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n. 21/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Oro sui mercati delle materie prime: quotazione spot 1875,25 dollari l’oncia pari a 56,18 euro al g.

Valentine’s Day: a caccia di gioielli – I dati dicono che la febbre di ricerca per i gioielli di San Valentino è già salita: a mero titolo di esempio, sul sito Stylight dal 15 gennaio in poi si è registrata una crescita esponenziale di ricerche, più alte rispetto alle due settimane precedenti: per ‘anelli a fiore’ un + 200% rispetto ai primi giorni di gennaio; ‘anelli a spirale’ + 140%; ‘bracciale a polsino’ + 97%; ‘collane con nome’ + 20%; ‘collana d’ambra’ + 14%.

La leggendaria giada – «L’oro è di valore, ma la giada è senza prezzo» recita un antico proverbio cinese. Confucio stesso, d’altra parte, sosteneva che quella gemma dal verde brillante avesse ben undici virtù, fra cui la benevolenza, la fedeltà, l’educazione e la sincerità. Una passione antica di millenni, per la prima volta entrata in contatto con l’Occidente nel Medioevo tramite gli occhi di Marco Polo, che, lungo il suo straordinario viaggio, ne vide il commercio lungo la Via della Seta.
Il potere simbolico di “yu”, questo il nome cinese della pietra (“giada” è un termine coniato nel Cinquecento dai conquistadores spagnoli che ne avevano visto i benefici per la zona lombare – yjada, appunto – nelle popolazioni mesoamericane) è solo simile a quello che in Occidente possiedono i diamanti, perché lo supera decisamente. Ma la crescente passione della Cina per la giada, alimentata anche dalla crescita di una classe media che può finalmente permettersi un gioiello dai verdi bagliori, un prezzo in realtà lo ha. E molto alto.
Il “China Jade Industry Consumption – The White Paper”, un report sul consumo di giada in Cina, riporta che la giada, e i gioielli soprattutto, è una delle categorie preferite dai collezionisti cinesi di oggetti di lusso, ancor prima di orologi, auto, vini pregiati e opere d’arte, con il 27% di intervistati che si era detto pronto ad acquistarla. Una scelta coerente con il boom dell’alta gioielleria inteso come bene rifugio in questi anni segnati da pandemia e inflazione. (Tratto dall’articolo di Chiara Beghelli Passione giada: fra guerre e lusso, i riflessi oscuri della gemma più amata in Cina pubblicato su Il Sole 24 Ore del 5 febbraio scorso)

Falso o contraffatto, sempre “di moda” – Non hanno mai abbandonato le spiagge e i centri storici della città d’arte ma da anni oramai i mercanti del falso si sono trasferiti sul web. L’ultima operazione della Guardia di Finanza è di pochi giorni fa. Su richiesta della procura di Roma sono stati sequestrati 40 domini che pubblicizzavano la vendita online di prodotti contraffatti di prestigiosi marchi italiani e stranieri: abbigliamento, accessori, calzature, articoli sportivi, gioielli e orologi. L’operazione è il risultato del continuo monitoraggio della rete operato a livello nazionale dalle Fiamme Gialle del gruppo anticontraffazione e sicurezza prodotti del nucleo speciale Beni e Servizi, che lavora per la prevenzione e la repressione dei fenomeni legati alla produzione, all’introduzione in Italia e alla distribuzione e commercializzazione, sia nei mercati fisici che sulle piattaforme digitali e social network, di beni contraffatti.

Alla ricerca di competenza – Sale nel nostro settore, come abbiamo sottolineato a più riprese, l’attenzione alla catena ovvero alla tracciabilità dei fornitori, alle materie prime e, soprattutto, alla possibilità di trovare personale dotato delle skill adeguate. Tra le previsioni per il futuro, infatti, emerge un’aspettativa condivisa sull’aumento di personale stando anche al fervore in tema di formazione di questi ultimi mesi. A questo positivo segnale di crescita fa da contraltare, appunto, il timore di non trovare personale adeguato alle necessità, lo skill shortage, la carenza di competenze. Al crocevia tra scienza, arte e tecnologia, queste competenze combinano il sapere teorico e pratico di singoli individui. Una grande varietà di artigiani, aziende, scuole, musei e associazioni valorizzano e diffondono tecniche manuali che associano alla tradizione l’innovazione. Il futuro è a portata di mano, è proprio il caso di affermarlo e sottolinearlo.

Censimento Imprese Istat: collaboriamo! – Il Censimento permanente delle imprese, avviato il 28 novembre 2022 dall’Istat, consente di cogliere i cambiamenti in atto nel sistema imprenditoriale nazionale.
A due mesi dall’avvio, sono stati compilati circa il 21% dei questionari, mentre il 7% è in fase di compilazione. Le regioni in cui c’è un maggior ritardo nelle risposte sono Molise, Calabria e Sicilia, mentre risultano virtuose nella compilazione la Lombardia, il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto e il Trentino.
Le circa 280 mila imprese coinvolte nella rilevazione multiscopo che hanno ricevuto la lettera informativa dall’Istat per partecipare al Censimento hanno tempo fino al 31 marzo 2023 per compilare il questionario online tramite il portale Statistica & Imprese.
A supporto delle imprese chiamate a partecipare, l’Istat ha attivato un servizio integrato di assistenza per consentire una più ampia partecipazione e rispondere alle diverse esigenze informative. Sono disponibili un numero verde gratuito 800.18.88.47, una mail dedicata censimentopermanente.imprese@istat.it, una raccolta di FAQ e News.

n. 21/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Martedì 7 Febbraio 2023 – S. Teodoro

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