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n. 15/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Avvio di settimana in rialzo per le quotazioni dell’oro. Il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.929,87 dollari l’oncia, pari a 57,17 euro al g.

L’energia brancola ancora nel buio – A gennaio nel mondo imprenditoriale si comincia a respirare un clima di cauto ottimismo per la crescita dell’economia — seppur in rallentamento rispetto al 2022 — mentre i consumatori si dichiarano ancora preoccupati per la loro situazione finanziaria. Pressati da un’inflazione ancora elevata che si riflette sul carrello della spesa e una crescita salariale molto debole, i consumatori vedono ridursi le loro possibilità di risparmio e di acquisto di beni durevoli.
Stante questa situazione il Governo studia le misure in materia di energia che dovranno essere adottate a partire dal mese di aprile. Con l’avvio del secondo trimestre, infatti, verranno meno gli interventi predisposti nella legge di Bilancio per mitigare gli effetti dei rincari dei beni energetici per le famiglie e le imprese. L’obiettivo, dichiara il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è rinnovare anche nel secondo trimestre del 2023 gli interventi contro il caro bollette. Una scelta che obbliga l’esecutivo a trovare le coperture finanziarie a corredo delle misure da adottare, dato che i 21 miliardi di euro stanziati in manovra per il capitolo energia saranno in buona parte utilizzati nell’attuale trimestre. Nel frattempo, però, dallo stesso ministro dell’Economia arriva un’indicazione che potrebbe essere di aiuto ai conteggi del Governo: «Credo che all’inizio di febbraio le nuove tariffe per le bollette (del gas, n.d.r.) saranno il 40% in meno rispetto alle ultime». Resta che a stabilire l’entità della riduzione del metano sarà Arera.

Tregua fiscale: disponibili le indicazioni dell’Agenzia – Pronte le istruzioni per i contribuenti che intendono beneficiare delle misure di tregua fiscale previste dall’ultima Legge di Bilancio. Con la circolare del 27 gennaio, l’Agenzia delle Entrate illustra tutte le possibilità e le modalità per usufruire delle sanatorie e norme agevolative volte a supportare imprese e famiglie nell’attuale situazione di crisi economica. La circolare segue quella sulla definizione degli avvisi bonari, pubblicata lo scorso 13 gennaio, che spazia dalla regolarizzazione delle irregolarità formali al nuovo ravvedimento speciale, dallo stralcio delle mini-cartelle alla definizione agevolata delle controversie tributarie.
Il documento contiene infatti, in particolare, indicazioni sulla cancellazione dei debiti minori di importo fino a 1.000 euro affidati all’Agente della riscossione dal 2000 al 2015 e sulla definizione agevolata dei carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Spazio, inoltre, alle indicazioni sulle misure in materia di contenzioso pendente: definizione agevolata delle controversie tributarie, conciliazione agevolata delle controversie tributarie innanzi alle Corti di giustizia tributaria, rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di cassazione.
Nel documento l’Agenzia delle Entrate spiega, inoltre, che per regolarizzare le violazioni formali occorre versare una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni e rimuovere irregolarità od omissioni.
Il versamento va eseguito in due rate di pari importo: la prima entro il 31 marzo 2023 e la seconda entro il 31 marzo 2024. Per saperne di più clicca qui.

Diamanti congelati: verso il decimo pacchetto di sanzioni – I diamanti russi, dopo una lunga serie di stop imposti dal Belgio, potrebbero essere ricompresi nelle nuove misure UE contro Mosca. L’UE, infatti, sta preparando un nuovo pacchetto in vista del primo anniversario del conflitto in Ucraina, il 24 febbraio. Paesi come la Polonia e la Lituania stanno nuovamente sollecitando l’Unione Europea a includere anche i diamanti che in passato sempre esclusi all’ultimo momento soprattutto a causa delle resistenze belghe.

Orologeria swiss made: i dati aggiornati – Nel consueto appuntamento mensile la Fédération de l’industrie Horlogère suisse (FH) ha diffuso i dati relativi al commercio estero dei segnatempo swiss made. Le esportazioni nell’anno appena concluso sono state pari a 24,83 miliardi di franchi (circa la medesima cifra in euro, al cambio attuale), in crescita dell’11,4% rispetto al 2021. Nel solo mese di dicembre l’export è stato di 2,02 miliardi di franchi, con un incremento del 5,8 per cento.
A dicembre a fare da traino sono stati gli orologi di gamma alta, con prezzo superiore ai 3mila franchi, che hanno registrato un +13,3% in valore. La crescita ha interessato tutti i principali mercati europei. Questi ultimi hanno beneficiato della forte domanda locale e del ritorno dei turisti, in particolare dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente. Per quanto riguarda i singoli mercati, in evidenza l’Italia (+13,4 per cento). “Dal punto di vista della produzione – prosegue la nota della FH – le aziende orologiere hanno dovuto fare i conti con la carenza di materie prime, l’aumento dei costi e i tempi di consegna più lunghi.
In alcuni casi anche la carenza di manodopera è stata un ostacolo. Tuttavia, il settore ha continuato a investire, innovare e creare nuovi posti di lavoro. Nonostante le incertezze del contesto globale, le prospettive per l’orologeria svizzera rimangono favorevoli: la domanda costante dovrebbe guidare la progressione anche nel 2023, con “un tasso di crescita inferiore, ma comunque significativo, rispetto al 2022”.

n. 15/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Lunedì 30 Gennaio 2023 – S. Martina

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