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FISCO : CRISI E STUDI DI SETTORE

Nella circolare n. 30/E pubblicata il 19 settembre  sul sito dell’Agenzia, www.agenziaentrate.it  sono contenute, diverse novità relative  all’applicazione degli studi di settore per il periodo di imposta 2012.

“la crisi economica, che ha avuto effetti anche per il 2012, ha comportato la necessità di individuare, in analogia a come operato per i periodi d’imposta precedenti il 2012, alcuni correttivi in grado di “riequilibrare” la stima dei risultati derivanti dall’applicazione degli studi di settore, in modo da tenere conto delle mutate condizioni economiche. Al riguardo, con il decreto ministeriale 23 maggio 2013, è stata approvata, per il periodo d’imposta 2012, in base a quanto previsto dall’articolo 8 del decreto legge del 29 novembre 2008, n. 185, convertito dalla legge n. 2 del 28 gennaio 2009, la revisione congiunturale speciale degli studi di settore al fine di cogliere gli effetti della crisi economica e dei mercati. L’applicazione dei citati correttivi comporta che il contribuente indichi alcuni dati per rimodulare la stima dei ricavi o compensi sulla base dei correttivi stessi. È stato quindi predisposto un apposito quadro T – Congiuntura economica – per ciascuno dei 205 studi di settore applicabili al periodo d’imposta 2012, contenente i dati necessari per consentire l’applicazione dei correttivi stessi, che richiede anche l’indicazione di importi riferibili a periodi di imposta precedenti. In particolare, tra gli altri, viene chiesto di indicare i “Ricavi dichiarati ai fla possibilità concessa agli ex “minimi’di non compilare il nuovo quadro “T-congiuntura economica” segnalando tale comportamento nel campo annotazioni di Gerico e usufruire, così, dei correttivi “crisi”; nessun modello per chi esercita attività “ostacolate” dal sisma 2012 e che risulta essere “in un periodo di non normale svolgimento”; modello sì – applicazione no, per i contribuenti che, avendo cessato l’attività prevalente, quella da cui hanno ricavato di più nel corso del 2012, si trovano in una situazione assimilabile al “periodo di non normale svolgimento dell’attività”.

La circolare n. 30/E, in sostanza, fornisce uno spaccato delle principali problematiche segnalate dai contribuenti, con risposte che tengono conto degli effetti della crisi economica.

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