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n. 29/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Oro in ribasso rispetto alla giornata di ieri. Attualmente quotazione spot a 1820,84 dollari l’oncia pari a 55,04 euro al g.

Confcommercio analizza la congiuntura di febbraio – “Il rallentamento delle dinamiche inflazionistiche appare ancora limitato e non contiene granché l’erosione del potere d’acquisto di redditi correnti e ricchezza liquida, solo in parte compensata dall’importante intervento pubblico. Tutto questo alimenta le aspettative di un nuovo piccolo ripiegamento della crescita nei primi mesi dell’anno in corso”.
È l’analisi contenuta nella congiuntura di febbraio di Confcommercio, secondo cui i consumi rimangono ancora deboli. La Confederazione prevede per il mese in corso una riduzione del Pil dello 0,4% congiunturale e una crescita dello 0,6% nel confronto annuo. Pur in presenza di un rimbalzo nel mese di marzo, il primo trimestre si chiuderebbe con una moderata riduzione, “confermando l’ipotesi di una contenuta recessione a cavallo del 2022-2023”. I prezzi al consumo dovrebbero invece registrare un incremento dello 0,3% su gennaio, portando il tasso di variazione tendenziale al 9,4%.

Analisi della domanda/offerta di oro – Su Milano Finanza in un articolo a firma di Paola Valentini leggiamo che la società di investimenti Pictet Wealth Management ha alzato il prezzo sull’oro a 1.920 dollari a sei mesi e 1.980 dollari a 12 mesi. D’altronde, come abbiamo già riferito in questi Appunti, la recente nota relativa all’andamento della domanda di oro nel 2022 da parte del World Gold Council (WGC) prevede un 2023 stabile ma positivo per quanto riguarda la quotazione dell’oro. Inoltre, si considerano decisive le mosse delle banche centrali per calmierare l’inflazione ormai galoppante a livelli che non si vedevano da almeno 20 anni. WGC ha evidenziato acquisti massicci da parte del settore ufficiale, che lo scorso anno ha raccolto 1.136 tonnellate (il 150% in più rispetto al 2021). La maggior parte di questi acquisti – evidenzia la società di gestione – ha avuto luogo sotto forma di acquisti non dichiarati (stimati in 755 tonnellate se si considera la discrepanza tra domanda e offerta). Il settore ufficiale rappresenta principalmente banche centrali e fondi sovrani.
Tornando all’articolo citato: «Alla luce del suo volume, gran parte della cosiddetta domanda non dichiarata probabilmente proviene dalle banche centrali. Nel 2022, la Banca di Russia ha smesso di segnalare i suoi acquisti di oro, ma ha rivelato che avrebbe acquistato oro a livello nazionale. Ciò detto, la sola Banca di Russia non può spiegare adeguatamente l’aumento della domanda ufficiale, dal momento che il Paese ha prodotto poco più di 300 tonnellate di oro lo scorso anno e la domanda interna – al di fuori della banca centrale – per gioielli, lingotti e monete d’oro è stata di 60 tonnellate, secondo i dati WGC», afferma di Luc Luyet, currencies strategist di Pictet Wealth Management. Secondo il gestore, inoltre, «a causa della sua passata abitudine di non rivelare gli acquisti di oro e date le sue riserve auree dichiarate relativamente basse in percentuale del totale, la Cina è probabilmente la fonte della maggior parte dell’aumento della domanda non dichiarata. La Cina mira a liberarsi dalla dipendenza dal dollaro Usa, che attualmente rappresenta gran parte delle sue riserve di valuta estera». Anche altri Paesi oltre a Russia e Cina potrebbero voler ridurre la loro dipendenza dal biglietto verde alla luce del congelamento delle riserve valutarie della Russia da parte dell’Occidente. «Nel complesso, gli acquisti non dichiarati potrebbero portare a un aumento della domanda ufficiale nei prossimi anni. Tuttavia, le prospettive per il prezzo dell’oro potrebbero non essere così brillanti come nel 2009, quando le banche centrali sono passate dall’essere venditori netti di oro ad acquirenti netti», aggiunge Luyet.

Valutate la vostra situazione sul sito Agenzia delle Entrate – Al via il servizio web per richiedere l’elenco delle cartelle che possono essere “rottamate”. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione è possibile compilare direttamente online la domanda per ottenere via e-mail il prospetto informativo con il dettaglio di cartelle, avvisi di accertamento e avvisi di addebito che rientrano nella definizione agevolata prevista dalla legge di bilancio 2023. Il prospetto consente di visionare il debito attuale e gli importi dovuti a titolo di definizione agevolata, privi, dunque, di sanzioni, interessi e aggio. Pertanto, le informazioni contenute nel documento permettono di valutare la propria situazione e di individuare i debiti che possono essere inseriti nella domanda di adesione da presentare per via telematica entro il 30 aprile 2023.

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n. 29/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Venerdì 17 Febbraio 2023 – S. Marianna

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