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n. 123/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prezzo dell’oro poco mosso sui mercati delle materie prime. 11 metallo prezioso con consegna ad agosto è scambiato a 1.812,32 dollari l’oncia pari a 55,79 euro al g

Consumi: i timori di Confcommercio – Non si arresta la corsa dei prezzi in Italia. Secondo le stime preliminari dell’Istat a giugno 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha registrato un aumento mensile dell’1,2% e dell’8% su base annua portandosi ai massimi da oltre 36 anni (nel gennaio 1986 fu pari a +8,2%). Le tensioni inflazionistiche – commenta l’Istituto – continuano a propagarsi dai beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi L’aggiornamento dell’Istat è arrivato proprio all’indomani degli interventi del governo per frenare il caro-bollette. L’energia resta l’epicentro del terremoto sui prezzi, ma emerge sempre più chiaramente l’estensione dell’inflazione anche ad altre categorie di prodotti. In questo momento storico così delicato e con le persistenti tensioni che agitano i mercati delle materie prime, diventa sempre più complicato ipotizzare un rientro delle tensioni inflazionistiche nel breve periodo. “Elemento che rende – afferma l’Ufficio Studi di Confcommercio – sempre più concreta la possibilità di un’inflazione, nella media del 2022, superiore al 7% e di un rientro molto graduale nel 2023, con inevitabili pesanti effetti sul reddito disponibile e sul potere d’acquisto della ricchezza detenuta in forma liquida da parte delle famiglie, con conseguenti riverberi negati sui comportamenti di spesa”. In conclusione, stante l’analisi condotta dall’Ufficio Studi, sarà molto probabile che dal prossimo settembre le famiglie saranno costrette a una selezione degli acquisti, con gravi effetti negativi sui consumi e di conseguenza anche sul Pil.

Mascherine: responsabilità dei lavoratori e dei datori di lavoro – Come abbiamo evidenziato negli appunti di venerdì 1° luglio, cade l’obbligo generalizzato per le aziende di garantire l’utilizzo delle mascherine (Ffp2) a presidio del rischio di contagio Covid nei luoghi di lavoro. Con il nuovo protocollo, condiviso giovedì 30 giugno da Governo e parti sociali, tra cui Confcommercio, tale presidio non è più generale ed indifferenziato, ma opera laddove è presente il rischio di contagio. Il protocollo mantiene l’obbligo in capo alle aziende di rendere disponibili le mascherine Ffp2 per tutti i lavoratori, ma la responsabilità di indossarle (non esistendo più l’obbligo) sarà a carico esclusivo dei lavoratori. L’uso della mascherina resta obbligatorio per legge solo in due settori: trasporti e sanità. Tuttavia – ed è questa un’altra novità – l’obbligo del datore di imporre la mascherina Ffp2 a particolari gruppi di lavoratori, oltre che alle persone fragili, sorge a seguito di «specifica indicazione del medico competente e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi sopra richiamati» (vale a dire selezionando l’ambito degli ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove non c’è il metro di distanza). Questa nuova impostazione, che nei fatti equipara lavoro pubblico e privato, comporta innovazioni anche nel regime di responsabilità del datore di lavoro che non risulta più riconducibile all’uso o meno della mascherina: l’infezione da Covid contratto in ambito lavorativo costituisce infortunio sul lavoro.

Brand appeal: approfondiamo insieme mercoledì 6 luglio – Perché è importante saper valorizzare il proprio brand online? La marca, il logo, lo slogan e lo stile con cui si comunica racchiudono i valori distintivi, la storia e la reputazione della propria azienda. E sono spesso il modo più efficace con cui “far innamorare” i clienti presenti e futuri. Per fare di tutto ciò un formidabile strumento di business non basta tuttavia avere un sito o delle pagine social e nemmeno avere un e-commerce: occorre progettare e comunicare la propria immagine in modo coerente in tutti gli ambienti in cui può trovarsi il proprio target. Come? Partecipate, mercoledì 6 luglio dalle ore 14.30 al nuovo appuntamento formativo gratuito online di Edi Confcommercio: BRAND APPEAL Come rendere il tuo marchio riconoscibile e valorizzarlo sul web. APPROFONDISCI

Ecommerce Europe dice che… – Le vendite online europee hanno generato lo scorso anno 718 miliardi di euro. Un aumento del 13% che conferma, e accentua leggermente, la crescita già vissuta dal settore nel 2020. È quanto risulta dall’ultimo rapporto dell’associazione Ecommerce Europe, che sottolinea una stabilizzazione e una normalizzazione degli acquisti online, ma anche la cautela dei consumatori di fronte all’inflazione, alla guerra e ad altri fattori economici. Per quanto riguarda i consumatori, i dati pubblicati dall’ente mostrano che la quota di utenti Internet europei che hanno acquistato online si è ridotta dal 74% al 73% tra il 2020 e il 2021.

n. 123/2022 |APPUNTI DEL GIORNO| Lunedì 4 Luglio 2022 — S. Procopio

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