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n. 163/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Nessuna novità di rilievo sul mercato delle materie prime per quanto concerne la quotazione del metallo giallo. 1987,225 dollari è l’importo richiesto per acquistare un’oncia di oro, pari a 60,54 euro al grammo.

Mani in tasca a sorpresa per cittadini “morosi” – Che quella in via di definizione da parte del Governo e prossima all’esame del Parlamento sia una delle leggi di bilancio più difficili da mettere a punto degli ultimi anni è un fatto innegabile. In sintesi, sin dalla presentazione della prima bozza della Nadef, la coperta è non corta, bensì cortissima. Anche ieri le riunioni dei tecnici sono proseguite senza sosta. Tra i capitoli, ad altissima sensibilità politica: i pignoramenti automatici dei conti correnti per chi ha debiti con il Fisco che anche tra le nostre fila, dopo la nota ieri, ha suscitato alcune – e non poche – perplessità. La discussa norma sull’accesso diretto ai conti correnti da parte del Fisco è stata bloccata direttamente da Giorgia Meloni. Una partita che, dopo il primo tempo delle bozze iniziali della manovra, aveva conosciuto una ripresa con un tentativo di riscrittura, delimitando il campo solo ai debiti oltre i mille euro.

Lagarde in modalità “stand by” – Il quindicesimo mese, la BCE si riposò. Dopo dieci rialzi consecutivi, che hanno portato il costo del denaro al livello più alto dall’introduzione della moneta unica, ieri la Banca Centrale Europea ha messo in pausa i ripetuti aumenti dei tassi d’interesse iniziati più di un anno fa, nel luglio 2022.

Gioiellieri genovesi: si cambia – Cambio della guardia all’Associazione Gioiellieri di Genova. Eletto alla presidenza, nel corso dell’assemblea generale dei soci svoltasi ieri sera presso la sede di Confcommercio Genova, Agostino Gazzo, alla vice presidenza Paolo Bartolone e Stefano Gastaldi. Gazzo, succede a Enrico Natoli. Da oltre 30 anni nel settore, gestisce a Genova Sestri, assieme alla sorella Daniela, la gioielleria di famiglia aperta nel 1914. Nominato consigliere dell’Associazione Gioiellieri Orafi Argentieri Orologiai Federpreziosi Genova nel 2000, dal 2017 ha affiancato Natoli in qualità di vicepresidente. Commento a caldo del neo Presidente: “Adesso viene il bello. Grande responsabilità e dopo Enrico è un onore ma anche un difficile compito. C’è da lavorare”.

Preziosi falsi dannosi anche per la salute – La gamma dei beni contraffatti si è estesa al punto tale che non esiste prodotto che non possa essere imitato e venduto. Si copia di tutto: dagli accessori di abbigliamento ai gioielli, agli orologi, alle calzature, agli oggetti di design, ai giocattoli, ai cosmetici, perfino i medicinali. Negli ultimi anni i settori dell’orologeria, della gioielleria e dell’oreficeria sono stati sempre più soggetti a fenomeni di contraffazione, contraffazione che per questi prodotti può essere di diversi tipi: da quella del marchio all’utilizzo abusivo di un’indicazione geografica di provenienza, a quella dei punzoni di metalli preziosi. E la salute nostra e dei nostri clienti? Per produrre orologi, gioielli e prodotti di oreficeria falsi non viene svolta alcuna attività di ricerca sulla qualità dei materiali e sulla loro compatibilità con la salute di chi li indossa. Nessuno scrupolo, quindi, ad utilizzare vernici al piombo, metalli trattati con nichel o altre sostanze allergeniche. Andando nel dettaglio, sul fronte gioielleria e orologi, l’industria europea perde ogni anno 1,9 miliardi per i falsi che circolano nel mercato UE. Il che si traduce in quasi 15mila posti di lavoro in meno in un settore che ne vede, legalmente, 100mila (80mila tra anelli e bracciali e 20mila tra le lancette). E quanto “soffre” il comparto italiano? Parecchio, rispetto agli altri Paesi UE. L’Italia è, infatti, il maggior produttore di articoli di gioielleria nell’Unione: 5 miliardi di euro ogni anno (dietro di noi, Francia, Germania e Belgio, con circa 1,3 miliardi rispettivamente). Per effetto della contraffazione i preziosi “Made in Italy” perdono ogni anno 400 milioni di euro, che potrebbero dare vita a 3.400 posti di lavoro in più. Ben venga quindi il nuovo ciclo di attività del Consiglio Nazionale per la Lotta alla Contraffazione e all’Italian Sounding (Cnalcis), l’organismo interministeriale istituito presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) che ha l’obiettivo di indirizzare, promuovere e coordinare le azioni di valorizzazione e difesa della Proprietà Industriale dalla concorrenza di operatori economici sleali.

Negozi come bancomat – Prelevare contanti dagli esercizi commerciali che sono dotati di Pos. È l’innovazione di cui si parla da tempo – ma sinora rimasta sulla carta – che un articolo della manovra ora abilita. La norma è contenuta in un articolo dedicato alle misure in favore di piccoli comuni, aree interne e aree territoriali svantaggiate. A una prima lettura l’articolato non è immediatamente comprensibile, perché l’escamotage trovato per dare attuazione a una simile novità, senza mettere in piedi ulteriori adempimenti a carico degli intermediari per i controlli e le verifiche antiriciclaggio, è stato quello di apportare una semplice modifica alla norma sull’antiriciclaggio del 2007. Modifiche che, in estrema sintesi, equipara il servizio del Pos alle verifiche richieste per gli Atm, il servizio bancomat appunto.
Nella sostanza quanto previsto dalla manovra è un’abilitazione per tutti gli esercizi commerciali che sono dotati di Pos di fornire contanti. Non si tratta di un obbligo, ma di una facoltà. (Tratto dall’articolo di Laura Serafini “Spunta l’abilitazione con adesione volontaria degli esercenti e tetto a 250 euro” pubblicato stamane su Il Sole 24 Ore)

n. 163/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Venerdì 27 Ottobre 2023 – S. Fiorenzo

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