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n. 115/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prezzo dell’oro in rialzo questa mattina: il metallo giallo con consegna immediata passa di mano a 1.924,845 dollari l’oncia pari a 56,51 euro al grammo.

Confcommercio: ripresa, ma quadro incerto e consumi deboli – L’Italia è in ripresa, con il Pil in aumento dell’1,2% quest’anno e dell’1,1% nel 2024. Cresce più della media europea, ferma all’1%. Lo segnala il rapporto 2023 dell’Istat, che sottolinea però come i nostri giovani fatichino ad imporsi sui cugini europei.
Per il resto il rapporto dell’Istat fotografa un Paese che, nonostante il “contesto internazionale incerto e turbolento”, avanza grazie al sostegno della domanda interna. Bene le vendite al dettaglio: le stime preliminari Istat indicano un aumento dello 0,7% in valore e dello 0,2% in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua c’è una crescita del 3% in valore e un calo del 4,8% in volume.
Per Confcommercio: “quadro incerto, i consumi restano deboli”. Dato certamente non positivo, se si guarda al confronto annuo in termini di volumi, che va letto però anche alla luce del deterioramento che si osservava da alcuni mesi su questo versante: infatti, dopo quattro mesi le vendite in quantità sono tornate a mostrare una variazione congiunturale debolmente positiva, elemento che potrebbe preludere all’inizio di un periodo meno negativo, favorito anche dal rientro delle dinamiche inflazionistiche: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati sulle vendite al dettaglio diffusi dall’Istat. Il quadro complessivo – conclude Confcommercio – rimane, dunque, di difficile interpretazione e, per adesso, privo di una direzione chiara. L’idea prevalente è che il 2023, dopo un primo quarto favorevole, procederà a ritmi molto lenti, sempre sul crinale di un moderato, ma doloroso, rischio di recessione.

I prezzi online possono resistere all’inflazione – Lo dicono i dati di un’indagine sui prezzi al consumo del commercio fisico ed elettronico realizzata da The European House-Ambrosetti con la collaborazione dell’Istat. Lo studio – al centro di una più ampia analisi condotta insieme ad Amazon sul contributo dell’e-commerce alla crescita economica dell’Italia – fa emergere l’effetto deflattivo del commercio online, mostrando come all’aumentare di un punto della diffusione dell’e-commerce l’inflazione diminuisca di 0,02 punti. Attraverso un modello econometrico, è stata quindi calcolata la relazione statistica tra la diffusione dell’e-commerce e l’andamento dell’inflazione; il risultato, appunto, è la diminuzione dell’inflazione di 0,02 punti per ogni punto di aumento percentuale della diffusione del commercio online. Valori che portano a stimare, negli ultimi sei anni, un’inflazione più alta in media del 5% se non ci fosse stata la diffusione dell’e-commerce. Ma se alcune categorie merceologiche di largo consumo (come salute e cura della persona, illuminazione, grandi elettrodomestici, giochi, giardinaggio, accessori auto e moto, fai-da-te e gioielli) hanno subìto l’effetto inflattivo in maniera molto minore rispetto al commercio fisico, lo stesso non si può dire per settori come elettronica, abbigliamento, prodotti per animali domestici, libri, film, prima infanzia: categorie per le quali i prezzi nei canali tradizionali sono variati di meno rispetto a quelli online. Guardando al reddito delle famiglie, lo studio ha infatti mostrato come la diffusione del commercio online abbia abilitato circa un miliardo di euro di ricchezza disponibile tra il 2020 e il 2022. Una disponibilità di cui ha poi beneficiato tutto il sistema economia, online e non.
Anche qui, il modello econometrico ha evidenziato come, per ogni punto percentuale in più di diffusione dell’e-commerce, i consumi in Italia aumentino di 845 milioni di euro.
(Tratto dall’articolo di Margherita Ceci “Giochi, salute, gioielli e giardinaggio: quando l’acquisto online dribbla l’inflazione” pubblicato su il Sole 24 Ore di stamane)

#Donneinattivo: webinar per sole donne – È il percorso di educazione finanziaria agile e gratuito, rivolto alle donne per fornire un’adeguata alfabetizzazione finanziaria, sia come consumatrici e cittadine sia come imprenditrici, con docenti ed esperti che offrono strumenti per orientarsi in modo consapevole. Il progetto è promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e da Unioncamere, in collaborazione con il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria. Obiettivo: fornire i concetti e le informazioni necessarie a garantire loro un’adeguata alfabetizzazione finanziaria: anche in questo ambito, infatti, esiste un forte divario di genere a sfavore delle donne.
L’edizione 2023 prevede quattro webinar, tra giugno e settembre, della durata di 2 ore ognuno e un laboratorio pratico.
Gli argomenti dei webinar sono previdenza, finanza etica, risparmi, investimenti, innovazione digitale e nuovi strumenti di pagamento, tecniche di negoziato per aggiungere i propri obiettivi.
La partecipazione è gratuita previa registrazione https://www.donneinattivo.it/category/webinar/
Mercoledì 12 luglio il terzo appuntamento, dal titolo “Ben-essere e prestiti: gestire il debito senza ansie”.

n. 115/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Lunedì 10 Luglio 2023 – S. Silvano

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