Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “Innovazione è fattore di competitività e crescita. L’imprenditore che innova sarà quello che uscirà prima dalla crisi”
Un argomento attuale quello discusso ieri a Roma presso il centro congressi di Confcommercio – Imprese per l’Italia a Roma in occasione della presentazione del nuova guida della collana Le Bussole dal titolo “Il Negozio nell’era di internet”. Non è più possibile prescindere da questo prorompente settore economico rappresentato dal commercio elettronico, ma non si tratta solo di e-commerce, ci sono aspetti che vanno aldilà dei meri guadagni ottenibili dalla vendita on-line, ci sono altre questioni che si avvicinano più all’attività gestionale, alla strategia che un imprenditore deve adottare se vuole affrontare il mercato con una marcia in più ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli nel suo intervento introduttivo.
In tema di potenzialità del web emergono aspetti più sottili, come evidenziato dai diversi relatori che si sono succeduti sullo scranno da Alberto Zunino, Partner and managing director , the Boston Consulting Group, a Fabrizio Valenti di Kikilab, a Fabio Fulvio, appassionato curatore della collana delle Bussole nonché Responsabile Settore Politiche per lo sviluppo di Confcommercio che nei loro interventi hanno posto in evidenza come il web per le imprese non sia propriamente un obbligo ma un utile strumento. Ma quali le regole da rispettare, quali gli aspetti peculiari da valutare? Primo fra tutti il business off-line, un concetto forse trascurato dai puristi del web, ma caro a tutti quelli che credono fermamente a quanto i negozi fisici siano un valore aggiunto alle dinamiche del commercio; In sostanza non si può prescindere da un miglioramento della propria organizzazione aziendale e del proprio spazio fisico operando una massiccia concentrazione alle declinazioni digitali del proprio negozio; è più importante bilanciare le energia, armonizzando i processi produttivi primari e peculiari della propria impresa, per poi affrontare, un passo per volta, le dinamiche di sviluppo impiegando strumenti digitali e piattaforme informatiche. Si tratta di strategie digitali, quelle da mettere in campo, non di mera presenza in rete o isterici utilizzi di internet, bisogna essere innovativi ma concreti, farsi traghettare senza restare in balia degli abissi digitali, navigando con sapienza, mantenendo stabili punti di riferimento e scegliendo rotte precise nel mare del web. Ciò significa, come detto, avere una strategia, ma non solo, significa anche acquisire competenze nel campo informatico, e se tali competenze risulteranno troppo difficili da raggiungere, si può sempre adottare politiche di partnership che ci aiutino a colmare il gap tecnologico, usando le giuste leve per ottenere vantaggi concreti e restare coerenti con la propria identità, dimostrandosi flessibili e capaci di cogliere nuove sfide.
Sono stati questi gli argomenti su cui è ruotato il dibattito del convegno, in cui Confcommercio dimostra di essere sensibile alle tematiche della rete ma con uno sguardo attento e teso ad alleviare e cercare di risolvere le difficoltà che le imprese affrontano per intraprendere queste nuove sfide. Con l’intento di dare un pratico strumento ai propri associati, il sistema confederale ha prodotto, dunque, dei pratici manuali operativi, dal linguaggio semplice e diretto, creati per essere utilizzati come delle “Bussole”, da cui la stessa collana prende il nome, utili a a migliorare la propria impresa valutando gli elementi e le peculiarità del panorama economico attuale.
Imparare a valutare il proprio rendimento, misurando ed analizzando la propria performance d’impresa è la prima strada da percorrere, non trascurare lo sviluppo costante di una strategia off line rappresenta la solida base su cui costruire le attuali strategie multicanale rese possibili attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie che permettono alle imprese di estendere i propri orizzonti fisici e digitali. Questa la realtà dei retailers che oggi affrontano il mercato, quale sarà il destino dei negozi tradizionali fra soli 10 anni? Una domanda a cui Andrea Granelli di Kanso ha provato a rispondere con alcune verità forse semplici ma da non trascurare,visto il contesto in cui oggi si trovano ad operare le imprese, in cui per resistere pensando al futuro, significa essere ancora capaci di emozionare creando esperienze reali, umane e tangibili è solo successivamente che bisogna concentrarsi sul potenziamento dell’offerta emozionale attraverso innovativi ritrovati dell’era digitale.
Le sorti dei negozi fisici sono influenzate dal commercio on-line che talvolta origina una concorrenza quasi sleale in termini di politica di prezzo e di margini di guadagno, “differenziazione” è la parola d’ordine per quelle piccole realtà che non possono competere con i colossi dell’e-commerce che fanno da spartiacque tra i negozi fisici e quelli digitali. Tali grandi contenitori di beni offerti in rete non potranno mai sostituirsi ai negozi tradizionali, dove uno sguardo reale, un rapporto umano mai potrà essere soppiantato da un esperienza di acquisto in rete, nonostante le sofisticate e sempre più ricche dinamiche dell’acquisto on-line a cui oggi è possibile assistere.
Alla fine dell’incontro che ha visto la cerimonia di premiazione del premio nazionale per l’innovazione dei servizi 2014 è intervenuto il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari. “Il rapporto diretto che avviene durante una transazione – ha spiegato il sottosegretario – non sarà mai surrogato dalla vendita on line: qualità del prodotto, fiducia tra le parti, certezza dell’acquisto rimangono i punti di forza del negozio fisico che non è di certo destinato a scomparire, ma semmai a evolversi rispetto al passato. Perché è qui che il cliente vede, prova e sceglie come personalizzare in base alle proprie esigenze un prodotto che non sempre su uno schermo può essere apprezzato nella sua completezza”. In questo scenario, per la Vicari, “il rapporto venditore-cliente muta, ma non si esaurisce. Valorizzare e tutelare il commercio ‘fisico’ è dunque possibile solo se si riuscirà a considerare il digitale come un alleato che permette di far evolvere e ampliare l’esperienza del consumatore e gli orizzonti di mercato”. Le tecnologie digitali rappresentano infatti “lo strumento che offre nuove risorse anche per i settori più tradizionali. È ormai indispensabile affiancare alla tradizionale vetrina e offerta dei prodotti anche i servizi che possono essere offerti in un pacchetto modulabile a seconda delle esigenze di chi acquista”. Dopo aver passato in rassegna le misure adottate dal Governo per sostenere le imprese nei processi di trasformazione del modo di operare sul mercato (digitalizzazione, start up innovative, piano straordinario per l’export), il sottosegretario ha evidenziato che gli acquisti su Internet “costituiscono un vantaggio che può contribuire al rilancio dell’economia. Il commercio elettronico, allora, non può che valorizzare le modalità tradizionali di vendita, e questo per diversi motivi che vanno dalla necessità di poter prima prendere visione attentamente del prodotto proposto o cercato a fattori più specificamente culturali, come la maggiore propensione degli italiani al contatto personale rispetto ad altri Paesi, dove, non a caso, da molti anni il commercio a distanza è decisamente più diffuso”. “Nel nostro Paese da sempre l’attività di acquisto è abbinata al gusto di uscire e passeggiare: sono impensabili le città italiane senza negozi”, ha concluso la Vicari.
INDAGINE CONFCOMMERCIO-FORMAT SUL NEGOZIO NELL’ERA DI INTERNET Il negozio nell’era di internet – sintesi