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FEDERPREZIOSI: LA VERA TRADIZIONE È LA FORZA CHE DA’ VITA AL PRESENTE E COSTRUISCE IL FUTURO.

FORSE NON TUTTI SANNO CHE…. OGGI FEDERPREZIOSI COMPIE 65 ANNI

Nel 1953 –  con lo storico IV Congresso Nazionale Orafo Orologiaio tenuto a Roma il 7/9 novembre – iniziava di fatto il lavoro “in comune” di 25 Federazioni rappresentative del settore orafo italiano. Un lavoro “in comune” che, nel segno della continuità, oggi prosegue con 54 associazioni territoriali di Federpreziosi Confcommercio Imprese per l’Italia.

Roma, 7 Novembre 2018 – Forse non tutti lo sanno o lo ricordano. Ed è perfettamente comprensibile se pensiamo che nelle gioiellerie dei nostri associati le redini sono ormai nelle mani della terza – se non della quarta – generazione e che le radici di una rappresentanza unita e unitaria del comparto orafo affondano addirittura in un terreno ancora dissestato come quello dell’immediato dopoguerra.  Riscoprire un po’ di storia è dunque necessario, anzi indispensabile.

Un documento notarile, accuratamente conservato negli archivi, riporta

“l’anno millenovecentoquarantacinque ed il giorno ventuno di Aprile in Roma, al corso Umberto I n.168 avanti a me Avv. Tito Staderini, notaio in Roma, iscritto nel ruolo dei Distretti Notarili Riuniti di Roma, Littoria e Velletri sono presenti…omissis…

premesso

  • che ad iniziativa dell’Associazione Regionale Romana Orafi, Gioiellieri, Argentieri, Orologiai e Affini si intende costituire con sede in Roma la Federazione Nazionale Orafi, Gioiellieri, Argentieri, Orologiai e Affini d’Italia;
  • che a tale iniziativa hanno inviato la loro adesione le Associazioni Provinciali di Catania, Ragusa, Cosenza, Trapani, Campobasso, Catanzaro, Avellino e Sassari e che altre adesioni sono state preannunciate giusta deleghe telegrafiche e lettere….
  • che date le difficoltà di trasporto sono intervenuti soltanto i rappresentanti delle Associazioni provinciali di Roma-Napoli-Palermo-Bari e Ascoli Piceno…”

è costituita, con sede in Roma Corso Vittorio Emanuele 101, la Federazione Nazionale Orafi, Gioiellieri, Argentieri, Orologiai e Affini d’Italia

Contestualmente alla costituzione veniva preannunciata una nuova riunione assembleare da tenersi “dopo l’avvenuta liberazione di tutto il territorio nazionale e dopo completato il lavoro di organizzazione alla periferia” nella certezza che “allorquando le Provincie del Nord saranno liberate, queste non potranno che constatare con soddisfazione l’iniziativa intrapresa dall’Associazione Romana per la tutela degli interessi di categoria nel campo nazionale. Le provincie del Nord, a liberazione avvenuta, troveranno già svolto il lavoro di preparazione e difesi i loro interessi generali”.

Fu otto anni dopo, nell’Assemblea Straordinaria della Federazione tenuta a Bologna il 7-8 marzo 1953, che 25 Associazioni operanti su tutto il territorio italiano, aderenti alla Federazione e rappresentative delle 14 categorie “di classe”, in cui si articolava il comparto orafo, categorie tra cui  quella degli orafi gioiellieri commercianti al dettaglio, decisero che “la ragione sociale venisse modificata in Confederazione Italiana Orafi Gioiellieri Argentieri Orologiai e Affini CONFEDORAFI e che le categorie nazionali di classe assumessero la ragione di “Federazioni Nazionali”.

La decisione sancisce, di fatto, la data nascita della Federazione Nazionale degli Orafi Gioiellieri Commercianti al Dettaglio.

Nella sua relazione l’allora presidente confederale, Davide Ventrella, dichiarava:

“Tali nuove dizioni, come già si è dimostrato, estrinsecano la vera essenza dell’attuale Istituto Federativo in quanto questo rappresenta e raccoglie tutte le Federazioni di Categoria dell’Industria, del Commercio, dell’Artigianato, degli Affini, degli Ausiliari, attualmente denominate impropriamente “Categorie di classe”. Le suddette Federazioni Nazionali, pur essendo autonome come dovrebbero esserlo le attuali Categorie di Classe per gli specifici problemi, restano vincolate alla Confederazione Italiana che le inquadra tutte nella tutela degli interessi generali.”

In effetti, come precisava sempre il presidente Ventrella nel comunicare la decisione alla Presidenza della Confederazione Generale Italiana del Commercio, il cambio di denominazione non comportava alcun cambiamento nella struttura. ?(in particolare il mantenimento dell’autonomia)?

Da allora e sino alla fine degli anni ’60, la Federazione Nazionale divenuta nel frattempo (1963) Federazione Nazionale dettaglianti Orafi Gioiellieri Orologiai ed ausiliari del commercio Federdettaglianti si trovò a dover affrontare nell’ambito della Confedorafi numerose e complesse problematiche del settore dal punto di vista tecnico, normativo, di comunicazione, come emerge dai temi al centro delle assemblee che seguirono allo storico Congresso Nazionale Orafo Orologiaio che ebbe luogo dal 7 al 9 Novembre 1953 a Roma nella Sala della Protomoteca in Campidoglio: l’abolizione dell’I.G.E. per la categoria in ossequio al principio perequativo per la classe orafa orologiaia; la disciplina dei contratti collettivi di lavoro e quella dell’apprendistato; la normativa riguardante i titoli e i marchi  dei metalli preziosi.

La complessità di queste tematiche fondamentali per il comparto orafo nazionale non impedì di portare  avanti con successo numerose iniziative anche in campo internazionale, non ultime l’amplimento su base associativa mondiale – insieme ad altre 9 organizzazioni nazionali – di CIBJO (Confédération Internationale de la Bijouterie, Joaillerie, Orfèvrerie des Diamants, Perles et Pierres ora divenuta The World Jewellery Confederation), e del Comitato Italiano Pubblicità Diamanti consolidando nel tempo il rapporto con De Beers,.

Con la fine degli anni ’60 inizia un periodo di grandi difficoltà per l’intero Paese e anche il settore vive momenti problematici: l’autunno caldo, la fine del boom economico e poi gli anni di piombo che anche il settore orafo pagò a caro prezzo con l’uccisione di molti colleghi nel corso di rapine. La Confederazione risentì, ovviamente, del clima non propizio e delle generalizzate difficoltà economiche e finanziare, difficoltà che si acuirono negli anni ’90, malgrado l’impegno dei presidenti che si succedettero alla guida. Se sui mercati esteri la produzione orafa “Made in Italy” continuava a mantenere la sua indiscussa leadership, su quello interno vivi e inequivocabili erano i segnali di preoccupazione. La situazione economica del Paese aveva indotto le famiglie a riconsiderare i consumi e causato sensibili contrazioni nell’acquisto di beni voluttuari. Peraltro, va considerato che la difficile congiuntura aveva trovato le imprese e le associazioni del comparto orafo non del tutto preparate. Inevitabili furono i contrasti all’interno e tra le Federazioni stesse e alla fine la Confederazione perse la propria identità.

Le 9 singole Associazioni e Federazioni in cui si era andato articolando il sistema continuarono comunque a dover fronteggiare sempre nuove problematiche a vari livelli ed alcune cessarono. Questa non è stata la sorte di Federdettaglianti che, anzi, si diede un nuovo impulso fino ad arrivare nel 2012 a formalizzare una sostanziale evoluzione originata dalla necessità di dare voce alle differenti tipologie di aziende e di figure professionali che in essa erano presenti e che erano attive in tutti i settori del comparto orafo. Nel comunicato stampa diffuso il 20 giugno 2012 si legge:

Federdettaglianti Orafi Confcommercio ufficializza l’adozione del nuovo Statuto e, costituendosi in Federpreziosi, amplia il numero e la tipologia delle categorie di settore aderenti. Riconfermato alla Presidenza Giuseppe Aquilino e rinnovato il Consiglio Direttivo, composto da operatori al dettaglio, fabbricanti, artigiani, banchi metalli, commercianti in pietre, rappresentanti.

La Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi Gioiellieri Argentieri Orologiai – Confcommercio, si è oggi costituita ufficialmente in Federpreziosi – Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie – Confcommercio Imprese per l’Italia. L’accesso sarà esteso a tutte le categorie del mondo orafo rappresentate in Confcommercio, dai distributori all’ingrosso, ai fabbricanti, agli artigiani, ai rappresentanti, e non più limitato, quindi, ai commercianti al dettaglio. E’ un passaggio di fondamentale importanza che conferma in concreto l’obiettivo già da tempo perseguito da parte di Federdettaglianti: raggiungere una maggior unità e rappresentatività del settore nei confronti delle Istituzioni Governative, Autorità, Enti, Associazioni e Sindacati a livello nazionale e internazionale, attraverso un sostanziale ampliamento della base associativa.

Federdettaglianti ha da tempo intrapreso un fruttuoso cammino concentrando tutti i suoi sforzi per comprendere a fondo e quindi rappresentare con la massima efficacia possibile le esigenze e le istanze di tutte le categorie associate. Un lavoro non facile affrontato sul campo con incontri mirati sul territorio, un vero e proprio ‘porta a porta’. La Federazione ha accresciuto la propria credibilità e, al contempo, rafforzato la sensibilità rispetto a temi e problematiche di fondamentale rilievo non solo per il commercio orafo. I risultati già ottenuti a livello governativo sono motivo di grande soddisfazione per noi. Questo importante passo verso un ulteriore sviluppo è stato accuratamente preparato: la Federazione ha saputo crescere e agire in un’ottica di forte e concreta coesione e questo non può che renderci fiduciosi nei confronti delle future e impegnative sfide, consci che in un momento così critico per il nostro Paese e per l’economia globale, solo una voce forte, affidabile e chiara riuscirà a farsi sentire.”

1953-2018. Sono trascorsi 65 anni da quando le rappresentanze territoriali vennero riunite in un’unica grande squadra, come riportava l’Araldo Orafo nella cronaca della riunione del primo Consiglio direttivo della neonata Confederazione: “Partita combattuta e accesa, in cui l’abilità e la tecnica dei singoli si è fusa in un piacevole giuoco d’insieme, quale da tempo non era dato vedere: sopra tutti si è imposta la figura dell’arbitro Ventrella, che con energia ha saputo intervenire ad ogni accenno di giuoco deciso…”.

65 anni fa iniziava quel comune lavoro di 25 Federazioni che ora prosegue con le 54 Associazioni territoriali facenti parte di Federpreziosi Confcommercio Imprese per l’Italia.

Da L’Araldo dell’Orafo immagini dello storico Congresso del 1953 al Campidoglio

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