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n. 157/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Le quotazioni dell’oro dopo i guadagni dei giorni scorsi che hanno portato il prezzo a salire del 7% dal giorno dell’attacco di Hamas continuano a puntare verso i 60 euro al grammo. Stamane il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1954,07 dollari l’oncia pari a 59,54 euro al grammo.

Ancora giù – Le stime finali sull’inflazione relative al mese di settembre fotografano un nuovo calo dell’indice dei prezzi al consumo per l’Eurozona – ma non per l’Italia – e aprono a una pausa nei rialzi dei tassi. Secondo gli osservatori, il rallentamento ulteriore dell’inflazione, abbinato alla crescita debole, potrebbe convincere la BCE a lasciare il costo del denaro invariato per la prima volta in 15 mesi, nella prossima riunione di politica monetaria in programma, in trasferta ad Atene, giovedì 26 ottobre.

Prezzi in vetrina sì, ma… – Indicazione del prezzo di vendita in vetrina – deroghe per il settore orafo al dettaglio. Approfittiamo di questi appunti per ricordare ai nostri lettori che a disciplinare la materia è il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n°114 cd. “Decreto Bersani”- integrato da diversi interventi legislativi regionali stante la competenza legislativa delle Regioni in materia di disciplina del commercio – all’art. 14, comma 1, il quale recita che “tutti i prodotti esposti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all’ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell’esercizio e all’interno dello stesso debbano indicare, in modo chiaro e leggibile, il prezzo di vendita al pubblico, mediante uso di un cartello o con altre modalità idonee allo scopo”. Stante questo obbligo, in risposta alla richiesta di deroga di Federpreziosi Confcommercio per il comparto – già in essere alla data di emanazione del citato D.lgs. – è intervenuto il Ministero dell’Industria con la circolare n. 3467/C del 28 maggio 1999. Pertanto – afferma la circolare all’art.6 – in deroga a quanto previsto dal Decreto Legislativo 114/1998 in materia di esposizione dei prezzi, è consentito solo ed esclusivamente per i prodotti realizzati in materiale prezioso, d’arte o d’antiquariato esposti nelle vetrine esterne di apporre sul singolo prodotto un cartellino recante l’indicazione del prezzo per esteso, visibile dall’interno e non dall’esterno del negozio, considerate, prosegue la nota Ministeriale, le esigenze di prevenzione della criminalità, particolarmente necessarie per alcune tipologie di esercizi commerciali tra cui gli esercizi di vendita al dettaglio orafo. È consigliabile, pertanto non obbligatorio, che tale cartellino sia ben collegato al prodotto a cui si riferisce in modo da rendere, nello spirito della normativa in materia, più trasparente il rapporto con il consumatore. Si sottolinea, altresì, che detta facoltà in esenzione, non si applica ai prodotti esposti in vetrine site all’interno del negozio, i cui relativi prezzi devono poter essere letti direttamente dalla clientela, singolarmente con segnaprezzo o similare.

E qualcuno dice che la bellezza non conta! – Nel 2022, il valore dell’economia italiana della bellezza ha sfiorato i 500 miliardi di euro, in crescita del 16% rispetto al 2021 e dell’8% rispetto al 2019, superando i livelli pre-Covid. È quanto emerge nell’edizione 2023 di “Economia della Bellezza”, lo studio realizzato da Banca Ifis. C’è sempre più bellezza, dunque, nel Pil italiano. Oltre a misurare il valore economico delle nostre imprese nazionali attive nel comparto della bellezza, nel 2023 lo studio ha approfondito le peculiarità di un modello unico al mondo, ovvero il connubio inscindibile tra saper fare artigiano e manifattura. Tra gli otto settori che hanno contribuito alla crescita del Pil della bellezza rispetto al 2019, l’orologeria e la gioielleria. Il bello fa parlare di sé anche come forma di investimento. Lo afferma Paolo Manazza nell’articolo ‘Dalla pittura ai gioielli, così investire nel bello paga’, pubblicato sul Corriere Economia di lunedì 16 ottobre. “Allargando il campo di analisi, un altro comparto in ascesa è indubbiamente quello per i Passion Assets o Luxury Assets, ossia gioielli e orologi, antichità, design, vini e macchine da collezione. Questi comparti di mercato registrano fatturati d’asta meno elevati di quelli della pittura. Si tratta tuttavia di settori che attraggono un crescente interesse da parte dei collezionisti, grazie a una maggiore semplicità in termini di ricerca e a una maggiore accessibilità in termini di prezzo. I soldi si materializzano su qualcosa da toccare con mano. Con un valore estetico da godere”.

Giovani gioiellieri, se ci siete battete un colpo! – Giovani e la capacità del settore nell’attrarre nuovi talenti al centro del terzo “Summit del Gioiello Italiano”, in calendario il 1° dicembre all’Auditorium di Arezzo Fiere e Congressi.
Organizzato da IEG-Italian Exhibition Group con Comune di Arezzo, Camera di Commercio di Arezzo-Siena, Arezzo Fiere e Congressi e le associazioni di categoria, tra cui Federpreziosi Confcommercio.

Il vostro parere conta – Monitorare per migliorare – Potrebbe essere questo il claim di IEG che, al fine di valutare ed implementare i servizi offerti in occasione di VicenzaOro, richiede a coloro che hanno partecipato alla recente “brillante” edizione settembrina di dedicare qualche minuto per “dire la loro” utilizzando il survey che può essere compilato direttamente on line. Clicca qui

“Fai brillare la ricerca”– È lo slogan coniato per l’iniziativa benefica dell’azienda Paglieri di Alessandria, che ha donato all’ospedale cittadino 49 diamanti da mettere all’asta per poi investire il ricavato nell’acquisto di macchinari altamente tecnologici. Naturali o sintetici? Ovviamente naturali!

n. 157/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Giovedì 19 Ottobre 2023 – S. Laura

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