene. Forse! – Il dato è provvisorio, ma positivo. Nel primo trimestre di quest’anno l’economia italiana è cresciuta, secondo i dati preliminari dell’Istat, dello 0,3% rispetto a fine 2023. Rispetto al primo trimestre del 2023 il Pil è in aumento dello 0,6%, un tendenziale che si avvicina alle previsioni del Governo, l’1% nel 2024, e la variazione già acquisita è di 0,5 punti. Hanno “tirato” tutti i comparti produttivi: agricoltura, industria e servizi. Più per l’export che per la domanda interna, grazie anche alla ripresa dell’economia tedesca, altro buon segnale, insieme al continuo calo dell’inflazione interna che, secondo l’Istat, ad aprile è scesa allo 0,9% annuo.
L’indice dei prezzi al consumo ad aprile è salito dello 0,2% su gennaio, portando il tasso di crescita annua allo 0,9%, quando a marzo era all’1,2%.

175 modifiche ISA – Con il decreto 29 aprile 2024 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in corso di pubblicazione, sono state approvate le modifiche ai 175 indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), applicabili al periodo d’imposta 2023 (“ISA 2024”) e prevedono, tra gli altri, in particolare:

  • l’introduzione di correttivi al fine di tenere conto delle ricadute correlate al nuovo scenario economico associato alle tensioni geopolitiche, ai prezzi dell’energia e degli alimentari, e all’andamento dei tassi di interesse, attraverso l’individuazione di una metodologia statistico-economica utilizzata per la revisione congiunturale straordinaria degli ISA;
  • l’individuazione degli indici di concentrazione della domanda e dell’offerta per area territoriale per tener conto di situazioni di differenti vantaggi, ovvero, svantaggi competitivi, in relazione alla collocazione territoriale;
  • l’individuazione delle misure di ciclo settoriale per tener conto degli effetti dell’andamento congiunturale

Ricordiamo che tra  i 175 modelli per il nostro settore le attività economiche coinvolte sono le seguenti:

  • 77.00 Commercio al dettaglio oggetti preziosi;
  • 72.20 commercio all’ingrosso di metalli non ferrosi e prodotti semilavorati;
  • 25.00 riparazione di orologi e di gioielli.

In estrema sintesi, la metodologia utilizzata per l’elaborazione di correttivi straordinari per il periodo d’imposta 2023 si basa sulla misura della contrazione dei margini individuali (calcolati come rapporto tra le variabili Ricavi/Compensi e i Costi intermedi) subita da ciascun contribuente tra il 2023 e il 2022.
Il software “Il tuo ISA 2024” sarà reso disponibile a breve sul sito dell’Agenzia delle entrate e consentirà, in relazione al periodo d’imposta 2023, il calcolo, comprensivo anche delle integrazioni approvate con il decreto in commento, per tutti i 175 ISA attualmente in vigore.

Oro: vendite in corsa ma non sempre si sa dove arrivano – Le banche centrali, prima di tutto, che non smettono di accumulare riserve auree. In parte persino l’intelligenza artificiale, che nell’industria hi-tech aumenta i consumi di oro (e di molte altre materie prime). Ma se il metallo giallo continua, nonostante i prezzi record, ad andare a ruba è anche perché dietro le quinte si muovono altri soggetti e un’identità incerta. Le ultime statistiche del World Gold Council (WGC) ripropongono il tema del boom di acquisti Otc, ossia Over the counter, effettuati fuori dai mercati regolamentati e quindi con un alto rischio di controparte, ma con maggiore flessibilità e, soprattutto, con garanzia di assoluta discrezione.
Anche gli enormi acquisti delle banche centrali – uno dei motori più potenti del rally dell’oro – rispondono in buona parte a esigenze simili. La spinta alla “dedollarizzazione” prosegue e c’è stato un ulteriore accumulo di riserve auree di ben 290 tonnellate, un record storico per il primo trimestre. A trainare gli acquisti è stata la Turchia, seguita dalla Cina – che compra senza sosta da 17 mesi – e dall’India. Questo almeno per quanto è dato sapere, perché anche nel “settore ufficiale” c’è un buco nero nei dati: gli acquirenti (in qualche caso fondi sovrani) per la maggior parte non escono allo scoperto.
Tra gli altri aspetti salienti del rapporto trimestrale sulla domanda, WGC evidenzia la «sorprendente» tenuta dei consumi di oro in gioielleria (diminuiti solo del 2%, a 479 tonnellate) e un balzo del 10% degli acquisti nel settore industriale: 79 tonnellate in tutto, destinate per la maggior parte ad applicazioni e infrastrutture legate all’Intelligenza Artificiale. (Tratto dall’articolo di Sissi BellomoOro, i prezzi non frenano la domanda Un quarto degli acquisti è nell’ombra” pubblicato su il Sole 24 Ore in edicola il 1° maggio)

78/2024 |APPUNTI DEL GIORNO| Giovedì 2 Maggio 2024 – S. Cesare

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