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SIAMO IN STAND BY MA E’ SOLO QUESTIONE DI TEMPO ANCHE ASSOROLOGI AL LAVORO PER LA RIPRESA

Roma, 24 Marzo 2020 – «I dati che emergono sono certamente interessanti e mostrano un mercato italiano dell’orologeria tutto sommato stabile nei grandi numeri pur con qualche segnale di debolezza. Avrei voluto commentare con interesse il migliore andamento del canale tradizionale ed una crescita non più esponenziale del canale on line. Purtroppo, le contingenze emergenziali determinate dalla pandemia che sta interessando tutto il mondo (e l’Italia in particolare) fa passare tutto in secondo piano. Adesso abbiamo altre priorità, quelle di uscire dall’emergenza e tornare alla normalità, salvaguardare il nostro lavoro e quello dei nostri collaboratori, clienti e consumatori.”

 

Così Mario Peserico, Presidente ASSOROLOGI, dichiara nel comunicato in cui rende noti i dati del mercato italiano degli orologi da polso per il 2019, il cui valore viene indicato in circa 2,09 miliardi di Euro.  E’ la prima volta che ASSOROLOGI e GfK stimano un valore complessivo del “mercato Italia” coordinando le informazioni provenienti dai differenti strumenti di indagine che si occupano di orologi da polso nel nostro Paese.

L’indagine Consumer Orologi 2019 – condotta sul solo consumatore italiano indipendentemente dal canale d’acquisto – evidenzia un mercato che vale 1,33 miliardi di euro (-2,9%) pari a 6,5 milioni di pezzi venduti (+1,4%), mentre l’indagine sulle orologerie tradizionali nelle quali effettuano acquisti consumatori italiani e stranieri evidenzia un calo sia a valore (-1,7%) che a quantità (-0,8%).

Il prezzo medio degli orologi è in calo su entrambe le rilevazioni: da 245 a 242 euro per gli orologi venduti dal canale gioielleria e da 212 a 203 euro se si considerano solo i consumatori italiani, su tutti i canali.

Il dato sui canali di acquisto indica una prima interessante inversione di tendenza rispetto alla progressiva contrazione del canale gioiellerie ed orologerie tradizionali su strada o all’interno centri commerciali. Infatti, dopo anni di lenta erosione, si rileva che nel 2019 da questo canale è transitato il 47% delle vendite a quantità (era il 44,5% lo scorso anno) ed il 52% a valore (era il 48%).

Prosegue invece, come ampiamente previsto, l’ascesa del canale Internet (siti ufficiali, aste e commercio elettronico): a volume questo canale movimenta oramai più di un terzo dell’intero mercato (31,7: era il 29,4% lo scorso anno) e si stabilizza a valore con un 21,2% in linea con il dato rilevato lo scorso anno.

Il mese di dicembre resta il preferito per acquistare un orologio (25,2% a valore e 23,6% a quantità) ma si conferma anche che, non essendoci un motivo o ricorrenza particolare per effettuare l’acquisto per la metà dei consumatori, le vendite si distribuiscono lungo l’intero arco dell’anno in modo abbastanza uniforme, con un picco negativo nel mese di marzo.

“Confido che la grande depressione del 2020 possa costituire la premessa per una significativa ripresa nei mesi a venire», conclude il Presidente Peserico.

Una fiducia ripetutamente sottolineata da Federpreziosi Confcommercio anche attraverso le comunicazioni ai Soci del Presidente Giuseppe Aquilino, “l’emergenza che ci troviamo ad affrontare dal punto di vista personale e professionale è tanto più pesante quanto più inaspettata e innestata su una situazione di sofferenza che già da tempo il nostro settore manifesta.  Una prova con cui ovviamente non avremmo voluto confrontarci, ma che nel suo scioccante impatto costringe a riflettere in termini più che mai concreti. Dobbiamo mantenere la nostra vitalità cogliendo con forza quanto di positivo può scaturire da questa esperienza; e cioè che dobbiamo essere sempre pronti al mutare delle situazioni che possono incidere – più o meno drasticamente – sulla nostra vita anche lavorativa cercando di interpretarne i segnali con la lungimiranza e l’accortezza dei veri imprenditori.”

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