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n. 76/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

E-commerce artigianale – Nel mondo si moltiplicano modelli personalizzati di e-commerce. È quanto emerge dalla fotografia scattata dal Boston Consulting Group. Nel report sul futuro dell’omnicanalità si analizzano le abitudini di consumo, suggerendo ai retailer una trasformazione. Perché adattarsi all’ambiente digitale non significa adottare un unico modello. Anche perché non tutti i consumatori sono a caccia di prezzi bassi e consegne rapide. Anzi, la maggioranza è alla ricerca di consigli, assistenza ed esperienze esclusive.
Lo studio parte da un campione di mille consumatori e propone una segmentazione basata sui comportamenti. «L’esperienza delle piattaforme di e-commerce puro è ottimizzata per un certo tipo di clientela. Inseguire questo modello per molti retailer ha significato aggiungere uno store online alla propria rete, instaurando una logica per canale: c’è un cliente online e uno di negozio. Su quello online competono con le varie Amazon, sul cliente di negozio con altri store fisici. Ma è necessario partire dai bisogni dei clienti», afferma Luca Gatti, Partner & Associate Director di Bcge. Così oggi inseguire l’e-commerce puro si rivela una mossa talvolta azzardata. «Oggi si impongono due modelli potenzialmente efficaci: quelli ottimizzati per una tipologia di clientela: negozi fisici e online monomarca altamente immersivi. Pensiamo ad Apple e Dyson come particolarmente apprezzati dagli edonisti. E poi ci sono quelli personalizzati: alcuni retailer stanno introducendo format fisici in cui il negozio è organizzato in isole di brand. Quanto più queste isole sono caratterizzate dall’identità e dall’esperienza di marca, tanto più l’edonista sarà soddisfatto. Ma per l’ottimizzatore questa organizzazione fisica è un potenziale ostacolo perché il suo bisogno è di poter confrontare prodotti di più marche. Ecco perché è importante disegnare un’esperienza allineata ai differenti bisogni», precisa Gatti.
La via maestra è lavorare su prodotti o servizi di eccellenza puntando sulla nicchia. «La dimensione dà l’opportunità ad aziende piccole e medie di definire un target di clientela specifico e ottimizzare la propria proposta. Un esempio è Velasca (azienda calzaturiera, n.d.r.). Il focus su artigianalità e qualità del prodotto traspare in tutta l’esperienza del cliente, che interagisce attraverso i vari canali: e-commerce, newsletter, piattaforme social, advertising online, eventi, customer care, negozi, packaging, prodotti. La percezione è di interagire sempre con una identità chiara e consistente», conclude Gatti. Ancora una volta l’asso nella manica sta nel favorire un’esperienza di acquisto fluida, relazionale, autentica. In questa “nuova era conversazionale”, così definita dall’Harvard Business Review, per il cliente esserci fa la differenza. (Tratto da “L’e-commerce oltre la leva del prezzo: qualità e servizi” a cura di Giampaolo Colletti pubblicato su il Sole 24 Ore del 4 maggio)

Orologi: finita la bolla speculativa – Dalle pagine de Il Messaggero di oggi Paolo Gobbi, nota penna del settore orologiero, in apertura del suo articolo “Il fascino vintage degli orologi all’avanguardia” scrive: “L’orologeria, dopo aver vissuto due anni veramente folli, con le file davanti ai negozi per accaparrarsi modelli da poche centinaia fino a svariate decine di migliaia di euro, e le quotazioni lievitate come mai era accaduto, sta tornando a una situazione di sana normalità. Finita la bolla speculativa, chiusa la caccia ai soliti quattro modelli noti, il pubblico dei compratori sta riscoprendo il piacere di indossare l’orologio di qualità più che di metterlo al sicuro nella cassetta di sicurezza. Che il mercato sia solido lo confermano le vendite dei modelli nuovi, come pure la ricerca dei pezzi più pregiati, sia dei classici vintage, che dei neo-vintage, ovvero quegli orologi rari e importanti, che sono stati venduti tra la fine degli anni ’80 e l’inizio del 2000. In tutto ciò le marche più importanti, con le loro novità presentate al salone ginevrino Watches and Wonders, ma anche nei tanti eventi collaterali, stanno fornendo benzina a un mondo che sembra non saziarsi mai di innovazione sia nella grafica che nella tecnologia”. E poi via con una carrellata di novità.

Influencer: missione gioiello – Sempre su Il Messaggero, che pubblica stamane uno speciale dedicato al Gioiello – sempre interessanti da sfogliare gli inserti monotematici per avere una fotografia di quanto accade attorno al nostro variegato e sempre affascinante mondo – ci siamo soffermati su di un articolo di Camilla Giusti, altra penna dedita al settore dal titolo “Il senso dei gioielli sul web” in cui intervista Katerina Perez, influencer con oltre 416 milioni – si avete letto bene – di followers. “Lavorare con passione è come vivere una favola, se poi sei circondato di pietre preziose di valore inestimabile, il gioco è fatto”. Katerina Perez ha avuto questa fortuna. Russa di origine e parigina di adozione, Katerina ha lavorato come giornalista freelance dal 2011 e due anni dopo ha fondato il sito web katerinaperez.com. Da allora è diventata una delle influencer più autorevoli nel settore dell’alta gioielleria. “Credo nell’importanza di una missione e la mia è creare contenuti che mettano in risalto il lavoro degli artigiani di tutto il mondo”. E per le tendenze della prossima estate “Le collane a girocollo stanno conquistando il cuore di tante celebrità. Inoltre, la continua ossessione per i polsini e i braccialetti grossi. Per quanto riguarda le materie prime, le gemme colorate stanno andando a gonfie vele come i gioielli con materiali non convenzionali e i tagli di diamanti sorprendenti . In generale i clienti vogliono sentirsi unici e quindi una tavolozza più varia di colori forme e texture li aiuta a raggiungere questo obiettivo”. Infine, sulla combinazione gioiello e generazione Z afferma: “E perfetta! La generazione Z sta crescendo in un’epoca in cui i gioielli sono considerati lusso quotidiano che può essere indossato in tutte le occasioni e non solo per eventi da red carpet o cene di gala. Sono aperti alla sperimentazione attraverso la stratificazione e l’impilamento dei gioielli più di quanto non lo fossero le generazioni precedenti che preferivano il gioiello unico e di grande effetto”.

n. 76/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Venerdì 5 Maggio 2023 – S. Tosca

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