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73/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

Economia italiana: segnali sempre incerti – La fotografia della nostra economia scattata dall’Ufficio Studi Confcommercio nella sua Congiuntura (link ai dati completi in pdf)  continua ad essere un po’ “sfuocata”. Infatti, pur vivendo un periodo complicato con tensioni forti sullo scenario internazionale, non mancano i segnali positivi provenienti soprattutto dal settore dei servizi e in particolare dal turismo estero. E poi a febbraio e a marzo gli indicatori della fiducia delle imprese, dell’occupazione, della produzione industriale e delle vendite al dettaglio hanno mandato segnali confortanti.  In linea con i nuovi indicatori mensili la stima di crescita per il primo trimestre del PIL è rivista al rialzo: +0,3% invece che lo 0,1% stimato nella precedente Congiuntura, con un andamento annuo che passerebbe da +0,3% a +0,5%. “Il raggiungimento di obiettivi medi annui attorno all’1% – ha detto il responsabile dell’Ufficio Studi Mariano Bella – resta difficile, ma per nulla impossibile. Secondo le nostre stime, ad aprile il PIL è atteso registrare, nel confronto con marzo, una crescita dello 0,1%. Su base annua la variazione si porterebbe all’1,2%“.

Dedicato a Re Mida – Il principale mercato dell’oro è rappresentato dalla piazza di Londra, dove avvengono gli scambi da parte dei membri della London Bullion Market Association (LBMA). Due volte al giorno – alle 10:30 e alle 15:00 GMT -viene determinato, tramite una piattaforma elettronica gestita dall’ICE, il fixing dell’oro (LBMA Gold Price). Tale quotazione è di particolare importanza in quanto la gran parte dei contratti legati all’oro a livello internazionale fanno riferimento a questo fixing. Sul mercato di Londra vengono scambiate circa 500 tonnellate di oro al giorno, pari a circa un quinto della produzione annua globale. Il mercato dell’oro fisico è utilizzato prevalentemente dall’industria dei beni di lusso che assorbe circa la metà dell’offerta di metallo prezioso. Una parte non trascurabile dell’offerta di oro fisico viene assorbita dagli acquisti da parte delle banche centrali. Per quanto riguarda il mercato dell’oro finanziario, la maggior parte degli scambi avviene presso il Comex del New York Mercantile Exchange (NYMEX) dove è infatti possibile negoziare i più liquidi strumenti derivati a termine (futures) sull’oro. I futures permettono infatti di assumere una posizione sull’oro, sia al rialzo sia al ribasso, senza dover sopportare i costi connessi con la detenzione fisica del metallo prezioso. Negli ultimi anni l’utilizzo dei futures sull’oro è progressivamente aumentato, contribuendo a dare liquidità al mercato e a migliorare il contenuto informativo dei prezzi. (Fonte Banca d’Italia)

Diamanti: facciamo parlare i numeri – Il tempo necessario per formarsi, dai 3 miliardi di anni alle due settimane. Il valore delle vendite, nel 2023 stimate in 552 miliardi di dollari contro 22. I numeri sono strumenti efficaci per raccontare le differenze fra diamanti naturali e diamanti sintetici. Differenze che nella narrativa dei due fronti di produzione evolvono spesso in scontro, con produttori di gemme naturali e di laboratorio (terminologia che dovrebbe essere mutata in “industriali”) che cercano di aggiudicarsi il primato di sostenibilità con numeri e dati. È quello che recentemente il Natural Diamond Council, associazione delle sei più importanti compagnie di estrazione di diamanti al mondo, da De Beers a Rio Tinto a Lucara, ha voluto sottolineare pubblicando il report “Diamond Facts”, non tanto per dimostrare quanto per informare sullo stato della sostenibilità dell’industria dei diamanti naturali, prendendo in esame aspetti come l’impatto sulla biodiversità, il consumo di acqua, la produzione di emissioni, le condizioni di lavoro nelle miniere.
Uno dei capitoli più interessanti è dedicato al calcolo delle emissioni di CO2 da parte dei due diversi metodi di produzione dei diamanti: dai calcoli di Sphera, emerge che per 1 carato di diamante naturale sono emessi circa 107 kg di anidride carbonica, a fronte dei 612 kg per la stessa quantità di diamante di laboratorio. Una cifra generata dalla quantità di energia necessaria per ricreare gli altissimi livelli di temperatura (oltre i 1.200 gradi) e pressione (circa 6-8 Gigapascal) che la natura impiega per produrre una gemma. Peraltro, nei due primi Paesi produttori di diamanti di laboratorio, Cina e India, l’energia deriva in grandissima parte da fonti fossili come il carbone.

The Prince of Goldsmiths, Rediscovering the Classics – È il titolo della mostra che fino al 18 giugno prossimo a Venezia – negli spazi di Oficine 800  in Fondamenta S. Biagio –  ripercorre la storia e l’eredità di Buccellati attraverso preziosissimi gioielli. La retrospettiva è firmata nel concept creativo e realizzata da Balich Wonder Studio e curata per gioielli e argenti da Alba Cappellieri, direttore del Master internazionale in Jewellery & Accessories Design al Politecnico di Milano. L’esposizione ripercorre le tematiche distintive delle creazioni Buccellati, mettendo in luce la maestria e la preziosità del concetto di «classico». Le collezioni presentate sono ispirate ai disegni dell’archivio storico e dalle primissime creazioni di Mario Buccellati, suo fondatore. Fu Gabriele D’Annunzio a definirlo «Il Principe degli Orafi». Per informazioni, orari e altri dettagli: www.buccellati.com

73/2024 |APPUNTI DEL GIORNO| Lunedì 22 Aprile 2024 – S. Leonida

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