42/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

L’oro non è mai stato così prezioso – Nella giornata di ieri il metallo giallo ha raggiunto e superato quota 2.140 dollari l’oncia, pari a 63,30 euro. Stamane in apertura dei mercati segna 2.125,81 pari a quasi 63 euro al grammo.  I quotidiani economici stamane parlano di una nuova corsa all’oro.  Nessuno è in grado di affermarlo con certezza nonostante le previsioni dei “soliti analisti” che parlano di picchi al rialzo in attesa di un taglio di interessi della Fed. Sta di fatto che il prezzo del metallo giallo continua ad essere sostenuto: nell’ottobre scorso toccò il minimo dell’anno a 1.810 dollari l’oncia. Da allora la risalita è stata graduale e praticamente a senso unico, salvo qualche pausa in cui era apparentemente poco mosso, come siamo soliti definirlo, recuperando finora oltre il 18%. L’impennata sembra legata al suo tradizionale ruolo di bene rifugio durante i periodi di incertezza politica. Il riferimento va in particolare alle tensioni politiche in Europa ed in Medio Oriente, canale di Suez compreso. Ma non solo: stando ad una notizia diffusa dalle principali Agenzie, le banche centrali di diversi Paesi (non occidentali) starebbero acquistando oro fisico, tra cui la Cina, che è il secondo importatore mondiale del metallo prezioso. Secondo Sissi Bellomo, stamane su Il Sole 24 Ore ha firmato l’articolo “Il motore che sposta con maggior forza le quotazioni dell’oro è quasi sempre l’attesa di un cambio delle politiche monetarie, soprattutto da parte della Federal Reserve. E il rally di oggi (ieri n.d.r.)  non fa eccezione”. Vedremo nel corso della giornata se i tori prevarranno sugli orsi.

Crescita italiana all’insegna dell’ottimismo – Un paio di dati segnalano che la crescita italiana tiene, con tanto di effetto sull’andamento dello spread, ieri ai minimi da due anni. Il primo dato indica che la crescita acquisita alla fine di gennaio è pari allo 0,2%. In pratica, anche in presenza di variazioni congiunturali nulle nei prossimi mesi, il Governo potrà contare per il 2024 su un balzo di almeno 0,2 punti. Il dato apprezzato dai mercati è che la stima indicata dall’Istat al termine del primo mese del 2024 era dello 0,1%, mentre ora l’Istituto di statistica certifica che la variazione acquisita è il doppio di quanto previsto. L’altro segnale che l’economia italiana riesce a tenere il passo è nel miglioramento del Pil nel quarto trimestre 2023: in via preliminare l’Istat ne aveva valutato la crescita su base annua pari allo 0,5%  mentre le cifre comunicate ieri certificano, invece, un lieve rialzo con un aumento dello 0,6%.

Creare, Realizzare, Comunicare – Sono queste le principali tappe della filiera orafa che portano il gioiello dal produttore al cliente finale. Una filiera particolarmente articolata – dalla creazione, alla realizzazione, alla vendita – come mostrano i dati sull’andamento del mercato orafo dell’Osservatorio Federpreziosi. Caratteristiche ed esigenze differenti. Obiettivo comune. Il successo del prodotto. E se c’è comunione d’intenti, il semplice buon senso suggerisce che tutte le azioni debbano essere studiate e concertate ponendosi sulla stessa lunghezza d’onda per conseguirlo. Condivisione, intesa, accordo, consonanza, sono gli ingredienti indispensabili. Personalismo, conflittualità, tensioni, sono gli elementi frenanti.
La creazione di un forte legame fra tutte le componenti del mondo orafo è forse un’utopia, ma un pensiero utopistico rimane tale solo in assenza di una base progettuale e di un impegno individuale. Lancia la sfida il progetto VIVI ORO, pensato e costruito con l’obiettivo di unire tutti gli attori del comparto orafo facendo convergere il loro consenso su una comunicazione emozionale che riaffermi il valore del gioiello: oggi aretino, domani Made in Italy. Un progetto che costituisce lo spunto per un confronto tra dettaglianti e produttori  fortemente voluto da Federpreziosi Confcommercio con la Camera di Commercio I.A.A. di Arezzo Siena e con i rappresentanti della Consulta Orafa Aretina. È previsto per lunedì 18 marzo prossimo dalle 12.00 alle 13.30 a Roma nella sede di Unioncamere in Piazza Sallustio.  Per saperne di più clicca qui 

Il lusso va “a caccia” di professionisti – L’andamento positivo delle vendite si riflette sul mercato del lavoro, che appare assai vivace con le note criticità che abbiamo più volte evidenziato anche in questi Appunti. Ora da oltralpe, in particolare dalle aziende svizzere, giungono proposte. Partiamo dalle realtà indipendenti. Emerge, in primo luogo, Rolex che registra sulla propria piattaforma di recruiting www.carrieres-rolex.com/) 266 vacancies in svariati ambiti (produzione, marketing, finance, controllo di qualità, etc). Allo stesso modo, Patek Philippe seleziona 25 risorse per l’headquarter in Svizzera, a Plan-les-Ouates (www.patek.com/it/lavora-con-noi), e Chopard inserisce 31 professionisti in Svizzera e in Germania (www.chopard.com/it-it/careers.html). Passiamo, ora, alle realtà che hanno in portafoglio molteplici marche. Il gruppo svizzero Richemont ha 1033 posizioni aperte in tutto il mondo. Per candidarsi www.richemont.com/talent/. Swatch Group ha in programma l’ingresso di 410 figure (www.swatchgroup.com/en/careers-swatch-group) mentre LVMH – che vuol dire Bulgari, Tag Heuer e Tiffany – evidenzia attualmente 469 opportunità (www.lvmh.it/talenti/). 143 sono i profili ricercati da Kering, che ha in portafoglio Boucheron, Pomellato e Dodo (www.kering.com/it/talenti/). Nel nostro Paese spicca Damiani Group, attivo sia nella gioielleria sia nel retail (Rocca 1794). Le richieste, per un totale di 39, spaziano da un tecnico orologiaio a un merchandising and marketing specialist, da un business intelligence analyst a un sales account. Per candidarsi careers.damiani-group.com/search/. (Tratto dall’articolo di Anna Zinola “Orologi e Gioielli. Le selezioni dei ‘Big’ del lusso” pubblicato sull’inserto de Il Corriere della Sera TrovoLavoro del 4 marzo)

42/2024 |APPUNTI DEL GIORNO| Mercoledì 6 Marzo – S. Coletta