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n. 156/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Non cenna a rallentare la corsa verso l’alto del metallo giallo. In apertura mercati,è quotato a 1938,30 dollari l’oncia pari a 58,92 euro al grammo

Lotteria Scontrini: attenzione! – Ne abbiamo già parlato in passato, proprio da questi Appunti, ma nelle ultime ore sono pervenute da molti operatori richieste di chiarimento in merito alla lotteria degli scontrini, ovvero al relativo adeguamento del registratore di cassa. Il 2 ottobre scorso è infatti scaduto il termine entro il quale gli esercenti dovevano adeguarlo per poter essere in grado di generare il codice bidimensionale sullo scontrino – ovvero un codice scansionabile tramite app – per partecipare alla lotteria.
È stato sollevato da più parti il dubbio circa la perentorietà o meno del termine del 2 ottobre, individuato dal punto 1.3 del Provvedimento Agenzia Entrate 31.10.2019 n. 739122, modificato lo scorso gennaio 2023. Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate precisa che anche successivamente al 2 ottobre il mancato adeguamento alle nuove specifiche tecniche non influisce sulla corretta memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi. Il mancato adeguamento impedisce, però, la verifica periodica obbligatoria (da eseguire con cadenza biennale a far data dall’attivazione del registratore telematico) cui sono sottoposti tali dispositivi. Inoltre, se l’adeguamento avviene oltre il termine del 31 dicembre 2023, l’esercente non potrà fruire del credito d’imposta, pari al 100% della spesa sostenuta per l’adeguamento. Fino ad un contributo di importo massimo di 50 euro.
È bene precisare anche, alla luce delle richieste di informazioni pervenute, che un esercente che non acquisisce il codice per la lotteria degli scontrini non subisce alcuna sanzione. Infatti, non vi è alcuna obbligatorietà in tal senso. Al contrario, le sanzioni, peraltro ad oggi non definite, scattano solo nel momento in cui un esercente non si adoperi per adeguare il proprio registratore di cassa al concorso a premi della Lotteria degli Scontrini. Semplificando: tutti gli esercenti sono obbligati ad adeguare il proprio punto cassa, ma nessuno è obbligato ad acquisire dai clienti i codici per la Lotteria.

Vive la différence: diamanti naturali, diamanti sintetici – Quale è l’atteggiamento del mercato nei confronti del diamante a prescindere dalla sua origine? Un’ondata di differenti opinioni e informazioni sta creando perplessità tra la clientela, disorientata dalle nuove proposte del mercato, e sta provocando “turbolenze” anche tra gli operatori del settore. Si tratta di un ammaliante canto di sirene oppure di una diversa opportunità da valutare senza con ciò scalfire la propria credibilità di gioielliere e quella del mercato del diamante naturale?
I diamanti naturali e i diamanti sintetici sono due prodotti completamente differenti con due proposte di valore sia economico, sia culturale, estremamente diverse. Il diamante è un minerale raro e prezioso, prodotto dalla natura e il termine “diamante” da solo può essere usato esclusivamente per un diamante naturale. Il diamante sintetico è un prodotto artificiale che ha essenzialmente le stesse caratteristiche fisiche del diamante, ma è prodotto industrialmente in una fabbrica.
In genere si ritiene, a torto o a ragione, che le pietre sintetiche siano dei falsi. Eppure i diamanti sintetici sono dei veri diamanti, potremmo dire dei veri falsi. Spieghiamoci: una gemma sintetica ha per definizione la stessa composizione chimica e la stessa struttura atomica della gemma naturale equivalente. La differenza risiede nel fatto che la pietra sintetica non proviene da una miniera ma è stata creata in un laboratorio, costruendola atomo per atomo, grazie ad opportuni processi di crescita cristallina. Un diamante sintetico è dunque un vero diamante perché ha le stesse proprietà fisiche e chimiche del diamante, ma è anche un falso poiché non è naturale ma proviene dall’industria. Approfondisci l’argomento su Alla scoperta del diamante tra naturale e sintetico.

Nasce “Preziosare”: per accelerare il passo verso la digitalizzazione – In generale le imprese del settore orafo sono ancora poco “esposte” agli strumenti digitali sebbene i retailers stiano digitalizzando sempre più la loro offerta in-store nel tentativo di migliorare la customer experience e la competitività in un momento in cui il costo della vita sta influenzando le abitudini di acquisto. Gli acquirenti si aspettano che tutti i touchpoint siano connessi, agevoli e sempre più personalizzati. È fondamentale che i retailer dispongano di soluzioni con la flessibilità e l’agilità necessarie per riconoscere e agire sui cambiamenti del comportamento dei consumatori in tempo pressoché reale. Partendo da questa considerazione e per sfruttare al meglio la crescita di domanda online, nel 2021 Federpreziosi Roma con il progetto “Percorso per l’innovazione nel settore orafo gioielliero” ha ritenuto di favorire l’implementazione di strategie e di strumenti in grado di supportare gli operatori nel digitalizzare i processi commerciali e di marketing. Il tutto tenendo presente che il passaggio al digitale deve però essere gestito con attenzione perché il processo di acquisto di un gioiello non può prescindere da una forte componente di relazione umana. Un primo passo per favorire l’integrazione tra esperienza fisica e virtuale che non è rimasto tale. Infatti, il secondo passo non è tardato ad arrivare.
Domani 19 ottobre, dalle ore 14:00, nella Sala Salemi di Confcommercio Roma, presentazione di “Preziosare” www.preziosare.it, un progetto di Federpreziosi Roma e Confcommercio Roma co-finanziato dalla Camera di Commercio di Roma. Una piattaforma web, una vetrina per gli operatori capitolini, frutto di quel percorso avviato nel 2021. Da monitorare.

n. 156/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Mercoledì 18 Ottobre 2023 – S. Luca

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