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n. 13/2022| APPUNTI DEL GIORNO |

Energia: cresce l’allarme – Siamo abituati a pensare che, aprendo il rubinetto, l’acqua esca sempre. Allo stesso modo, quando premiamo il pulsante dell’interruttore elettrico diamo per scontato che la luce si accenda. L’impatto del caro bolletta elettrica si è tradotto in un macigno per le imprese e per le famiglie. Il vento della protesta, al pari di quanto accaduto ieri a Milano, colpisce inesorabile le strutture più deboli. Ieri abbiamo avuto una forte dimostrazione del disagio avvertito dalle imprese con il flash-mob organizzato da Confcommercio Taranto, cui ha preso parte anche una rappresentanza di Federpreziosi Taranto, e in provincia di Trento dove gli operatori hanno spento le luci delle loro vetrine. D’altronde, il costo dell’energia – rispetto al 2020 la bolletta di dicembre 2021 è aumentata del 121% – rischia di essere superiore alle risorse che quest’anno l’Italia incasserà con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Intanto il governo lavora alacremente a nuovi interventi per fronteggiare il caro-bollette. In dirittura di arrivo un nuovo decreto al vaglio del ministero dell’Economia, di quello dello Sviluppo e di quello della Transizione Ecologica. Il nodo principale da sciogliere riguarda le risorse. Escluso per ora lo scostamento, al Tesoro si stanno facendo i conti con i residui di bilancio. Operazione complessa, considerato che una parte è già stata utilizzata per il decreto sostegni-ter. Immaginare il fermo alla fornitura di energia elettrica in un mondo connesso e abituato all’impiego ininterrotto appare un esercizio difficile.

Confcommercio è pronta a rivedere le proprie stime sulla crescita del prodotto interno lordo nel 2022 abbassandole dal 4 al 3,5-3,7%. In sostanza una situazione non sostenibile, visto che le tensioni geopolitiche non sembrano placarsi. I quotidiani sottolineano come le risorse per interventi «a pioggia» non sembrano plausibili. Soprattutto se sarà necessario intervenire sia sul fronte delle famiglie che su quello delle imprese. Le misure potrebbero essere selettive. Ad esempio, gli aiuti per le imprese potrebbero essere destinati solo ai settori più colpiti, utilizzando il credito d’imposta. La speranza è che vi sia consapevolezza della gravità della situazione.

Mascherine addio – Da venerdì 11 febbraio cessa l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in tutte le regioni d’Italia, a prescindere dal “colore”. Il ministro della Salute Roberto Speranza: «Da venerdì non sarà più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto. Ma bisognerà sempre portarla con sé e metterla in caso di assembramenti. Al chiuso l’obbligo permane».

VicenzaOro: Grazie al Decreto Legge varato il 2 febbraio scorso dal Consiglio dei Ministri, che prevede i corridoi verdi per i buyer non vaccinati con vaccino EMA o non riconosciuti come equipollenti in Italia, arriva una iniezione di fiducia per il settore fieristico, che ha dovuto posticipare alla primavera quasi tutte le manifestazioni, tra queste VicenzaOro, rinviata al 17 marzo prossimo. Un intervento che favorisce il ritorno nel nostro Paese anche dei visitatori extra-UE, in particolare russi e cinesi, che sono tra i target più rilevanti per il business delle aziende espositrici presenti alle manifestazioni fieristiche. Una boccata d’ossigeno per i nostri produttori.

Naturale o sintetico? questo è il dilemma… A fronte delle notizie che oggi leggiamo e ascoltiamo che riguardano il mercato dei diamanti sarebbe forse questo l’amletico quesito che potremmo sentir pronunciato dal dubbioso personaggio shakespeariano. Un quesito al quale la Commissione Diamante di Federpreziosi Confcommercio – coordinata da Andrea Sangalli e composta da esperti dell’Istituto Gemmologico Italiano, dell’Associazione Italiana Gemmologi, della Borsa Diamanti e dai rappresentanti delle categorie orafe – ha ritenuto necessario dare una risposta attraverso informazioni chiare e professionali in una brochure dall’auto-esplicativo titolo “Alla scoperta del diamante, tra naturale e sintetico”, utilizzando un linguaggio semplice ma al tempo stesso puntuale. Consapevole dell’inderogabile necessità di fornire indicazioni concrete, nel redigere il testo la Commissione è partita dal presupposto che “naturali” e “sintetici”, pur nascendo entrambi da atomi di carbonio e pur formandosi grazie a forte calore e a forte temperatura, seguono percorsi di nascita ben distinti: il “naturale” segue quello lungo miliardi di anni, mentre il “sintetico”, grazie alle invidiabili risorse offerte da tecnologie di primordine, prende vita nell’arco di pochi giorni.

n. 13/2022 | APPUNTI DEL GIORNOMartedì 8 Febbraio 2022 – S. Girolamo Emiliani

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